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Nel segno di Klimt. Ver Sacrum e la Secessione Viennese
- Data: venerdì 1° luglio 2022
- Luogo: Sagrado
- Data inizio: 01-07-2022
- Data fine: 01-07-2022

Nel segno di Klimt. Ver Sacrum e la Secessione Viennese
Serata con Marina Bressan sul tema "Nel segno di Klimt, Ver Sacrum e la Secessione Viennese". Nell'ambito del progetto "IL CUORE NON DIMENTICA - mestieri, tradizioni, ricordi, legami che rimangono incancellabili in noi", venerdì 1° luglio 2022, l'incantevole Giardino Milleluci a Sagrado ospiterà una serata dedicata alla Secessione Viennese: "Nel segno di Klimt. Ver Sacrum e la Secessione Viennese". Sarà l'occasione per ascoltare le parole della professoressa Marina Bressan, germanista, docente, traduttrice, autrice di numerose pubblicazioni scientifiche e divulgative e curatrice di molte rassegne espositive. Grazie a lei scopriremo il contesto sociale, politico e culturale in cui è nata la Secessione. E, forse, lo sguardo si poserà su aspetti spesso trascurati del periodo, a favore invece di una mitizzazione della Vienna di fine Ottocento. La voce di llario Demartin ci accompagnerà in questo contesto storico, leggendo i testi scelti e selezionati dalla professoressa Bressan per farci aprire gli occhi su aspetti meno noti del periodo e dei suoi prestigiosi protagonisti.La Vienna di fine Ottocento, la Secessione e Ver Sacrum
La Vienna a cavallo tra Ottocento e Novecento, epicentro di una vasta disgregazione politica e sociale, diventò “laboratorio della fine del mondo” secondo Karl Kraus, luogo deputato alla “gaia apocalisse”, grandioso esperimento culturale, i cui protagonisti, le figure più eminenti della scienza e dell’arte, proposero itinerari artistici e intellettuali per affrontare la crisi dell’uomo contemporaneo. E tutto ciò avveniva nei salotti dell’epoca, in eleganti caffè, in templi dell’arte e nei teatri prestigiosi. Sigmund Freud, Arthur Schnitzler, Hugo von Hofmannsthal, Egon Schiele, Gustav Mahler, Gustav Klimt – solo per citarne alcuni – diedero vita a opere di grande evocatività che esprimevano il piacere, il desiderio, l’angoscia e la paura, in un brillante intreccio tra Sogno e Realtà, Eros e Morte.o Nel segno di Klimt nasce un’arte nuova, la Secessione viennese, che, nonostante il nome, non voleva rompere con il passato, ma diventare un punto di riferimento tra tradizione e futuro e di apertura all’internazionalità. Gli artisti dell’“Associazione degli artisti figurativi dell’Austria, Secessione” non intendevano assumere una fisionomia locale provocatoria, ma essere europei. Dunque, più “tradizione” che “rivoluzione”; la lingua latina usata per intitolare la mirabile rivista della Secessione, «Ver Sacrum», Sacra primavera, ne è la prova, pubblicata dal 1898 al 1903. Accomunati dall’intento di creare con ogni numero un’opera totale completa – un “Gesamtkunstwerk”, in cui il testo e l’immagine si compenetravano, artisti, letterati e musicisti lavorarono insieme, editando una rivista che per la sua apertura internazionale, la cura e la raffinatezza della sua elaborazione ottenne un notevole successo in tutta Europa e anche Oltreoceano. E che affascina ancora oggi.Marina Bressan
Ver Sacrum
Nel 1898 il caporedattore Alfred Roller scriveva a Gustav Klimt«Insisto con fermezza che ogni numero di Ver Sacrum - - sia come una piccola mostra e che l' intera raccolta sia come una grande esposizione». Artisti e letterati dovevano lavorare in sintonia, affinché, dal frontespizio alla quarta di copertina, il lettore seguisse l' evoluzione del testo come si segue un' antologica, di quadro in quadro, o un concerto da un brano all' altro.