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Massimiliano I, la Gloria la Memoria la Musica. Conversazione con Marina Bressan
- Data: giovedì 18 maggio 2023
- Luogo: Gorizia
- Data inizio: 17-05-2023
- Data fine: 18-05-2023
Massimiliano I, dal sapere alla fama eterna
Massimiliano fu intraprendente autore delle sue stesse opere celebrative e committente attivo circondato da numerosi artisti, incisori e stampatori. Il suo attaccamento al sapere letterario e artistico era finalizzato alla costruzione della fama eterna.
Era dunque la Gedechtnus-Gedächtnis (la memoria) a dominare la vita e le opere commissionate dal sovrano, per le quali non badò a spese. Il focus di questa autopromozione era il nesso con l’antichità classica per cui l’imperatore del Sacro Romano Impero si palesava come legittimo successore dei sovrani antichi. Fondamentali erano anche l’ideologia cavalleresca e le virtù feudali, che aiutavano l’Ultimo Cavaliere, il nuovo San Giorgio quale patrono dei crociati, ad affrontare innumerevoli pericoli, come evidenziato nel motto da lui scelto e tratto da Virgilio “Per tot discrimina rerum (“Attraverso tanti pericoli”).
Le immagini come strumento di propaganda
Nei suoi progetti per il ciclo della memoria l’imperatore fu il primo che si affidò al potere delle immagini quale strumento di propaganda in ambito politico e funzionale. Incaricò quindi i maggiori artisti tedeschi del tempo, affinché illustrassero i libri autobiografici Genealogia, Theuerdank, Freydal, Weißkunig), oltre alle due monumentali opere xilografiche, il Triumphzug (Corteo trionfale) e l’Ehrenpforte (Arco trionfale).
L’ultima grande opera dettata da Massimiliano al suo segretario Max Treitzsaurwein fu il Weisskunig, ossia storpiatura di “Der weiße König” “Re Bianco”. Opera autobiografica, narra le vicende di Massimiliano (il giovane Re Bianco) e di suo padre Federico III (il vecchio Re Bianco). Il primo libro è infatti dedicato alla vita di quest’ultimo, il secondo agli anni della giovinezza di suo figlio (il giovane Re Bianco) dalla nascita fino al matrimonio, mentre il terzo narra delle vicende del giovane re dal matrimonio fino alla vecchiaia.
La passione per la musica
In questa opera, come nell’imponente Triumphzug – Corteo Trionfale è testimoniata la passione di Massimiliano I per la musica.
Se nel Weißkunig il giovane Re Bianco, l’alter ego idealizzato di Massimiliano, si circonda di canti melodici di voci maschili, di suoni armoniosi di arpe e di strumenti nuovi a corda che emettono suoni melodiosi incomparabili, nel Corteo Trionfale, iniziato nel 1514 e pubblicato postumo, la ricca e imponente rappresentazione dell’apparato musicale del sovrano è ammirabile in diverse tavole.
Dalla cantoria di corte, alla cappella della “melodia dolce”, dall’insieme dei trombonisti, dei pifferai borgognoni e suonatori di cornamuto torto, liuto e viola da gamba, nonché dai suonatori di tromba che precedevano i portatori degli stemmi dell’Impero, fino alla Cappella di corte che seguiva sempre il sovrano.
Da grande appassionato di musica e generoso mecenate Massimiliano I stimolò compositori e maestri di musica ad eccellere con successo in ogni genere musicale usando tutti gli strumenti.