Il boom di viaggi dopo la pandemia ha spinto alcuni Stati nel mondo a cambiare caratteristiche e modalità di richiesta dei visti turistici.
La prima parte del 2023 ha portato nuove regole al fine di
facilitare l’ingresso dei turisti e gestire al meglio gli arrivi.
Arabia Saudita
Una semplificazione dei visti turistici per chi arriva da diverse zone del mondo era stata annunciata a settembre 2022.
Per coloro che risiedono nei
Paesi dell’Ue, nel Regno Unito e negli Stati Uniti potrà essere richiesto un
visto all’arrivo, il cosiddetto
Visa on Arrival.
I cittadini dei
Paesi appartenenti al Consiglio di Cooperazione del Golfo (ovvero Kuwait, Oman, Qatar, Emirati Arabi Uniti e Bahrein, oltre alla stessa Arabia Saudita) potranno fare domanda per
un visto turistico elettronico (
eVisa) tramite il sito ufficiale di
Visit Saudi.
Vietnam
Da aprile 2023 la durata del visto è stata prolungata
da 30 giorni a 3 mesi e consentirà ingressi multipli.
L'obiettivo dichiarato è
incentivare la ripresa degli arrivi.
A tal fine, il Paese ha anche intenzione di
aumentare la lista dei mercati, attualmente ferma a 80, che possono sfruttare il visto elettronico.
Giordania e Sri Lanka
I primi di aprile 2023 la Giordania ha annunciato la novità del
visto online.
Questa può essere richiesto e pagato direttamente dal
sito del Ministero dell'Interno del Paese o tramite l’applicazione del Ministero dell'Interno (App) MOI-Ministry of Interior of Jordan.
Anche lo Sri Lanka ha recentemente portato
online, attraverso il portale ufficiale del Paese, il proprio sistema di richiesta dei visti turistici.
Thailandia
Controcorrente
la Thailandia.
Dal
1 aprile 2023, il periodo di permanenza è tornato a
30 giorni, dopo un periodo in cui era concesso ai turisti di restare nel Paese fino a 45 giorni senza necessità di visto.
I viaggiatori provenienti da alcuni Paesi (tra cui quelli dell'Europa continentale) potranno
prolungare il soggiorno, solo una volta, per altri 30 giorni passando attraverso gli uffici per l'immigrazione.
Cina
La Cina ha riattivato il rilascio dei visti:
- a gennaio 2023 ai suoi cittadini per i viaggi all'estero
- ai viaggiatori stranieri da metà marzo 2023, il blocco durava dal 28 marzo 2020
Secondo quanto riporta la
Reuters, le aree del Paese che non richiedevano visti prima della pandemia torneranno all'
ingresso senza visto.
Questo include l'isola turistica meridionale di
Hainan, da lungo tempo una delle mete preferite dai russi, così come le
navi da crociera che transitano per il porto di
Shanghai.
Riprenderà anche l'ingresso senza visto per gli stranieri da
Hong Kong e Macao nella provincia del Guangdong.
Il Governo ha dichiarato che i
visti cinesi rilasciati prima del 28 marzo 2020 rimangono validi e saranno riattivati.
Europa
L'
Europa si appresta a varare l'
Etias, ovvero la versione Ue dell'Esta americano.
Il debutto è stato più volte rimandato e attualmente è fissato al
2024, ma la sua attivazione è ormai sicura.
Fino ad allora rimane valido
il visto Schengen.
Questo è un insieme di norme che regolano le procedure di domanda, il trattamento e il rilascio di visti per soggiorni di breve durata (
fino a un massimo di 90 giorni) in
26 paesi europei, 22 dei quali fanno parte dell’Unione europea.
Il codice è entrato in vigore nel 2010 e da allora è stato applicato da tutti i Paesi membri dell’Unione europea e dagli Stati associati che attuano l’acquisizione di Schengen.
Ogni Paese ha delle regole diverse per definire la tipologia di visto di ingresso
Il cittadino straniero che vuole ottenere il
visto turistico per entrare in Italia deve presentare all’Ambasciata, il Consolato o il Centro visti del Paese di residenza di residenza i seguenti documenti:
- titolo di viaggio valido (passaporto)
- fideiussione della banca per garantire che hai abbastanza denaro per poterti mantenere per tutto il periodo che starai in Italia
- prenotazione dell’albergo dove alloggerai o indicazione del luogo dove verrai ospitato;
- biglietti di viaggio di andata e ritorno
- assicurazione sanitaria che copra eventuali ricoveri ospedalieri e cure mediche e che copra le spese di rientro nel tuo Paese
Fonti:
Stranieri d’Italia