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Giro d'Italia 2023, la penultima e decisiva tappa sarà la cronometro individuale Tarvisio-Monte Lussari
La presentazione del 106° Giro d'Italia di ciclismo
Il 106ª Giro d'Italia di ciclismo, quello del 2023
Per la seconda volta nella sua storia il Giro d’Italia partirà dall'Abruzzo dopo quella del 2001. Prima frazione a cronometro, quella di sabato 6 maggio, quasi interamente sulla Ciclovia dei Trabocchi che ripercorre la ferrovia adriatica dismessa. Domenica 7, tappa adatta ai velocisti, con partenza da Teramo e volata sul lungomare di San Salvo Marina.
La prima settimana del Giro 2023
Nella prima settimana, ripartenza da Vasto e arrivo a Melfi in una tappa nettamente divisa in due parti. Prima tappa appenninica che supera una serie di asperità fino ad accumulare 3.500 m di dislivello quella che da Venosa porta a Lago Laceno, primo arrivo in salita del Giro.
Mercoledì 10 e giovedì 11 spazio alle ruote veloci del gruppo con la Atripalda – Salerno e la Napoli – Napoli dove comunque gli sprinter puri dovranno conquistarsi la volata visto il percorso non interamente pianeggiante. Secondo arrivo in salita del Giro e primo sopra i 2000 metri quello a Campo Imperatore sul Gran Sasso d’Italia (2135 m) con partenza da Capua. Dopo un lungo avvicinamento si scala la salita classica di Roccaraso e il Piano delle Cinque Miglia prima di una lunghissima discesa fino ai piedi del Gran Sasso. L’ascesa a Campo Imperatore è una salita interminabile di quasi 45 km spezzata da un falsopiano.
Sabato 13 maggio, da Terni a Fossombrone, una tappa mossa con i muri delle Marche a decidere il finale. I 60 km finali racchiudono praticamente tutto il dislivello (2.500 metri). Si scalano le ascese dei Cappuccini (3 km circa on pendenze fino al 19%), il Monte delle Cesane (7 km circa con pendenze fino al 18%) e dopo lo strappo di Montefelcino nuovamente la salita dei Cappuccini la cui cima, a 5 km dall’arrivo, è il trampolino ideale per chi volesse vincere la tappa. Cronometro interamente piatta, per specialisti, quella che da Savignano al Rubicone porta a Cesena (Technogym Village) dopo 33,6 km.
La seconda settimana
Dopo il primo giorno di riposo, martedì 16 e mercoledì 17 il gruppo affronterà due tappe adatte alle ruote veloci del gruppo: la Scandiano – Viareggio e la Camaiore – Tortona.
Si cambia registro giovedì 18 maggio con la Bra – Rivoli: tappa mista caratterizzata da tre segmenti riassumibili nel trittico collina-pianura-montagna. Dopo la prima parte collinare si attraversa quindi per circa 60 km la pianura Padana passando sulla linea di arrivo prima di affrontare l’impegnativa salita del Colle Braida transitando accanto alla Sacra di San Michele. Ultimi 20 km ondulati fino a raggiungere Rivoli.
Il giorno seguente tappone alpino da Borgofranco d’Ivrea a Crans Montana in Svizzera. Questo sarà l’unico sconfinamento di questo Giro. Si scalano il Colle del Gran San Bernardo (2469 m – Cima Coppi) lungo ben 34 km pur senza pendenze eccessive. Si supera quindi la Croix de Coeur (15 km x 1350 m disl) un altro passo over-2000. Seconda discesa di oltre 22 km e dopo un breve piano salita finale a Crans Montana da un versante inedito rispetto agli approcci consueti alla località turistica.
Altra frazione adatta ai velocisti quella che partirà da Sierre a Cassano Magnago prima della tappa “di montagna in città”, la Bergamo – Bergamo di domenica 21 maggio.
Sebbene intervallate da tratti abbastanza semplici le salite da affrontare possono costituire terreno per ogni tipo di attacco. Dopo pochi chilometri si scala la Valcava con le sue pendenze arcigne entrando in provincia di Bergamo. Primo passaggio in città (non sull’arrivo) per scalare i tornanti di Selvino. Discesa su Bracca e Sedrina per rientrare in Bergamo attraverso il traguardo (strappo della Boccola). Si affronta quindi la Roncola dal versante di Barlino per ridiscendere su Bergamo fino all’arrivo in città.
La terza, e ultima, settimana del Giro 2023
Dopo il secondo e ultimo giorno di riposo il secondo tappone del Giro attende la carovana. La Sabbio Chiese - Monte Bondone si svolge tutta a quote relativamente basse, ma accumula oltre 5000 m di dislivello suddivisi tra salite molto dure e altre pedalabili. Prima parte lungo la costiera occidentale del Garda per raggiungere il Trentino a Riva del Garda. Si scala quindi il Passo di Santa Barbara (media attorno al 10%) e in rapida successione il Passo di Bordala. Discesa veloce su Rovereto da dove si entra nella Vallarsa per poi svoltare verso l’altopiano di Folgaria passando da Serrada. Discesa impegnativa fino alla valle dell’Adige a Calliano e dopo l’unico breve tratto pianeggiante di circa 10 km si scala il Monte Bondone dal versante di Aldeno con i suoi cambi di pendenza con punte fino al 15%.
Si rifiata mercoledì 24 maggio con una tappa completamente pianeggiante da Pergine Valsugana a Caorle prima di una tre giorni in crescendo. La 18a frazione da Oderzo alla Val di Zoldo prevede infatti 3.700 m di dislivello. Tappa di montagna breve ma intensa. Dopo pochi chilometri dalla partenza si scala il Cansiglio dal versante classico di Vittorio Veneto (Passo la Crosetta) per entrare nel territorio dell’Alpago e percorrerlo fino a raggiungere la valle del Piave. Dopo Longarone si tocca Pieve di Cadore per scalare senza tratti di riposo la Forcella Cibiana e, inedito 2023, dopo Forno la salita di Coi con i suoi quasi 4 km oltre il 10% e le punte al 19%. Da lì mancheranno 5 km all’arrivo divisi equamente tra discesa e risalita pedalabile.
Dalle Dolomiti alle Alpi Giulie
Ecco il tappone Dolomitico, quello di venerdì 26 maggio, da Longarone (nel 2023 si commemoreranno i 60 anni dalla tragedia del Vajont) alle Tre Cime di Lavaredo (182 km e 5.400 metri di dislivello). Dopo l’avvicinamento attraverso l’Agordino si affrontano oltre 100 km che racchiudono praticamente l’intero dislivello della tappa senza alcun tratto di riposo tra una salita e l’altra. Giunti ad Arabba si scalano il Passo di Campolongo seguito dal Passo Valparola che immette nella “Scala Santa” delle salite dolomitiche costituita da Passo Giau (versante Selva di Cadore 10% medio circa), Passo Tre Croci e Tre Cime di Lavaredo con le sue pendenze fino al 18%.
Sabato 27 maggio penultima tappa, quella in Friuli Venezia Giulia, sul tratto Tarvisio-Monte Lussari, e chiusura domenica 28 maggio a Roma.
Per tutte le informazioni sul Giro d'Italia 2023 e sulle tappe, vedi qui.
Penultima giornata del Giro 2023, la tappa Tarvisio-Monte Lussari
Sabato 27 maggio 2023La tappa delGiro 2023 in FVG e la soddisfazione della Regione per la Tarvisio-Monte Lussari
"Ancora una volta il Friuli Venezia Giulia avrà un ruolo di primissimo piano quale tappa decisiva del prossimo Giro d'Italia di ciclismo: la cronometro che si correrà da Tarvisio al Monte Lussari alla fine di maggio del prossimo anno, infatti, con buone probabilità designerà il vincitore della corsa rosa, in una cornice unica, dove le suggestioni del paesaggio si associano a uno spirito di amicizia tra i popoli appartenente a una terra nella quale, nello spazio di pochi chilometri, si incrociano tre confini".Lo ha detto il governatore del FVG Massimiliano Fedriga, a margine della presentazione del 106° Giro d'Italia di ciclismo, Come ha ricordato Fedriga, l'Amministrazione regionale ha lavorato con gli enti locali del territorio per arrivare a questo risultato, in primo luogo finanziando la messa in sicurezza della strada del Lussari, la cui destinazione d'uso sarà riservata ai ciclisti fungendo quindi da ulteriore elemento di attrazione turistica per gli appassionati.
L'incoraggiamento al patròn Enzo Cainero
Infine il governatore ha voluto rivolgere un grande incoraggiamento al patròn del Giro in regione, Enzo Cainero, affinché si riprenda quanto prima dal malore che lo ha costretto al ricovero ospedaliero. "Il Giro e il Friuli Venezia Giulia hanno bisogno della sua esperienza, della sua competenza e del suo entusiasmo; per questo - ha detto Fedriga - facciamo tutti il tifo affinché torni presto sul ponte di comando a seguire l'organizzazione della corsa".Da parte sua l'assessore regionale al Turismo, Sergio Emidio Bini, associandosi anch'egli con toni di "grande stima e affetto" alle parole di Fedriga su Enzo Cainero, ha ricordato come negli anni "dove è passato il Giro d'Italia abbiamo registrato sempre un importante ritorno d'immagine. Basti pensare ai 5 milioni di telespettatori che nell'ultima edizione della gara hanno seguito la Marano-Castelmonte. Sono certo - ha concluso Bini - che questa virtuosa tradizione si rinnoverà anche nel 2023 e che la corsa rosa si confermerà un volano turistico non solo per il Tarvisiano ma per tutto il Friuli Venezia Giulia".