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I risultati del censimento nazionale FAI de “I luoghi del cuore” 2022, in FVG al primo posto "Il nostro Carso – Naš Kras"

Il FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano ETS e Intesa Sanpaolo hanno presentato i risultati dell’11ª edizione del censimento nazionale de “I Luoghi del Cuore” 2022. La raccolta dei voti si è conclusa lo scorso dicembre con 1.500.638 voti raccolti per più di 38.800 luoghi. Il censimento si conferma la più importante campagna italiana di sensibilizzazione dei cittadini sul valore del patrimonio e sulla necessità di proteggerlo e valorizzarlo. Grazie a “I Luoghi del Cuore”, dal 2003 a oggi, sono stati sostenuti interventi per 138 luoghi in 19 regioni d’Italia, che erano dimenticati, abbandonati o poco valorizzati, ma amati dalle loro comunità, che votandoli li hanno salvati. Il moto spontaneo del censimento porta alla luce, anche nell’edizione 2022, piccoli e grandi monumenti, luoghi e storie inediti e talvolta sorprendenti. Chiesette sperdute, ville e palazzi abbandonati o degradati, ma anche ferrovie e sentieri storici dimenticati, aree naturali o rurali danneggiate o minacciate, grandi architetture così come affreschi nascosti o collezioni di musei che tramandano imperdibili tradizioni locali. Al 13° posto nazionale con 15.593 voti si trova “il nostro Carso”, l’area naturale tra le province di Gorizia e Trieste, duramente colpita da recenti incendi estivi. La zona è considerata "Paesaggio culturale", una categoria riconosciuta tra i beni Patrimonio dell’Umanità censiti dall’UNESCO. Sono i luoghi in cui l’opera dell’Uomo si fonde con quella della Natura.

I luoghi del cuore 2022

La classifica de “I luoghi del cuore” 2022 vede sul podio:
  • 1° posto la Chiesetta di San Pietro dei Samari a Gallipoli (LE)
  • 2° posto il Museo dei Misteri a Campobasso
  • 3° posto la Chiesa di San Giacomo della Vittoria ad Alessandria
Pubblicata la classifica del censimento, si apre ora la seconda fase de “I Luoghi del Cuore”, tutta rivolta agli interventi. A marzo 2023 il FAI lancerà un bando per raccogliere i progetti di intervento che verranno sostenuti. I quattro vincitori (il podio e il primo classificato della sezione speciale dedicata a “I Borghi e i loro luoghi”) parteciperanno di diritto, ma potranno presentare un progetto, attraverso gli enti proprietari, tutti i luoghi che hanno raggiunto la soglia minima di 2.500 voti. Dovranno essere progetti concreti, di recupero o di valorizzazione, con tempi di realizzazione certi e cofinanziamenti che permettano di ampliare l’impatto dei contributi stanziati da FAI e Intesa Sanpaolo. I tre vincitori nazionali beneficeranno rispettivamente di 50.000, 40.000 e 30.000 euro, mentre al borgo di Cremolino spetterà il premio speciale Intesa Sanpaolo, di 20.000 euro, sempre a fronte della presentazione di un progetto. Il bando, che sarà come sempre corredato da una serie di parametri di valutazione, stanzierà contributi fino a 30.000 euro per ciascun luogo. I “Luoghi del Cuore” che hanno ottenuto almeno 2.500 voti potranno partecipare al “Bando per la selezione degli interventi” post censimento. Per consultare la classifica nazionale completa clicca qui.

I Luoghi del cuore 2022 in FVG

Poco è cambiato dalla classifica provvisoria di dicembre 2022. Il 3° posto non se l’è aggiudicato Villa Ottelio Savorgnano di Rivignano Teor ma Villa Trento a Dolegnano.
Posizione in classifica regionale Posizione in classifica nazionale   VOTI   LUOGO DEL CUORE
13° 15.593 Il nostro Carso – Naš Kras, Trieste e Gorizia
75° 4.073 Santa Margherita del Gruagno, Moruzzo (UD)
139° 1.973 Villa Trento a Dolegnano, San Giovanni al Natisone (UD)
175° 1.190 Villa Ottelio Savorgnan, Rivignano Teor (UD)
196° 931 Bosco del Bovedo, Trieste
217° 673 Castello di Miramare e Parco, Trieste
  7° 218° 671 Sentieri CAI 227-228 Piani di Vas, Chiampizzulon, Tuglia, Rigolato (UD)
255° 471 Diga del Vajont, Erto e Casso (PN)
308° 337 -       Tram di Opicina, Trieste
10° 363° 244 Casso, Erto e Casso (PN)
Ecco la descrizione di alcuni dei nostri “Luoghi del cuore” 2022

Villa Trento a Dolegnano, San Giovanni al Natisone (UD)

Villa dei conti Trento, meglio conosciuta come Villa Trento, è una villa veneta situata a Dolegnano, nel Comune di San Giovanni al Natisone (UD). Si tratta di una delle più maestose ville venete del Friuli, collocata ai piedi dell’Abbazia di Rosazzo (XI secolo) e avvolta dai Colli orientali friulani. Il corpo centrale si eleva su tre piani ed è affiancato da due ali rustiche laterali a due piani che cingono il cortile d’onore. Altri fabbricati di servizio occupano le parti a est della dimora, dove era integrata una cappella privata di famiglia. All’interno della villa si può ammirare un ampio salone centrale, decorato con stucchi e affreschi che raffigurano paesaggi dai motivi neoclassici, il quale si apre verso il grande parco. La villa è stata un luogo centrale nella storia di questa zona: ospitò Napoleone Bonaparte  e il re Vittorio Emanuele III, divenne ospedale militare della British Red Cross dal 1915 e sede del comando tedesco durante la Seconda Guerra Mondiale. La villa è stata il centro del paese fino agli anni ’60, quando la maggior parte degli abitanti lavoravano per i conti come coloni ed è un luogo a cui sono legate molte memorie della popolazione, motivo per cui è stata segnalata al censimento “I Luoghi del Cuore” 2022.

Bosco del Bovedo, Trieste

Il Bosco del Bovedo è un bosco sul mare, situato tra Trieste e l'altipiano carsico. Questo sito è unico per una particolarissima associazione vegetale/animale. Qui convivono specie provenienti da tre diversi habitat:
  • il rovere di Slavonia tipico della flora balcanica
  • l’erica alpina che è catalogata fra la flora europea
  • il cisto femmina, un arbusto caratteristico della macchia mediterranea
Il Bovedo comprende tre aree distinte. Sotto la strada Napoleonica si sviluppa il Bosco della salvia, caratterizzato dai calcari e da una flora di tipo Mediterraneo. Nel vallone freddo e umido di fondo valle continua a scorrere, in tempi di forte umidità, il rio Castisino, e la vegetazione comprende ancora il castagno e altri alberi di alto fusto. Qui nidifica il pettirosso, specie rara in riva al mare. L'ultima zona è davvero preziosa. Argille e acqua copiosa favoriscono la crescita di un raro bosco composto quasi esclusivamente da rovere, circondato da erica selvatica. Qui vivono oltre una cinquantina di specie di uccelli, e almeno dodici tra rettili e anfibi. Nonostante ricada nelle Zone di protezione speciale (Zps) istituite dall'Unione Europea, e sia attualmente tutelata dal Piano regolatore, l’integrità del bosco è minacciata dalla realizzazione di una cabinovia che dovrebbe collegare il Porto Vecchio con Bovedo e Opicina.

Diga del Vajont, Erto e Casso (PN)

La Diga del Vajont è stata teatro della tragedia procurata dalla frana del monte Toc nel lago artificiale della diga il 9 ottobre 1963. La diga venne costruita negli anni tra il 1957 e il 1960 dall’ingegnere Carlo Semenza, nel territorio del comune di Erto e Casso. Ha una struttura ad arco (ossia possiede uno sbarramento delle acque di forma curvilinea) e ancora oggi è la quinta diga più alta del mondo. Il suo scopo principale era di fungere da serbatoio di regolazione per le acque del fiume Piave, del torrente Maè e del torrente Boite, sfruttando al massimo tutte le acque e i salti disponibili del fiume e dei suoi affluenti, e alimentare così piccole centrali idroelettriche nella zona attorno al bacino. Il bacino venne presto compromesso prima dalla frana del Lago di Pontesei e poi dalla frana che causò il disastro negli anni '60. Negli ultimi anni la memoria di questa tragedia ha generato frequenti visite guidate alla diga, oggi dell’ENEL. È inoltre stato allestito il museo del Vajont visitabile presso il Centro Visite del Parco Naturale delle Dolomiti Friulane di Erto e Casso e dal 2007 è stato aperto al pubblico il coronamento della diga. Si possono percorrere i primi venti metri di coronamento e osservare l'impressionante scenario della frana del Monte Toc e della valle sottostante Longarone, spazzata via in una notte. Quest’anno ricorre il sessantesimo anniversario della tragedia e la raccolta voti al censimento consente di riparlare della storia del Vajont e di raccontare le conseguenze che questo disastro ha causato sugli abitanti e sul territorio. La Diga del Vajont è inserita nella classifica speciale “I Borghi e i loro luoghi”. Per consultare la classifica completa de “I luoghi del cuore” 2022 votati in FVG clicca qui.

“Narrate, gente, la vostra terra”

Novità di questo 2023 è il nuovo progetto “Narrate, gente, la vostra terra”. Un contest dedicato alla valorizzazione dei luoghi del cuore attraverso il racconto, che nasce da un’idea dello scrittore Antonio Scurati e della giornalista Marta Stella. Gli italiani sono invitati a narrare il proprio luogo del cuore in un racconto vocale che potrà essere una descrizione o un ricordo, una celebrazione o un messaggio intimo e personale. Il progetto parte con il contributo di personaggi del mondo della cultura che hanno scelto di donare al FAI la propria narrazione, tra cui Alessandro Baricco, Sonia Bergamasco, Francesco Guccini, Valeria Parrella, Francesco Piccolo, Bianca Pitzorno, Massimo Popolizio e Stefania Rocca. Si potrà inviare il proprio messaggio vocale, seguendo le istruzioni su www.iluoghidelcuore.it, fino al 15 settembre 2023. I migliori saranno veicolati periodicamente sui canali digitali del FAI e il vincitore sarà annunciato a novembre; il luogo oggetto della sua narrazione beneficerà di un progetto di valorizzazione del valore di 5.000 euro a cura del FAI.   Il censimento è stato realizzato con il Patrocinio del Ministero della Cultura. Rai è Main Media Partner del FAI e supporta l’XI edizione del Censimento “I Luoghi del Cuore”, riconfermando l’impegno del Servizio Pubblico multimediale alla promozione, cura e tutela del patrimonio culturale, artistico e paesaggistico italiano.

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