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Le città d'arte e i piccoli borghi sono il motore del turismo

Secondo le stime elaborate da CST per Assoturismo Confesercenti, nel 2017 le località d’interesse storico ed artistico nel nostro paese hanno registrato una crescita sostenuta sia degli arrivi (43,8mln, il 2,3mln in più del 2016) che delle presenze (115,3mln, +4,5mln sullo scorso anno) di turisti. A farsi catturare dal fascino del nostro vasto patrimonio culturale sono soprattutto i mercati esteri: i visitatori stranieri rappresentano oltre il 60% delle presenze turistiche nelle città d’arte, ed hanno speso per le loro vacanze culturali circa 13,9mld di euro nel  solo 2017. Si tratta del 38,3% della spesa complessiva dei turisti stranieri in Italia. I visitatori di altri paesi che vengono in Italia per motivi culturali spendono ogni giorno il 27% in più: 133 euro rispetto ai 105 euro della media di tutti i turisti stranieri. L’ottimo risultato dello scorso anno conferma un periodo prolungato di crescita. Dal 2010 al 2017, infatti, le presenze turistiche nelle città d’arte italiane sono passate da 93,9 a 115,3mln, con un incremento complessivo del 22,8%, segnando una diminuzione solo nel 2012, l’anno più duro della crisi. Tra le principali località di interesse, a registrare la performance migliore in questo periodo è stata Matera, con un aumento boom del 176% delle presenze negli ultimi sette anni, dovuto soprattutto alla domanda straniera (+216%). Nella top5 delle città d’arte a maggior crescita turistica seguono Napoli (+91,3% sul 2010), Verona (+62,7%), Padova (+55,6%) e Bologna (+55%). Il lungo periodo positivo del turismo delle città d’arte ha portato anche ad un incremento eccezionale delle attività ricettive, che tra il 2010 ed il 2017 sono aumentate di 21mila unità, per un incremento dell’81%. Nello stesso periodo, i posti letto disponibili sono cresciuti del 19% (+155mila), trainati dall’offerta extralberghiera (+37,8% sul 2010). Nelle città d’interesse storico ed artistico, ormai il 52,5% dei posti letto è nel circuito extralberghiero. Erano il 45,4% nel 2010. La crescita di arrivi e presenze nelle città d’arte va di pari passo con la crescita dei visitatori nei musei, monumenti e aree archeologiche statali. Nel 2017 sono aumentati del 10,8% raggiungendo la quota record di 50mln. Un incremento straordinario, che corona anche in questo caso un periodo di lunga crescita: dal 2010 al 2017 i visitatori di musei e monumenti sono stati 12,9mln in più, con un aumento sia dei visitatori paganti (+55%9 che non paganti (+20%). In salita anche gli introiti dei musei che, al lordo della quota spettante al concessionario del servizio biglietteria, sono quasi raddoppiati, passando dai 104,5mln di euro realizzati nel 2010 ai 194mln del 2017 (+85,6%). Roma si conferma regina dei monumenti, con 21mln di visitatori nel 2017, in crescita del 66% rispetto a sette anni fa. Seguono Firenze (6,5mln, +32% sul 2010), Pompei (3,4mln, +47%), Napoli (2,6mln +45%) e Torino (1,3mln, +44%). Il 2017 è stato anche, in tutti i sensi, l’anno dei piccoli borghi. Secondo le stime Cst per Assoturismo Confesercenti, gli oltre 5500 borghi italiani hanno registrato lo scorso anno 22mln di arrivi e 95mln di presenze, per una spesa turistica complessiva stimata in circa 8,2mld di euro, di cui il 54,8% dovuta a turisti stranieri. Anche nel caso dei piccoli borghi, come per le città d’arte, sono proprio i visitatori che vengono da fuori l’Italia a dare il maggior contributo alla crescita: le presenze turistiche di stranieri nei borghi sono salite del 30,3% tra il 2010 ed il 2017, contro un calo del -5,4% per i turisti italiani. Fonte: TNS

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