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Decreto Bersani: dai cellulari allo spettacolo, tutte le novità previste

Gli utenti gioiscono e la rete fa festa: telefonia, Internet e TV figurano fra i primi argomenti affrontati dal pacchetto Bersani, un complesso di misure che il Ministero per lo Sviluppo Economico dichiara di voler introdurre per tutelare consumatori e imprese. Tema di apertura del documento: il credito prepagato per telefoni cellulari, con esplicito riferimento alla petizione varata per abolirne i costi di ricarica.
Sempre nel comunicato del Governo, nelle righe immediatamente successive al paragrafo sui costi di ricarica, si legge un'altra novità non trascurabile: "Il credito telefonico delle carte prepagate non può più avere una scadenza (oggi è generalmente pari a 12 mesi)". Si introduce così un concetto di credito prepagato che non si estinguerà (né si rivaluterà) con il passare del tempo. E questo farà sicuramente piacere, innanzitutto, a chi effettua ricariche di rado, come coloro che possiedono un cellulare solo per essere rintracciabili, generando quindi un traffico telefonico irrisorio. Ma è verosimile che questo non dispiacerà, in futuro, a quanti sfrutteranno il proprio telefono cellulare come strumento di pagamento, utilizzando il proprio credito residuo come alternativa meno costosa alle funzionalità offerte dai telefonini abilitati al mobile payment (di prossima introduzione anche da parte di Wind).

Sempre in tema di telefonia, Internet e TV, il pacchetto Bersani prevede più libertà, per i consumatori, di recedere dai contratti che li legano agli operatori. "Salta l'obbligo per gli utenti - spiega il comunicato - di restare fedeli agli operatori di telefonia e di reti televisive e di comunicazione elettronica, indipendentemente dalla tecnologia utilizzata: i contratti di adesione stipulati con tali operatori devono prevedere la facoltà del contraente di recedere dal contratto in qualsiasi momento e senza spese non giustificate da costi dell'operatore (alcuni operatori oggi impongono la fornitura del servizio per 12 mesi). Gli operatori non possono, inoltre, imporre un obbligo di preavviso superiore a 30 giorni". L'attuazione delle nuove disposizioni, e l'applicazione delle sanzioni in caso di inadempienza, saranno compito dell'Agcom.

Una questione bollente, in particolare per gli utenti ADSL che lamentano disservizi e che spesso si trovano incastrati in contratti a lunga scadenza loro malgrado. Ma attenzione, avverte Stefano Quintarelli sul suo blog: "I vincoli attuali sono tutti giustificati, temo (al limite salvo Telecom Italia quale detentore della rete che fornisce in ULL) e chi decide se il vincolo che Telecom si pone a se stessa e pone agli altri operatori è giustificato?".

Non si dovrà aspettare il lungo iter di un disegno di legge: per affrontare questi aspetti (ed altri, in tema di trasporti, assicurazioni, mutui immobiliari, accessibilità di attività commerciali ecc.) il pacchetto Bersani sarà adottato con decreto legge: appena entrato in vigore gli operatori dovranno adeguarsi entro il termine di 30 giorni.
Non mancano però le critiche, non sulle problematiche su cui il governo è intervenuto o sulla validità degli obiettivi, ma sulla scelta di una soluzione legislativa per affrontare questi aspetti.

Sull'abolizione dei costi di ricarica, secondo Altroconsumo e Aduc, l'intervento diretto del Governo è un segnale dell'immobilità dell'Agcom, a loro dire incapace di intervenire con decisione e tempestività.

Fonte: Punto Informatico

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