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Natalità e mortalità delle imprese: sorprese positive nel settore turismo
Il rapporto 2016 sulla natalità e mortalità delle imprese nella Penisola stilato da Unioncamere e InfoCamere ha in serbo una sorpresa per quanto riguarda il mondo dei viaggi e delle vacanze.
Se, nel complesso, l’Italia ha infatti registrato una crescita dello 0,7% per quanto riguarda il numero totale delle imprese (tenendo conto, dunque, sia delle aperture che delle chiusure), il segmento che comprende affittacamere, bed&breakfast, case e appartamenti per vacanza segna un balzo del 15,92%, con un saldo complessivo in incremento di 2.512 aziende.
Per Unioncamere nel 2016 è quindi boom di nuove imprese nel turismo.
La fotografia della situazione delle iscrizioni e cessazioni delle imprese italiane realizzata in collaborazione con InfoCamere dimostra che il saldo è positivo.
Ma quasi il 60% delle 41 mila imprese registrate in più nel 2016 opera in soli 3 settori: il turismo, il commercio e i servizi alle imprese.
La ‘triade d’oro’ dei settori, rappresenta i tre comparti che da soli sono in grado di generare quasi il 60% delle 41mila imprese in più registrate lo scorso anno.
Ancora un dato da sottolineare: il segmento che riunisce agenzie di viaggio, noleggio e servizi alle imprese segna una crescita di 7.416 unità rispetto al 2015.
Il più dinamico in termini di crescita imprenditoriale è proprio il comparto delle vacanze, in cui si contano 2.732 attività di alloggio aggiuntive (+5,3%), con un aumento esponenziale degli affittacamere, B&B, case e appartamenti per vacanza, che crescono del 15,92%, pari a 2.512 imprese in più.
Bar e ristoranti aumentano invece del 2,35%, e nel 2016 sono 8.829 in più rispetto al 2015.
Bene anche per il comparto noleggio, agenzie di viaggio e servizi alle imprese, che a fine 2016 conta più 7.416 imprese.
Nel complesso, un ruolo di primo piano lo occupano gli under 35, che guidano un’azienda su 10; le imprese giovanili, nel totale, sono crescite del 10,2%, un incremento pari a 64mila unità.
In crescita il tessuto imprenditoriale delle regioni del Sud e delle Isole.
Con 22.918 imprese in più, il Mezzogiorno ha determinato infatti più della metà dell’intero saldo annuale, staccando nettamente anche il Centro (+13.386 il saldo) e il Nord-Ovest (+6.255).
In campo negativo, invece, il Nord-Est, che chiude il 2016 con una riduzione di 1.205 imprese (-0,1%). In termini assoluti la Regione maggiormente in crescita è il Lazio (+11.264 imprese), seguito da Campania (+8.901) e Lombardia (+6.535).
“Le notizie positive che emergono da questa fotografia di come è cambiato il sistema delle imprese italiane nel 2016 – commenta Ivan Lo Bello, presidente di Unioncamere – riguardano il contributo importante dei giovani under 35 e la frenata delle chiusure. Anche il nostro Paese deve adattarsi al mondo che cambia a una velocità sempre maggiore. Più rapidamente lo faremo, più imprese saranno capaci di competere e di superare le avversità”.
In difficoltà però i settori dei servizi più tradizionali. E se aumentano le società di capitali (+6.300) per le costruzioni il 2016 si è chiuso con una riduzione di 4.733 attività (-0,7%), che ha toccato in particolare le micro-imprese edili (-8.400 unità). Nella manifattura il bilancio di fine anno evidenzia invece una riduzione di 3.338 imprese, che ha coinvolto tutti i comparti, a eccezione delle industrie alimentari e delle bevande (+696) e delle imprese di riparazione, manutenzione e installazione di macchine (+1.148 unità).
Fonte: Unioncamere