Enogastronomia

Enogastronomia

Festa della Pitina IGP 2025, un viaggio nel gusto e nella tradizione

festa della pitina 2025 tramonti di sopra
  • Data: sabato 8 e domenica 9 novembre 202
  • Luogo: Tramonti di Sopra
  • Data inizio: 08-11-2025
  • Data fine: 09-11-2025

La Festa della Pitina, in programma per sabato 8 e domenica 9 novembre 2025 a Tramonti di Sopra, è una celebrazione unica della pitina IGP, il primo presidio Slow Food del Friuli Venezia Giulia.

Due giorni di gusto, tradizione e passione nelle Dolomiti Friulane

Il cuore della Val Tramontina celebra la Pitina IGP

Nel secondo weekend di novembre, il borgo di Tramonti di Sopra (PN) si veste a festa. Sabato 8 e domenica 9 novembre 2025 torna la Festa della Pitina, evento dedicato a uno dei simboli gastronomici delle Dolomiti Friulane.

La pitina IGP è una polpetta affumicata a base di carne ovina, caprina o selvaggina. È nata nei secoli come metodo per conservare la carne nelle aree più povere e isolate. Oggi è il primo presidio Slow Food del Friuli Venezia Giulia.

Il cuore dell’evento sarà il Mercato della Terra, coperto e riscaldato, dove decine di produttori del Friuli Venezia Giulia, d’Italia e dell’area alpina transfrontaliera porteranno in assaggio e vendita le loro eccellenze.

Sapori d’autunno e cucina Slow Food

All’interno della grande cucina della festa, i cuochi dell’Alleanza Slow Food si alterneranno ai fornelli. Proporranno piatti a base di pitina e ricette stagionali preparate con ingredienti locali.

Non mancherà l’Enoteca della Festa, con decine di etichette selezionate per accompagnare al meglio ogni portata. I visitatori potranno assaggiare, confrontare, e chiacchierare con i vignaioli presenti.

La cucina è coperta, riscaldata e attrezzata per accogliere anche gruppi e famiglie. Un'ottima occasione per fermarsi, gustare e conoscere da vicino il volto più vero dell’enogastronomia montana.

Laboratori, degustazioni e attività per tutti

La festa propone anche un ricco calendario di laboratori tematici e appuntamenti per grandi e piccoli.

Sabato mattina si parte con “Come fare la pitina”: un laboratorio immersivo per imparare a prepararla secondo la tradizione. Nel pomeriggio, spazio ai bambini con la Merendina con Adelina, un’attività creativa tra pecorelle da decorare e storie da ascoltare.

Domenica, protagonista sarà il pane. Il laboratorio “Un impasto, mille delizie” guidato da Francesco di Fermento Bakery (Sacile) sfornerà profumi e tecniche.

Segue la tavola rotonda Slow Food sul valore del “saper fare” e delle tradizioni contadine. Un momento per confrontarsi con esperti, cuochi e produttori sul valore culturale del cibo.

Chiude la giornata “La Pasta del Friuli”, con i blecs preparati secondo l'antica ricetta di Giovanni Cossetti: un viaggio tra farine, storie e mani sapienti.

Le aziende aperte: dentro il mondo della Pitina

Durante il weekend sarà possibile visitare due aziende locali che producono Pitina IGP:

  • Fratelli Gambon
  • Borgo Titol

Queste realtà aprono le porte a curiosi e appassionati. Si potranno conoscere gli animali allevati, vedere i metodi di affumicatura e stagionatura, e naturalmente assaggiare.

Un'occasione preziosa per avvicinarsi alla filiera della carne affumicata, ma anche per respirare l’atmosfera della vera montagna friulana.

Tramonti di Sopra: un gioiello tra le Dolomiti Friulane

Piccolo borgo incastonato tra i monti, Tramonti di Sopra è porta d’ingresso alle Dolomiti Friulane, patrimonio UNESCO. Abitato da circa 350 anime, custodisce antiche tradizioni di pastorizia e lavorazione della carne.

Il Borgo Titol, dove si tiene parte dell’evento, è un agglomerato rurale recuperato con amore, simbolo della resistenza delle terre alte.

Un luogo perfetto per rallentare il passo, lasciarsi avvolgere dal profumo del legno e del fumo, e sentire che la cultura gastronomica è, prima di tutto, cultura del territorio.

pitina

Ma cosa è esattamente la pitina?

La pitina è una polpetta di carne affumicata e speziata, tradizionalmente preparata con carne ovina, caprina o persino di camoscio e capriolo. Questo piatto è nato come metodo per conservare la carne nei mesi autunnali e invernali nelle zone tradizionalmente povere.
La carne viene lavorata a coltello, mescolata con sale, pepe nero, aglio ed erbe aromatiche, formata in polpette, ricoperta di farina di polenta e poi affumicata sul camino per preservarla il più a lungo possibile.

La storia della Pitina IGP

La pitina nasce nel 1800 nella zona di Frassaneit, una delle borgate del comune di Tramonti di Sotto (PN), dall’esigenza di non sprecare nulla e di conservare la carne di camoscio e capriolo. Tagliata a coltello, la carne veniva impastata con sale, pepe nero, aglio e erbe. 
Va poi lavorata a forma di polpetta.

Ricoperta di farina di polenta per chiudere i pori, va messa sul caminetto ad affumicare in modo da preservarla più a lungo possibile. Oggi la pitina si mangia cruda tagliata a fette sottili dopo almeno 30 giorni di stagionatura.

Ottima anche cucinata: può essere scottata nell’aceto e servita con la polenta, rosolata nel burro e cipolla e aggiunta nel minestrone di patate, o ancora fatta al cao, cioè cotta nel latte di vacca appena munto.

Pitina IGP: storia di una polpetta nata per necessità

La Pitina non è un salume comune; è una vera e propria icona della resilienza montana. La sua origine risale a un tempo in cui la conservazione delle carni era vitale. Le popolazioni della Val Tramontina non avevano accesso facile al sale. Inoltre, l'allevamento di suini era spesso difficile in queste zone aspre. Per tale ragione, si usavano carni di selvaggina, come camoscio e capriolo, oppure ovine e caprine. La carne macinata veniva quindi mescolata con lardo suino, sale, pepe e aglio.

Il vero tratto distintivo è la forma. L'impasto viene modellato a mano, formando una polpetta. Non è un insaccato tradizionale. Successivamente, la polpetta viene passata nella farina di mais. Infine, viene sottoposta a un'attenta affumicatura. Questo processo avveniva un tempo nel "fogher", il focolare domestico. Il fumo, spesso di legno di pino mugo, garantiva la conservazione per molti mesi. Così si garantiva una scorta di cibo per i lunghi e rigidi inverni. Questo metodo ingegnoso ha permesso di preservare una tradizione secolare.

Un sapore antico: il presidio Slow Food

La Pitina è stata a rischio di oblio. Però, grazie all'impegno di Slow Food, è rinata. Il riconoscimento di Indicazione Geografica Protetta (IGP) nel 2016 ha consolidato il suo valore. Il Presidio Slow Food sostiene i produttori che seguono le metodologie più tradizionali. Questo assicura la trasmissione del prezioso "saper fare" locale.

La storia della Festa della Pitina

Rilanciata nel 2017 dalla Condotta Slow Food del Pordenonese, la Festa della Pitina aveva origini che risalivano al 1970. Inizialmente, fu un'iniziativa della Pro Loco locale per salvaguardare il prodotto tipico e locale. Dopo un'edizione completamente online nel 2020 e uno stop forzato a causa della pandemia, la festa ritorna con la sua formula originaria di mostra mercato. L'obiettivo è far conoscere la pitina, le produzioni locali e internazionali, e il territorio della Val Tramontina, caratterizzato da paesaggi suggestivi e sentieri, nonché dal lago di Redona con i suoi antichi ruderi.

Info e programma

Informazioni utili

📍 Località: Tramonti di Sopra (PN) – Val Tramontina

📅 Date: Sabato 8 e domenica 9 novembre 2025
🌐 Programma completo e prenotazioni: www.festadellapitina.com

🎟️ Ingresso: Alcuni eventi sono a pagamento con prenotazione obbligatoria, altri ad ingresso libero.
👥 Adatto a famiglie, gruppi, appassionati di enogastronomia e turismo slow.

Info web

Iscriviti alla nostra
newsletter per rimanere
sempre informato!

Eventi in Friuli Venezia Giulia oggi

Tutti gli eventi giorno per giorno in Friuli Venezia Giulia, trova subito quello che fa più al caso tuo tra numerose mostre d’arte, sagre, festival e appuntamenti da non perdere!

Giro
Iscriviti alla nostra newsletter