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Aeroporto Trieste: la Regione dà il via alla privatizzazione

La vendita delle quote da parte della Regione «dovrà essere pari al 45%, a favore di un unico investitore, con opzione di acquisto di un ulteriore pacchetto azionario del 10% al verificarsi di prestabilite condizioni di sviluppo dell‘aeroporto, da riscontrare in un periodo non inferiore ai tre anni. Il consiglio di amministrazione post-cessione sarà composto dall‘amministratore delegato, designato d‘intesa dai due azionisti e da due consiglieri, espressione del socio di maggioranza». Come indicato nella delibera approvata dall'esecutivo, la selezione del potenziale nuovo azionista dovrà indirizzarsi a primari investitori di mercato, di profilo nazionale o internazionale, in grado di supportare finanziariamente il piano degli investimenti 2016-20 della società aeroportuale e di migliorare le previsioni dei principali parametri tecnico-economici del piano industriale. Il nuovo socio si impegnerà a rispettare i patti parasociali che saranno definiti in fase di gara e che dovranno contenere le clausole dell'incremento dei livelli occupazionali in presenza di un aumento dell'attività, secondo precisi parametri, e dell'impegno a non procedere a esternalizzazioni di servizi e personale per i primi cinque anni.
Tra i potenziali acquirenti segnalati dalla stampa locale ci sarebbero Atlantia, Toscana Aeroporti, Save e Fraport. F2i, potenzialmente interessato, sarebbe svantaggiato dall‘orientamento della Regione a privilegiare soggetti industriali.
Entro un mese verranno definiti i crediti di scelta dall‘advisor, «che avrà il compito di stimare il valore delle azioni; quindi, un consulente legale redigerà il testo del bando».
Fonte: Regione FVG e TQ