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Goletta Verde promuove il mare del Friuli Venezia Giulia

Per il sesto anno consecutivo è stato giudicato fortemente inquinato il prelievo effettuato alla foce del canale di via Battisti a Muggia. Un punto che si conferma “malato cronico”, emblema della mala depurazione ancora presente anche nella nostra regione. Si tratta, però, dell’unico dei nove campionamenti realizzati da Goletta Verde lungo le coste del Friuli Venezia Giulia in cui gli inquinanti hanno superato il limite previsto dalla legge. Un monitoraggio, è bene ribadirlo, che è stato sicuramente influenzato dalle condizioni climatiche e in particolare dalle piogge abbattutesi nei giorni precedenti l’arrivo dei tecnici di Legambiente. Una situazione che, per quanto nel complessivo positiva, non deve far abbassare la guardia. È questo il bilancio del monitoraggio svolto lungo le coste Fvg dall’equipe tecnica di Goletta Verde, la storica campagna di Legambiente dedicata al monitoraggio e all’informazione sullo stato di salute delle coste e delle acque italiane che proprio da Lignano Sabbiadoro ha inaugurato il suo tour 2019. Goletta Verde nel suo viaggio pone l’attenzione in generale sul brutale assalto che continuano a subire il mare e le coste italiane. Nel 2018, a livello nazionale, sono state 315 le infrazioni accertate dalle forze dell’ordine per i reati legati al “mare illegale” con 362 persone arrestate e denunciate e 74 sequestri: in pratica 2,8 reati ogni chilometro di costa. In testa alla classifica spiccano i reati commessi per il mare inquinato, a seguire quelli legati al “ciclo del cemento”; c’è poi il saccheggio della risorsa ittica. Ultimo, ma non meno importante per la salvaguardia dell’ecosistema marino, è il contrasto alle pratiche illecite nella navigazione da diporto sanzionate in particolare dalla Guardia di finanza e dalle Capitanerie di porto. In Fvg sono stati censiti 30 reati con 34 persone denunciate e 25 sequestri. Legambiente ricorda che pressioni importanti, seguendo la linea di costa del Friuli Venezia Giulia sono presenti all'interno del bacino scolante della Laguna di Marano e Grado, sotto forma di inquinamento microbiologico e chimico: condotte fognarie che scaricano direttamente nel reticolo idrografico minore senza trattamenti, i comuni sotto infrazione comunitaria,  la presenza di fognature miste in aree collocate sotto il livello del mare (problemi idraulici, sfioratori di piena,..), il superamento di parametri registrati allo scarico del depuratore di Lignano. Questi gli altri punti monitorati, le cui acque sono state giudicate con inquinanti “entro i limiti di legge”: nel comune di Duino Aurisina (presso la spiaggia di Sistiana a sinistra del porto turistico); a Grado (foce del fiume Isonzo e presso la spiaggia di viale del Sole); a Precenicco (Foce del fiume Stella); a Lignano Sabbiadoro (presso lo scarico del depuratore, alla foce del fiume Tagliamento e alla spiaggia su lungomare Trieste), a Monfalcone (spiaggia libera di Marina Julia). Tra i fattori inquinanti, troppo spesso sottovalutati, c’è anche il corretto smaltimento degli olii esausti. Ecco perché anche quest’anno il Consorzio Nazionale per la Gestione, Raccolta e Trattamento degli Oli Minerali Usati, affianca, in qualità di partner principale, le campagne estive di Goletta Verde e di Goletta dei Laghi di Legambiente.   Fonte: Legambiente

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