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Disabilità e turismo, arrivano le 'para-stelle' per gli hotel accessibili
Si chiama "Hotelabile" il progetto che parte da Bergamo e che mira a riscrivere la classificazione degli hotel dello Stivale. E nasce la piattaforma dei viaggi accessibili BookingAble.com
L'idea è venuta a un architetto d'interni di Bergamo, Letizia Anna Signorile, e a un imprenditore di Dalmine che opera nel mondo della domotica, Mario Pietra. Insieme hanno pensato a una nuova classificazione delle strutture ricettive in base alla presenza o meno di barriere architettoniche, che assegna agli hotel da 1 a 3 stelle in base alla loro capacità di accogliere diversi tipi e gradi di disabilità. Non solo le stelle per i confort, quindi. Ma una distinzione di alberghi e attività ricettive anche in base alla capacità di accogliere turisti diversamente abili. O, più in generale, clienti che hanno difficoltà a muoversi perchè sono sulla sedia a rotelle o perchè, semplicemente, sono in là con gli anni. Stanze con interruttori ad altezza raggiungibile, ascensori buoni anche per gli over size, zero barriere architettoniche, segnali acustici per i non udenti, tattili per i non vedenti e così via.
Ma non solo: oltre alle normali stelle che identificano la qualità della struttura, Hotelabile ne aggiungerebbe altre speciali che andrebbero a indicare, in una scala da uno a tre, la capacità dell’hotel nell’accogliere solo alcune disibilità (1 stella), la maggior parte di esse (2 stelle) oppure tutte (3 stelle).
Un bel passo in avanti, insomma, che faciliterebbe il disabile nella scelta della sua prossima meta per le vacanze, avendo una panoramica ben definita e chiara sui confort e i servizi pensati appositamente per lui da una particolare struttura: il progetto parte da Bergamo che, proprio sul turismo nelle sue più infinite sfaccettature, ha puntato forte. “Hotelabile”, questo il nome del progetto, è nato all’inizio dell’anno ma sta già facendo grossi passi in avanti dal punto di vista della conoscenza e delle sensibilità da parte degli albergatori che si stanno dimostrando aperti ad ampliare i propri servizi anche per questo particolare tipo di clientela Secondo i creatori si tratta di una fetta del mercato turistico molto rilevante sulla quale si dovrebbe investire molto di più.
“L’idea ci è venuta analizzando e rilevando una scarsa attenzione delle strutture ricettive alle persone affette da disabilità fisiche – spiega Letizia – E’ un turismo molto richiesto e noi lo sperimentiamo ogni giorno tramite una pagina facebook, ‘Insieme per i diversamente abili’, dove riceviamo tante richieste di informazioni”.
La speranza è quella di arrivare a un nuovo concetto di accoglienza e ricettività che possa permettere a qualsiasi disabile di viaggiare da solo: il primo passo sarebbe quello di ripensare le camere, garantendo ad ogni ospite la possibilità di godere di qualsiasi servizio e di accedere ad ogni angolo con supporti in grado di abbattere le barriere che oggi costringono questo tipo di clientela non solo a viaggiare accompagnati ma anche, spesso, ad affannarsi nel trovare la struttura giusta che possa soddisfare le proprie esigenze.