Sabato 26 giugno 2010, dalle 10 alle 12, visita guidata al Civico Orto Botanico di via Marchesetti 2 a Trieste, in occasione della fioritura delle salvie
L’Assessorato alla Cultura del comune di Trieste, con la Direzione dei Civici Musei Scientifici, informa che, in occasione dell’inizio della fioritura della collezione di salvie provenienti da tutto il mondo, al Civico Orto Botanico di Trieste, in via Carlo de’ Marchesetti 2, è a disposizione del pubblico un servizio di visita guidata, a cura dell’associazione Cittaviva, per illustrare molti tra gli aspetti affascinanti e curiosi relativi a questo genere di piante: appuntamenti sabato 26 giugno e sabato 3 luglio, dalle ore 10.00 alle ore 12.00.
Dal mese di giugno sino a settembre inoltrato, si potranno ammirare le inconsuete fioriture delle oltre 200 specie e varietà di salvie.
Passeggiando tra le aiuole contornate di bosso del Giardino Formale si scopriranno mille fiori di diversi colori, si potrà apprezzare l’intenso aroma di ananas delle foglie di Salvia elegans originaria del Messico, o quello moscato della Salvia sclarea, oppure osservare le particolari foglie alla Salvia argentea, o ancora essere abbagliati della smagliante esplosione rosso fuoco dell’esotica Salvia haenkei e sostare sotto l’imponente Salvia guaranitica alta più di 2 metri.
Il Civico Orto Botanico è di proprietà del Comune di Trieste e fa parte dei Civici Musei Scientifici. Storica istituzione cittadina, fu il 6 novembre 1903, infatti, che durante una seduta del Consiglio Municipale si deliberò l’unione di fatto dell’Orto Botanico di Chiadino al Museo Civico di Storia Naturale guidato a quel tempo da Carlo de’ Marchesetti, l’insigne botanico e studioso di fama internazionale, che con ogni probabilità fu il vero promotore di questa iniziativa.
Elemento cardine nel rapporto tra ricerca scientifica e conservazione dell’ambiente, il Civico Orto Botanico si propone attualmente anche come luogo didattico e ricreativo. Tale Istituto infatti, deve essere in grado di soddisfare le esigenze di una ricerca scientifica avanzata ed allo stesso tempo di una nuova conoscenza dell’ambiente, così da rappresentare un’occasione per sviluppare attività di carattere culturale per una fascia sempre più ampia di popolazione.
Oltre all’aspetto di ricerca e classificazione sistematica, una tale istituzione assume anche il ruolo di conservazione, coltivazione e riproduzione di piante officinali, tessili ed alimentari, varietà orticole locali, flora spontanea ed endemica della regione e delle zone adiacenti, piante acquatiche e palustri, piante succulente, e quindi si può considerare come isola, sia pure artificiale, di diversità floristica, che gioca un ruolo strategico nella conservazione della biodiversità, e quindi anche nella sopravvivenza dell’uomo stesso.
Quando l’Orto, come in questo caso, risulta integrato nella vita cittadina, non è più una struttura ad uso dei botanici, ma si rivolge ad un pubblico, ben più vasto, che intende ampliare la propria cultura, o anche solamente sfuggire ad un ambiente urbano inquinato ed alienante
L’organizzazione dell’Orto comprende diverse zone con caratteristiche peculiari: nelle ordinate aiuole delimitate da basse siepi di bosso del giardino formale, possiamo ammirare alcune collezioni di piante ornamentali che fioriscono in diversi periodi dell’anno con molte specie diverse di ellebori, narcisi, peonie arbustive, giaggioli, ortensie, salvie.
Il florilegio di piante magiche trova posto in un’aiuola disegnata su una trama di suggestioni esoteriche, arricchita con una fontana di pietra, simbolo della trinità, dove sono raccolte le principali piante dai significati magici, religiosi e mitologici. La magia come metafora del rapporto con la natura, fondamento dell’edificio mentale che l’uomo erige contro l’indistinto, stimolo per la conoscenza di tradizioni spesso basate su poteri officinali, o su tabù dettati dall’effettiva pericolosità del vegetale, non quindi un incentivo alla superstizione.
Il giardino dei semplici, dedicato alle piante officinali, segue un criterio sistematico: qui possiamo ammirare molte delle specie più usate per la cura e la salute dell’uomo. Nelle vasche sono collocate diverse specie acquatiche tra cui una collezione di fiori di loto in piena fioritura nel mese di luglio e agosto, con colori cangianti nelle sfumature del rosa bianco e giallo. Il sentiero delle piante velenose con un percorso guidato ci permette di conoscere più da vicino alcune piante velenose. Per ciascuna di esse vengono fornite informazioni scientifiche, accompagnate da curiosità e impieghi. Il sentiero si propone anche di evidenziare ciò che di buono il veleno racchiude: nelle note farmacologiche citate in etichetta, si riportano gli utilizzi terapeutici delle varie sostanze tossiche.
La scelta di dedicare un settore ad una collezione di piante tintorie è nata dal desiderio di far conoscere alcune delle principali specie storicamente usate dai tintori, alle quali sono affiancate le spontanee di uso più limitato e locale, e le esotiche che mal sopportano i nostri rigidi inverni e devono essere protette nelle serre.
Ci sono anche alcune novità come la nuova sezione dedicata alle piante spontanee in fase allestimento. Si è provveduto ad un accurato ripristino delle aiuole storiche, prediligendo le specie più interessanti del territorio triestino, dell’Istria e delle regioni adiacenti.
Il Civico Orto Botanico inoltre pubblica «l’Index Seminum», dove vengono di anno in anno elencate le specie di cui si offrono i semi, complete di tutti i dati di raccolta. Tale elenco viene inviato a molti altri orti botanici del mondo per uno scambio gratuito tra istituti scientifici.
Da non dimenticare infine l’attività con scuole e ricreatori, supportata dai quaderni didattici editi dell’Orto stesso, dove i diversi argomenti trattati forniscono un interessante spunto per l’approfondimento.
Info tel. 040 36 00 68, e- mail: ortobotanico@comune.trieste.it

