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Gustav Klimt e le sue donne
- Data: venerdì 8 luglio 2022
- Luogo: Sagrado
- Data inizio: 08-07-2022
- Data fine: 08-07-2022

Gustav Klimt e le sue donne
Serata con Marina Bressan sul tema "Gustav Klimt e le sue donne". Nell'ambito del progetto "IL CUORE NON DIMENTICA - mestieri, tradizioni, ricordi, legami che rimangono incancellabili in noi", venerdì 8 luglio 2022, nella splendida cornice del Giardino Milleluci a Sagrado si terrà una serata dedicata a Gustav Klimt dal titolo "Gustav Klimt e le sue donne". Sarà l'occasione per ascoltare le parole della professoressa Marina Bressan, germanista, docente, traduttrice, autrice di numerose pubblicazioni scientifiche e divulgative e curatrice di molte rassegne espositive. Grazie a lei indagheremo chi si celava dietro ai ritratti di Klimt. Scopriremo le donne voluttuose e sensuali da lui immortalate e come riusciamo a far accettare le sue opere così permeate dall'eros. Chi erano, dunque, le donne amate da Klimt? Lo scopriremo grazie alle parole della professoressa Bressan e grazie ai testi che lei ha scelto e selezionato: inedite testimonianze che tratteggiano un Klimt inaspettato lette da llario Demartin.Chi erano le donne amate da Klimt?
Chi erano le donne amate da Klimt? Chi si celava dietro i ritratti che tutti conoscono e che rapporto sussisteva tra loro e l’artista? Committenti, donne dell’alta borghesia, muse, modelle, ma anche la madre, le sorelle, la cognata e l’amata nipotina, nonché la compagna della sua vita: Emilie Flöge. Una vita scandita dalle stagioni: l’inverno a Vienna nell’atelier con le modelle e le madri dei suoi figli o nei salotti della Vienna bene; l’estate in compagnia di Emilie, della cognata e della nipotina Helene. Klimt celebrò la donna sensuale, l’erotismo era infatti per l’artista, amato e ricercato, “la porta per il paradiso”. Ritrasse donne simbolo di voluttà, le immortalò anche in posizioni intime o nella dolcezza dell’abbandono. Giochi di ambiguità, volto estatico dell’eros, passione sublimata in arabeschi eleganti e struggenti, perché l’estasi erotica per Klimt non poteva essere che declinata al femminile, proprio per quella capacità di abbandono tanto demonizzata dalla cultura misogina di fine secolo. Donne appena vestite, nudi dormienti furono accettati dalla borghesia e dall’aristocrazia viennese: con la ricchezza e l’opulenza della rappresentazione Klimt vinse i pregiudizi morali. Splendido velo di Maya, meravigliosa quinta teatrale, incantevole cortina dietro alla quale si nascondeva, la dea Iside.Marina Bressan