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Turismo: Assise di Confindustria Alberghi a Lignano
Le difficoltà del settore turismo in Italia dipendono da molti fattori, alcuni ascrivibili a mancate scelte di carattere politico, altri agli operatori stessi. Bisogna allora dar vita a un sistema virtuoso che veda da un lato l'impegno del sistema politico a risolvere i nodi strutturali, dall'altro quello del settore che deve investire.
Di un tanto si è parlato ieri e oggi a Lignano, dove si sono svolte le Assise Generali di Confidustria Alberghi, alle quali hanno partecipato oggi anche il presidente della Regione, l'assessore regionale alle Attività produttive, e il direttore generale di Turismo FVG, Josep Ejarque.
Quello che viene dal Friuli Venezia Giulia è un esempio positivo di questo nuovo modo di lavorare nel settore turistico, che - è stato detto - non è sostitutivo di quello manifatturiero, ma ne è complementare e aggiuntivo. Da un lato vi è la Regione che ha riformato l'organizzazione del settore e investe, dall'altro vi sono gli operatori che hanno capito l'importanza di lavorare uniti e assieme e che ora devono impegnarsi a investire sulle loro strutture e su nuovi progetti.
Se è vero che l'era della conoscenza porta a grandi cambiamenti nell'economia, sia fra i settori tra loro sia al loro interno, è altrettanto vero che questi cambiamenti, che richiedono investimenti finanziari e in risorse umane qualificate, riguardano anche il settore turistico, che è fondamentale nel quadro economico complessivo.
Il Friuli Venezia Giulia crede nel turismo, che in questo territorio gode di una serie di valori aggiunti molto importanti: innanzitutto la ricchezza e varietà di offerte a distanze limitate tra loro; quindi la vicinanza ai nuovi Paesi dell'Unione Europea, tutti in forte crescita e con un potenziale mercato di 80 milioni di persone.
Da qui la scelta della Regione di investire in infrastrutture (trasporti, sport, cultura, impianti di risalita, sito archeologico di Aquileia, piste ciclabili, ambiente), in promozione e in marketing con la riorganizzazione del settore e la costituzione di 'Turismo FVG', che sta cambiando il modo d'essere del settore, presentando sul mercato il 'prodotto' turistico unico, ovvero il Friuli Venezia Giulia nel suo complesso. E i risultati di questa politica si sono già visti e sono positivi.
A questo forte impegno della Regione e degli Enti locali deve però ora accompagnarsi quello degli operatori, che sono attesi a nuovi investimenti: non solo sulle loro strutture, ma anche sui nuovi progetti (a esempio il collegamento Pontebba-Pramollo) rispetto ai quali la Regione spera di attirare anche nuovi investitori.
Un invito a questi nuovi possibili investitori - hanno sottolineato gli amministratori regionali - può venire anche da queste Assise: aver scelto Lignano è un fatto importante in quanto contribuisce a far conoscere a tanti esperti e operatori uno dei fiori all'occhiello del Friuli Venezia Giulia. Anche da questa conoscenza - estesa poi ad altre zone, come Villa Manin - può venire quella 'comunicazione' che sembra difettare nell'industria turistica italiana. Anche in questo campo il Friuli Venezia Giulia cerca di fare il meglio.
Un esempio di 'comunicazione' riguarda l''unicità' del prodotto turistico regionale: non basta dire che in Friuli Venezia Giulia ci sono tante cose belle, serve la novità. Essa può essere costituita dall'accordo che la Regione ha sottoscritto per l'apertura ai visitatori della base delle 'Frecce Tricolori', sicuramente un'unicità di questo territorio.
Fonte: Agenzia Regione Cronache