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Bacino dell'Isonzo: parte il progetto Nexus

foce-isonzo   Con la conclusione del biennio di presidenza italiana della Convenzione delle Alpi, è stato confermato l'avvio del progetto Nexus sul bacino del fiume Isonzo, in accordo con la Repubblica di Slovenia. Nel corso della prima riunione operativa di coordinamento del progetto internazionale Nexus relativa alla parte italiana del bacino dell'Isonzo, tenutasi oggi (lunedì 9 febbraio 2015, ndr) a Gorizia, è stata definita la cabina di regia con il programma di massima delle attività da svolgere nei prossimi mesi. Nexus ha come obiettivo quello di analizzare alcuni bacini fluviali al mondo per capire come sono gestiti dal punto di vista transfrontaliero al fine di garantire un adeguato rapporto tra gli usi dell'acqua nel settore ambientale, agricolo ed energetico. L'iniziativa è stata avviata come progetto dell'Unece (United Nations Economic Commission for Europe) durante il biennio della  presidenza italiana della Convenzione delle Alpi e durerà fino alla seconda metà del 2016. All'incontro - promosso dal ministero dell'Ambiente sulla base della dichiarazione congiunta tra l'Italia e la Slovenia nell'ambito della Convenzione delle Alpi - hanno partecipato il capo delegazione alla Convenzione delle Alpi Paolo Angelini, l'assessore regionale  all'Ambiente, Sara Vito, e il segretario generale dell'Autorità di Bacino dei fiumi dell'Alto Adriatico Roberto Casarin. "Questo progetto molto ambizioso - ha affermato l'assessore Vito - rappresenta per il Friuli Venezia Giulia un grande valore aggiunto: Nexus ci dà la possibilità di far conoscere all'Organizzazione delle Nazioni Unite il patrimonio ambientale e culturale che il fiume Isonzo rappresenta per la nostra regione". "Oltre a mettere a disposizione le nostre esperienze e competenze già acquisite con i molti progetti fin ora avviati insieme anche alla vicina Slovenia, quest'iniziativa di così ampio respiro - ha aggiunto l'assessore - ci offre l'opportunità di far accrescere il patrimonio di conoscenze a nostra disposizione e favorisce i rapporti di collaborazione internazionale". Oltre all'Isonzo, verranno in tale ambito monitorati altri sette bacini transnazionali (ad esempio, del Niger, del Mekong, della Sava) che sono caratterizzati da specifiche peculiarità, per le quali sono stati appunto selezionati. "Il fatto che l'Isonzo - ha evidenziato l'assessore Vito - sia stato scelto dalle Nazioni Unite come uno degli otto più interessanti bacini idrografici transfrontalieri al mondo, ci impone uno sforzo importante affinché i risultati siano all'altezza delle aspettative". La collaborazione nell'ambito dei bacini transfrontalieri favorisce lo scambio delle buone pratiche, rendendo così più efficace la gestione del complessivo corpo idrografico in questione. Dopo la definizione degli obiettivi, verranno presentati alla conferenza internazionale, che si terrà a novembre a Budapest, i risultati dei lavori del coordinamento del progetto riguardante la parte italiana del bacino dell'Isonzo; seguirà l'avvio dei lavori del coordinamento relativo alla parte slovena del bacino. Fonte: Regione FVG

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