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Palazzo del fumetto di Pordenone, firmata la convenzione. Dopo l’estate mostre e corsi

Via libera dalla giunta Ciriani alla convenzione che avvia ufficialmente l’esperienza del Paff, il palazzo del fumetto, presso galleria Pizzinato e villa Galvani a Pordenone. Comune e Vastagamma, l’associazione del fumettista Giulio De Vita cui è affidata la struttura, hanno messo nero su bianco i rispettivi impegni. L’amministrazione comunale concede gratuitamente i locali espositivi e contribuisce con 60 mila euro alle iniziative, riservandosi di erogare un ulteriore contributo per l’anno prossimo in funzione del programma proposto. A fronte di ciò, il Paff dovrà offrire con mezzi propri al pubblico mostre e attività formative. In particolare dovrà promuovere una esposizione permanente del fumetto, uno o più mostre temporanee annuali con importanti autori internazionali, esposizioni di nicchia, locali o sperimentali. Le attività didattiche e i workshop dovranno essere differenziati per fasce d’età, temi e momenti dell’anno. L’équipe del Paff si occuperà inoltre della apertura e chiusura degli spazi e dell’accoglienza del pubblico, della gestione del bookshop per vendere libri, cataloghi, gadgets. Già da diversi mesi De Vita e soci - tra loro anche il fumettista Emanuele Barison - stanno lavorando per essere pronti a proporre dopo l’estate la prima grande mostra e corsi sul fumetto e le arti grafiche per bambini e ragazzi delle scuole. L’obiettivo è coinvolgere un pubblico dai 0 ai 99 anni. Quello di Pordenone è il primo palazzo italiano del fumetto, tra i pochi esistenti in Europa per come è concepito. L’idea di fondo dei promotori è usare il fumetto come passpartout per dialogare con tutte le altre discipline artistiche, produrre cultura, fare didattica e formazione per tutti e di tutti i livelli, creare posti di lavoro. Un modo anche per reinventare e rigenerare galleria Pizzinato, fare mostre e esposizioni esperienziali e coinvolgenti per tutti. A scommettere sul fumetto come leva di sviluppo è stato il sindaco Alessandro Ciriani che concepisce il Paff come «un laboratorio sia artistico sia imprenditoriale e occupazionale, pronto a fare rete con università e scuole. Una realtà che senza tradire la propria vocazione culturale sa connettersi con il lavoro e l’economia. Penso alla possibilità per i nostri ragazzi di frequentare corsi e workshop con disegnatori di livello mondiale per poi presentarsi alle aziende. Ora abbiamo posto le fondamenta – conclude - ci muoveremo passo dopo passo affinchè questo polo diventi di richiamo internazionale». I gestori del Paff dovranno presentare al Comune una relazione annuale su quanto svolto e sui risultati economici relativi alla gestione della struttura. Al termine dei due anni di sperimentazione della convenzione, l’amministrazione municipale valuterà la redditività dei progetti culturali per eventualmente ridefinire e ritarare la misura del contributo. L’intesa stabilisce pure che il Comune si riservi l’utilizzo della galleria Pizzinato per altre iniziative, in particolare per la grande mostra su Il Pordenone e per una mostra all’anno negli anni successivi. Inoltre il Paff dovrà concedere, qualora vi sia l’esigenza, dieci giornate nella sala espositiva del piano terra di galleria Pizzinato e 10 giornate nell’auditorium della galleria stessa per attività proprie dall’ente pubblico o promosse con altri enti e associazioni. Fonte: Comune di Pordenone      

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