Voli cancellati e in ritardo hanno segnato il 2022, il 2023 porta con se gli stessi problemi ma anche una maggior attenzione ai diritti dei viaggiatori.
Il
caos che regnava in molti aeroporti europei nel 2022, fra
ritardi e cancellazioni, ha lasciato il segno in moltissimi viaggiatori.
Lo
studio del Passenger IT Insights di Sita (società internazionale di telecomunicazioni per il settore del trasporto aereo) ha rilevato che le maggiori paure dei passeggeri sono:
- la cancellazione del volo al momento della prenotazione per il 32%
- aeroporti congestionati e tariffe elevate per il 20%
Questi dati, però, non hanno effetti sui volumi delle
prenotazioni che continuano ad aumentare.
In media, i passeggeri prevedono di prendere
4,7 voli quest'anno rispetto ai 4,2 del 2019. Questo dato è stato determinato soprattutto dai frequent flyer.
Coloro che prevedono di prendere più di 10 voli nel 2023 sono passati dal 6% dei passeggeri nel 2019 al 10% di quest'anno.
In Italia la voglia di viaggiare, a prescindere da paure e rincari, è visibile anche dai
tempi di attesa per ottenere il passaporto.
I rimborsi dei voli cancellati
Alcune
OTA (Online Travel Agencies), a seguito di un dialogo con la Commissione europea e le autorità nazionali per la tutela dei consumatori, si sono impegnate a
informare meglio i consumatori sui loro diritti in caso di cancellazione dei voli da parte delle compagnie aeree.
Edreams Odigeo, Etraveli Group e Kiwi.com trasferiranno i rimborsi dei biglietti entro sette giorni dalla loro ricezione dalle compagnie aeree.
In base ai diritti dei passeggeri dell’Ue, le compagnie aeree che annullano un volo sono tenute a
rimborsare i biglietti entro sette giorni dal momento in cui il passeggero ha optato per il rimborso del volo.
Di conseguenza i consumatori dovrebbero riceverli dopo un totale di
14 giorni.
Uno studio del
Corriere della sera ha portato alla luce quanto i diritti dei viaggiatori, in merito ai rimborsi dei voli cancellati, siano stati aggirati “grazie” all’emergenza Coronavirus.
Hanno stimato che le compagnie aeree europee hanno
in cassa oltre 4 miliardi di euro di voucher emessi durante la pandemia e non ancora utilizzati dai passeggeri.
La maggior parte di quei buoni scadrà questo 2023.
Lo studio ipotizza che i vettori confidino sulla «dimenticanza» dei viaggiatori per poter trattenere almeno un quarto di quel valore e, allo stesso tempo,
rivendere i sedili che non saranno occupati ottenendo così un doppio ricavo.
I diritti dei viaggiatori
Per
chiarire le misure necessarie per operare in sicurezza, efficienza e regolarità in vista dell’arrivo dell’estate e i conseguenti picchi turistici, e per garantire la qualità dei servizi e la tutela dei diritti dei passeggeri, si è tenuto un’
incontro tra:
- il presidente dell’Enac (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile) Pierluigi Di Palma e il direttore generale Alessio Quaranta
- con i rappresentanti delle compagnie aeree nazionali, di quelle che operano in Italia e delle associazioni di categoria dei gestori aeroportuali
Compito dell’Enac è effettuare un monitoraggio continuo del trasporto aereo e sanzionare le compagnie che non rispettano i regolamenti comunitari di riferimento.
Ovvero il
Regolamento (CE) n. 261/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell’11 febbraio 2004.
In esso sono elencate le regole comuni in materia di
compensazione ed assistenza ai passeggeri in caso di:
- negato imbarco
- cancellazione del volo
- ritardo prolungato
- overbooking
- mancata informativa
Di Palma ha anche ribadito la necessità, nel caso di cancellazioni e ritardi, di assicurare:
- una trasparente e tempestiva informazione ai passeggeri
- una pronta ed efficace assistenza in caso di disservizi, soprattutto nei confronti delle persone con disabilità o con ridotta mobilità