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Concluso il restauro degli affreschi della Cripta della Basilica di Aquileia

Concluso il restauro degli affreschi della Cripta della Basilica di Aquileia. L'opera di rafforzamento degli intonaci e la stuccatura di crepe e lacune, è stata suddivisa in tre lotti e quattro fasi, è costata 131 mila euro.

"Aquileia deve diventare il principale polo attrattivo del Friuli Venezia Giulia: è l'obiettivo che la Regione persegue, attraverso ricerca di investimenti su viabilità, segnaletica stradale e posa della banda larga. Una volta concretizzato, porterà beneficio a tutte le altre località della regione che potranno godere di un fortissimo traino turistico, contribuendo ad accrescere il nostro Prodotto interno lordo e le opportunità di lavoro soprattutto per i tanti giovani che studiano con passione per conservare e promuovere l'innestimabile patrimonio storico artistico aquileiese". Lo ha affermato l'assessore regionale alla Cultura Tiziana Gibelli il 1. febbraio 2020 alla presentazione del completamento del restauro della cripta degli affreschi della Basilica di Aquileia. L'opera, commissionata dalla Fondazione So.Co.Ba - Società per la conservazione della Basilica di Aquileia, è stata avviata nel 2015, suddivisa in tre lotti e quattro fasi, ed eseguita dalla società Opera Est conservazione e restauro di Trieste con un costo di 131 mila euro, coperti da finanziamento delle tre Fondazioni bancarie regionali. "Non possiamo più permetterci di disperdere le risorse e occorre un'alleanza tra pubblico e privato per potere continuare a valorizzare al meglio il grande patrimonio culturale di cui disponiamo, volano economico indispensabile", ha osservato Gibelli, ribadendo le opportunità offerte in tal senso dallo strumento dell'Art bonus e ringraziando i presidenti delle Fondazioni "per l'attenzione sempre viva su Aquileia" e le Camere di commercio per aver accettato recentemente di coprire i costi della segnaletica turistica aquileiese. Come illustrato dalla direttrice tecnica dei restauri per conto della Soprintendenza, Elisabetta Francescutti, la necessità di intervenire sugli affreschi della cripta era evidente fin dal rilievo dello stato di conservazione della pellicola pittorica dei dipinti che aveva mostrato sollevamenti e difetti di adesione sulle superfici delle volte, anche a causa dell'alta percentuale di umidità della cripta e delle resine sintetiche stese sulla superficie nel corso di precedenti interventi. La struttura architettonica della cripta risale al IX secolo, mentre il ciclo di affreschi è della seconda metà del XII. Sulla volta appaiono diciannove scene con le storie di Ermacora che raccontano le origini del cristianesimo ad Aquileia; nelle quattro lunette sono raffigurate le scene della Passione di Cristo e la morte di Maria; nei pennacchi figure di santi; nella volta centrale la Madonna in trono col Bambino fra i simboli degli evangelisti e Cristo in trono fra gli angeli. Le tecniche esecutive sono state illustrate da Claudia Ragazzoni, titolare di Opera Est, che ha sottolineato come per il rafforzamento degli intonaci e la stuccatura di crepe e lacune siano stati impiegati calci e sabbie naturali e come il restauro pittorico sia stato effettuato mediante velatura sulle abrasioni e ricostruzione riconoscibile sulle mancanze più estese impiegando colori ad acquerello. Fonte: Regione FVG  

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