Enogastronomia

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Feste e Sagre dell’Oca 2025 in Friuli Venezia Giulia: tradizione e gusto

Oche che camminano lungo una strada di campagna, immagine simbolo delle Feste dell’Oca in Friuli Venezia Giulia tra gusto, storia e sapori d’autunno
  • Data: da venerdì 31 ottobre a domenica 23 novembre 2025
  • Luogo: Lavariano e Morsano al Tagliamento
  • Data inizio: 31-10-2025
  • Data fine: 23-11-2025

Novembre 2025: in Friuli Venezia Giulia rivivono le Feste dell'Oca! A Lavariano e Morsano al Tagliamento assapora l'oca in salmì, il salame giudeo e il vin novello. Un tuffo nella storia contadina!

Feste dell'Oca in Friuli Venezia Giulia: tradizione e gusto a novembre

Con l’arrivo dell’autunno, il Friuli Venezia Giulia si veste di nebbie gentili, foglie dorate e profumi intensi: è il mese dedicato alle feste dell’oca, dove la carne di oca e il vin novello diventano protagonisti. Le sagre dell’oca rappresentano un’occasione per gustare piatti legati alla cultura rurale friulana, un patrimonio che unisce la tavola e la terra. In questo articolo scoprirai due appuntamenti da segnare, con dettagli, curiosità e motivi per partecipare.
La ricerca delle radici gastronomiche della regione ci porta a esplorare non solo sapori ma anche storie: dalla leggenda di San Martino di Tours alla tradizione degli allevamenti d’oca, passando per protagonisti, luoghi e ricette classiche come l’oca in salmì.

L'autunno porta con sé l'opportunità di assaporare prodotti tipici come vino, funghi, zucca, castagne e, naturalmente, oca. 

Le feste e le sagre dell'oca in Friuli Venezia Giulia rappresentano una tradizione culinaria affascinante e un'opportunità unica per assaporare la deliziosa carne d'oca. Assapora questa prelibatezza radicata nella cultura friulana!

Scopri due imperdibili eventi dedicati all'oca che faranno brillare il tuo palato! 

Buona degustazione! 


 

L'oca e la leggenda di San Martino

Nella tradizione friulana, l’oca è associata a San Martino per una leggenda che lo riguarda. Si narra infatti che San Martino di Tours non volesse abbandonare il saio di monaco per diventare, a furor di popolo, vescovo della città di Tours in Francia. Per questo si nascose. Ma furono proprio le oche, con il loro starnazzare, a farlo ritrovare e a far fallire questo tentativo di fuga del monaco.

 

La data dell’11 novembre è dunque simbolica: è il giorno in cui, in molte aree d’Italia, si apre la stagione del vin novello e si celebra con l’oca.

 

Perché l’oca è un piatto della tradizione friulana

La presenza dell’oca nelle tavole friulane ha origini antiche. Fin dai tempi dei Romani, si allevavano oche indigene: nell’area a sud del Fiume Tagliamento la produzione era diffusa grazie alle zone umide e paludose. 
Fino agli anni ’30, quasi ogni cascina friulana allevava qualche oca: era “il maiale dei poveri”, meno costosa ma molto utile perché “non si scartava nulla” – carne, piume per trapunte, penne per scrivere, stuzzicadenti.
Nel tempo, l’allevamento si è ridotto. Ma oggi la regione vanta ancora un buon numero di piccoli e medi allevamenti d’oca, e la tradizione è tornata sulla tavola di trattorie e ristoranti.
L'oca, un cibo tradizionale con antiche origini

In Friuli Venezia Giulia il consumo di carne d’oca ha radici lontanissime. Si ingrassavano pregiatissime oche indigene sin dal tempo dei Romani e l’oca è stata, con i suoi alti e bassi, una costante dell’economia rurale e della tavola friulana. Fino agli anni Trenta le oche erano di casa, ogni aia, ogni famiglia ne aveva alcune: erano il “maiale dei poveri”, meno costose da allevare ma molto redditizie, perché dell’oca si sfruttava tutto. Dell'oca non si scartava nulla. Infatti, oltre alla carne offriva anche piume per le trapunte, stuzzicadenti e penne per scrivere e/o per abbellire i cappelli. Da qui deriva il consumo tradizionale dell'oca. In passato si diceva che l'autunno era “il tempo giusto per degustare l’oca, perché essa matura tra novembre e dicembre.” Ma non solo: un proverbio antico recita che

Chi no magna l’oca a San Martin nol fa el beco de un quatrin!”. 

Ovvero, per assicurarsi l’abbondanza del buon cibo nei mesi a venire, i nostri avi sostenevano che a novembre bisognava “sacrificare” la bianca pennuta, l’oca, regina del cortile e gustarne le ottime carni. Nel Novecento, l’oca fu anche un mezzo di scambio commerciale, si pagavano i nobili terrieri, oppure al mercato ci si scambiavano le oche per ottenere gli stivali. Tempo addietro si diceva che questo era “il tempo giusto per degustare l’oca, perché essa “matura” tra novembre e dicembre.” Questo pennuto è da sempre considerato il “porcellino dei poveri” perché non si scartava nulla da questa prelibatezza, infatti, oltre alla carne offriva anche piume per le trapunte, stuzzicadenti e penne per scrivere e/o per abbellire i cappelli.

Oggi il Friuli Venezia giulia ha il maggior numero di piccoli e medi allevamenti d’Italia e grazie all’entusiasmo di tanti amanti del candido pennuto è ritornata sulle tavole di locali e trattorie, mentre si stanno moltiplicando le feste in suo onore.

Curiosità:

Il nome di Morsano

Il nome friulano di Morsano al Tagliamento era “Morsàn da lis Ocjis” ovvero “Morsano delle oche”, per l’abbondanza degli allevamenti. 
In cucina, l’oca viene preparata in vari modi: in salmì, arrosto, al sedano, con fiori di zucca… e accompagnata da polenta o maltagliati.

Il Salame Giudeo

Durante la Sagra di Morsano è possibile indagare una vera rarità: il salame giudeo. Questo salume è preparato secondo un particolare rituale ebraico, utilizzando carni di oca e vitello. La sua presenza è una traccia storica. Essa dimostra come l'oca fosse una carne permessa (kosher) e fondamentale per la comunità ebraica della regione. L'oca in Friuli è più di un piatto; è un documento storico. 

Oca e vino nuovo per San Martino, l’autunno è servito

Il culto di San Martino di Tours è legato alle attività agricole, ai frutti della terra, ai riti culinari per propiziare l’abbondanza del buon cibo.
Chi no magna l’oca a San Martin nol fa el beco de un quatrin!”, Per San Martino si spilla la botte del buon vino”, “A San Martino ogni mosto diventa vino.

Si tratta di un’importante ricorrenza che unisce, in molte regioni di Italia, la liturgia cristiana alla tradizione contadina, legata all’apertura delle botti di vino nuovo (il Novello è già in commercio dal 30 ottobre)  e ai piaceri della buona tavola.


L’Oca e il Vin Novello, 28ª edizione

giovedì 31 ottobre, sabato 8 e domenica 9 novembre 2025
Lavariano 

Un appuntamento da non perdere è la Sagra dell’Oca a Lavariano. Questa festa ti permetterà di gustare deliziosi piatti a base di oca accompagnati dal vino novello, creando una combinazione indimenticabile di sapori.

Sulla piazza San Paolino a Lavariano rivive l’antica tradizione con pietanze prelibate a base d’oca accompagnate dalla fresca e amabile primizia della vendemmia: il vin novello, che ricrea l’atmosfera del giorno di festa dei tempi passati e porta con sè tutto il sapore del sole delle nostre terre. Durante la festa si svolge  anche il Concorso Gastronomico  "L'Oca nella Tradizione Friulana".

Il programma è ancora in fase di definizione, quindi assicurati di verificarlo più avanti per gli aggiornamenti.
Torna presto a trovarci per ulteriori dettagli sulle date e i luoghi della festa!

E clicca qui per scoprire il programma completo.

Info web

Oca e Vino NovelloAssociazione Naturalmente Lavariano su FB

feste e sagre delloca in Friuli Venezia Giulia 03

51ª Sagra dell’Oca

da venerdì 7 a domenica 23 novembre 2025
Morsano al Tagliamento 

Un'altra tappa fondamentale è la Sagra dell’Oca a Morsano al Tagliamento. Questa festa è una celebrazione culinaria dell'oca, dove potrai degustare prelibatezze a base di questa carne pregiata.

Nei giorni 7-8-9, 11, 14-15-16 e 21-22-23 novembre 2025 l'Oca Guendalina ritorna per la 51ª edizione della Sagra dell'Oca.

La storica sagra di Morsano celebra la rinascita e la riscoperta di una cucina tradizionale che si esalta tra le nebbie d’autunno della bassa Friulana.
Una nuova location, a Morsano al Tagliamento: l'Oca Guendalina, a novembre, vi aspetta in Via Latisana, 35

L’oca è infatti la protagonista assoluta della sagra che si svolgerà in occasione della festa patronale di San Martino.  

Il piccolo comune è sede di numerosi allevamenti e aziende agrituristiche che di questo animale hanno fatto la propria specialità. In occasione della sagra, cittadini e turisti potranno degustare il piatto tipico, l’oca in salmì, o cenare con le proposte dei ristoratori, che prepareranno per ogni serata una ricetta diversa (come l’oca al sedano o l’oca rinascimentale con i fiori di zucca).
Si potranno inoltre acquistare prodotti locali come il salame d’oca e maiale e il salame giudeo, preparato secondo un particolare rituale. Oca cotta in ogni modo e condita in tutte le salse.

E poi un ricco calendario di manifestazioni.

Struttura al coperto, riscaldata, cibo delizioso, ottimi vini, musica ma soprattutto tanta, tantissima voglia di allegria e divertimento!

Info web e programma: 

Sagra dell'Oca di Morsano su FB

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