“Vorrei sapere perché. Una mostra su Ettore Sottsass” completa il ciclo di grandi mostre che sono state dedicate negli ultimi anni al Maestro: al MART di Rovereto, Museo di Capodimonte di Napoli, MOCA Museo d’Arte Contemporanea di Los Angeles e il Design Museum di Londra. 130 le opere selezionate, provenienti tutte da collezioni private italiane ed europee (alcuni pezzi saranno esposti per la prima volta al pubblico), non seguiranno un percorso cronologico per porsi invece come frammenti atti a ricostruire quella grande “magia dell’opera” che anima tutta la produzione di questo architetto/artista. Il titolo della mostra riconduce ad una delle riflessioni che Sottsass ha scritto a proposito dei templi indiani ed è una frase che può, in qualche modo, esemplificare l’approccio alle cose del maestro: “Senza che io sappia cosa sono, le forme di pietra hanno il senso del sacro, sacro per sempre. Vorrei sapere perché”. E proprio questa ultima parte di frase è stata scelta per dare nome e taglio alla grande esposizione triestina. Le molte esperienze di Sottsass vengono qui indagate sul filo di una essenziale raccolta di opere disposte in sette aree tematiche: disegno industriale (design), architettura, fotografia, gioiello, disegno, ceramica ed infine vetro, le cosiddette delicatessen, come Gillo Dorfles le ha definite dopo aver visionato il progetto. Ogni “isola” racchiuderà al suo interno un “tempio”, un luogo segreto dove scoprire gli oggetti, i disegni, le foto, etc.
Nella selezione delle opere destinate all’esposizione sono state attuate delle scelte radicali, proprio per focalizzare l’attenzione sulla produzione di Sottsass che è riuscita maggiormente ed incarnare la sua sensibilità ed evocare i riferimenti progettuali ed umani del suo lavoro. A connettere l’un l’altra le sette “isole” sarà la voce dello stesso Sottsass che accompagnerà il visitatore all’interno di ogni area, per raccontare e spiegare di volta in volta le ragioni del suo lavoro. Con l’obiettivo di avvicinare il più possibile il visitatore all’esperienza più intima del maestro, quella che combacia con il suo lavoro.
La sede della mostra, la città di Trieste, aggiunge un ulteriore elemento di fascino al progetto: Trieste è una città sicuramente lontana da Milano, capitale del design e della progettazione, ma contemporaneamente è un luogo in grado di descrivere ed incarnare, come lo stesso Ettore Sottsass ha evidenziato in riferimento alla sua vita (Ettore Sottsass è nato ad Innsbruck nel 1917), una duplice identità, ovvero quella italiana e austriaca. Contemporaneamente è la città in cui ha vissuto il pittore Spazzapan, colui che negli anni trenta a Torino, ha insegnato ad Ettore Sottsass a dipingere e a cui è rimasto sempre profondamente legato. |
Orario: 10.00 – 19.00, chiuso il martedì, 25 dicembre e 1 gennaio. |
![]() |
Studio Sandrinelli
Ufficio stampa ELECTA – Enrica Steffenini
Associazione Culturale Terradarte Info web: Studio Esseci |