Enogastronomia
Festa della Pitina IGP 2025, un viaggio nel gusto e nella tradizione
 
		- Data: sabato 8 e domenica 9 novembre 202
- Luogo: Tramonti di Sopra
- Data inizio: 08-11-2025
- Data fine: 09-11-2025
La Festa della Pitina, in programma per sabato 8 e domenica 9 novembre 2025 a Tramonti di Sopra, è una celebrazione unica della pitina IGP, il primo presidio Slow Food del Friuli Venezia Giulia.
 
Ma cosa è esattamente la pitina?
La pitina è una polpetta di carne affumicata e speziata, tradizionalmente preparata con carne ovina, caprina o persino di camoscio e capriolo. Questo piatto è nato come metodo per conservare la carne nei mesi autunnali e invernali nelle zone tradizionalmente povere. 
La carne viene lavorata a coltello, mescolata con sale, pepe nero, aglio ed erbe aromatiche, formata in polpette, ricoperta di farina di polenta e poi affumicata sul camino per preservarla il più a lungo possibile.
La storia della Pitina IGP
La pitina nasce nel 1800 nella zona di Frassaneit, una delle borgate del comune di Tramonti di Sotto (PN), dall’esigenza di non sprecare nulla e di conservare la carne di camoscio e capriolo. Tagliata a coltello, la carne veniva impastata con sale, pepe nero, aglio e erbe. 
Va poi lavorata a forma di polpetta.
Ricoperta di farina di polenta per chiudere i pori, va messa sul caminetto ad affumicare in modo da preservarla più a lungo possibile. Oggi la pitina si mangia cruda tagliata a fette sottili dopo almeno 30 giorni di stagionatura.
Ottima anche cucinata: può essere scottata nell’aceto e servita con la polenta, rosolata nel burro e cipolla e aggiunta nel minestrone di patate, o ancora fatta al cao, cioè cotta nel latte di vacca appena munto.
Pitina IGP: storia di una polpetta nata per necessità
La Pitina non è un salume comune; è una vera e propria icona della resilienza montana. La sua origine risale a un tempo in cui la conservazione delle carni era vitale. Le popolazioni della Val Tramontina non avevano accesso facile al sale. Inoltre, l'allevamento di suini era spesso difficile in queste zone aspre. Per tale ragione, si usavano carni di selvaggina, come camoscio e capriolo, oppure ovine e caprine. La carne macinata veniva quindi mescolata con lardo suino, sale, pepe e aglio.
Il vero tratto distintivo è la forma. L'impasto viene modellato a mano, formando una polpetta. Non è un insaccato tradizionale. Successivamente, la polpetta viene passata nella farina di mais. Infine, viene sottoposta a un'attenta affumicatura. Questo processo avveniva un tempo nel "fogher", il focolare domestico. Il fumo, spesso di legno di pino mugo, garantiva la conservazione per molti mesi. Così si garantiva una scorta di cibo per i lunghi e rigidi inverni. Questo metodo ingegnoso ha permesso di preservare una tradizione secolare.
Un sapore antico: il presidio Slow Food
La Pitina è stata a rischio di oblio. Però, grazie all'impegno di Slow Food, è rinata. Il riconoscimento di Indicazione Geografica Protetta (IGP) nel 2016 ha consolidato il suo valore. Il Presidio Slow Food sostiene i produttori che seguono le metodologie più tradizionali. Questo assicura la trasmissione del prezioso "saper fare" locale.
La storia della Festa della Pitina
Rilanciata nel 2017 dalla Condotta Slow Food del Pordenonese, la Festa della Pitina aveva origini che risalivano al 1970. Inizialmente, fu un'iniziativa della Pro Loco locale per salvaguardare il prodotto tipico e locale. Dopo un'edizione completamente online nel 2020 e uno stop forzato a causa della pandemia, la festa ritorna con la sua formula originaria di mostra mercato. L'obiettivo è far conoscere la pitina, le produzioni locali e internazionali, e il territorio della Val Tramontina, caratterizzato da paesaggi suggestivi e sentieri, nonché dal lago di Redona con i suoi antichi ruderi.
Info e programma
Informazioni utili
📍 Località: Tramonti di Sopra (PN) – Val Tramontina
📅 Date: Sabato 8 e domenica 9 novembre 2025
 🌐 Programma completo e prenotazioni: www.festadellapitina.com
🎟️ Ingresso: Alcuni eventi sono a pagamento con prenotazione obbligatoria, altri ad ingresso libero.
 👥 Adatto a famiglie, gruppi, appassionati di enogastronomia e turismo slow.
 
				 
	