Fendi incantata dall'arte tessile carnica: i suoi tessuti per l'iconica Baguette
La maison Fendi ha selezionato Carnica Arte Tessile per la collezione limitata della sua celebre baguette
La trama "Piccolo Fiore", ricavata da un antico stampo della fabbrica dell'illustre imprenditore friulano Jacopo Liniusso, per l'edizione limitata dell'iconica Baguette, reinterpretata da 20 eccellenze dell'artigianato italiano
La scelta di Fendi
Fendi sceglie i tessuti della Carnia per l'iniziativa
#FendiHandinHand, che propone in
edizione limitata l'iconica Baguette Fendi, reinterpretata da venti eccellenze dell'artigianato italiano.
Il tessuto Piccolo Fiore realizzato dalla Carnica Arte Tessile, azienda con sede a
Villa Santina, è una di queste eccellenze.
La cura dei particolari e l'originalità dei disegni realizzati con tecnica a jacquard, uniti all'alta qualità delle materie prime utilizzate, rendono le
produzioni dell'azienda carnica artisticamente uniche. Ulteriore particolarità, nonostante il progressivo sviluppo e il necessario aggiornamento tecnologico,
l'azienda ha voluto mantenere le caratteristiche originarie della 'Bottega Artigiana'. Sono proprio queste caratteristiche e i tessuti di pregio realizzati ad aver conquistato la maison di moda Fendi.
"A nord-est in Carnia, nella provincia di Udine del Friuli Venezia Giulia, l'iniziativa #FendiHandinHand si rivolge al lavoro della Carnica Arte Tessile, un laboratorio di tessitura a conduzione familiare specializzato nel broccato in cotone e lino jacquard, endemico della regione dal 1700" spiega
Fendi sui social, presentando la 'nuova' Baguette.
"Siamo felici di far parte del progetto #FendiHandinHand - commentano orgogliosi dalla Carnica Arte Tessile -. La prestigiosa maison ha selezionato dalle nostre collezioni il tessuto Piccolo Fiore. Con questa creazione rappresentiamo orgogliosi il Friuli Venezia Giulia".
La produzione della Carnica Arte Tessile
L'intero ciclo di produzione, dallo studio dei disegni e dei modelli al capo finito, si svolge in seno all'azienda di Villa Santina e i tessuti vengono realizzati da esperte tessitrici, seguendo i più autentici criteri artigianali. Per la produzione, Carnica Arte Tessile si avvale di dieci telai meccanici in diverse altezze con sovrapposte macchine jacquard in tessitura e di macchine da cucire ad orlo a giorno per la rifinitura dei capi.
La storica azienda di Villa Santina ha scelto di reinterpretarla con il tessuto "Piccolo Fiore", ricavato da un
antico stampo della fabbrica dell'illustre imprenditore tessile friulano Jacopo Liniusso (1691 – 1748), conservato presso il Museo Carnico delle Arti Popolari di Tolmezzo.
Da questa stoffa, che conserva storia e tradizioni del territorio, è nato
un prodotto che oggi rappresenta nel mondo abilità e professionalità tipiche del Friuli Venezia Giulia.
Una tradizione dalle radici profonde
La tradizione tessile carnica ha origini molto antiche: si è radicata nel periodo che va
dai primi del 1700 alla fine del 1800 quando, in ogni casa, anche la più sperduta nell'ultima vallata, era in funzione almeno un telaio.
Il grande impulso a questa attività si deve
al talento, all'intelligenza ed alla capacità imprenditoriale di Jacopo Linussio che creò, in pochi anni, un complesso manifatturiero che occupava oltre trentamila addetti.
La tessitura di Linussio, ritenuta all'epoca la più grande d'Europa e sostenuta dalla Repubblica Serenissima di Venezia,
esportava i suoi manufatti fino nei più lontani paesi dell'Asia e delle Americhe.
Negli anni '50, l'attività di tessitura in Carnia vive una sorta di rinascita
grazie all’avvio di corsi di formazione e proprio da questa iniziativa si avvia il percorso imprenditoriale della Tessitura Carnica, oggi Carnica Arte Tessile che impiega vecchi telai jacquard meccanici.
Nei suoi cinquant'anni di attività, l'azienda, ha acquisito un posizionamento di prestigio,
resistendo a ogni crisi e avversità, tra cui l'incendio che nello scorso mese di luglio ha distrutto lo storico stabilimento, diventando esempio di straordinaria resilienza e incomparabile capacità made in #FVG.
Dal fuoco si sono salvati il vecchio telaio di Tomasina, alcune rocche di filo verde e una grande voglia di rinascere, che si è concretizzata con la riapertura del punto vendita già prima di Natale.