Alla fine anche la politica si è resa conto che i piccoli comuni sono un’opportunità per l’Italia e non una questione marginale da trascurare. E così dopo anni è stato definitivamente approvato il
disegno di legge per il sostegno dei comuni con popolazione inferiore a 5 mila abitanti e dei territori montani e rurali con il voto quasi unanime del Senato.
Il provvedimento contiene, tra l’altro
l’acquisizione e riqualificazione di terreni ed edifici in abbandono anche per la loro conversione in alberghi diffusi; la
possibilità di acquisire case cantoniere da rendere disponibili per varie attività tra cui promozione dei prodotti tipici locali e turismo; la
realizzazione di itinerari turistico-culturali ed enogastronomici; la possibilità di
acquisire binari dismessi e non recuperabili all’esercizio ferroviario
da utilizzare come piste ciclabili.
Via libera anche a i
nterventi in favore dei residenti e delle attività produttive insediate nei piccoli Comuni, alla promozione delle produzioni agroalimentari a filiera corta e al loro utilizzo anche nella ristorazione collettiva pubblica. Si istituisce poi un Fondo, con una dotazione di 10 milioni di euro per il 2017 e di 15 milioni di euro per ciascuno degli anni a venire dal 2018 al 2023.
Il provvedimento nasce da un testo presentato dal presidente della commissione Ambiente Ermete Realacci (Pd) e ha impiegato tre anni per arrivare al voto dell’Aula. Il testo, che ora diventa legge,
contiene misure che interessano 5.585 comuni, circa
il 70% dei 7.998
comuni italiani, oltre il 50% del territorio nazionale. Ci vivono
oltre 10 milioni di cittadini, il 16,59% della popolazione italiana.
Nei Piccoli Comuni vengono prodotti il 93% delle DOP e degli IGP accanto al 79% dei vini più pregiati.
Il via libera al testo viene salutato con soddisfazione da forze politiche, governo, regioni, sindaci, Coldiretti. Anche se il più felice è Ermete
Realacci che si è impegnato per questo risultato dal 2001. “Oggi è una bella giornata per l’Italia”, commenta, anche perché si tratta di realtà che “amministrano più della metà del territorio nazionale” in cui vivono “oltre 10 milioni di persone”.
“L’approvazione della legge sui piccoli Comuni rappresenta un segnale forte per le politiche del territorio con ricadute importanti su ambiente, economia e cultura. Si introduce il tema della pianificazione e programmazione di politiche di prevenzione nella gestione del territorio”, sottolinea il sottosegretario al Turismo, Dorina
Bianchi.
“L’Italia – ha aggiunto – non è solo Roma o Venezia ma è fatta di tante realtà da scoprire. I piccoli Comuni sono eccellenze del nostro territorio e detentori di bellezze autentiche, del modo di vivere italiano e della varietà enogastronomica. Puntando su questi e sull’entroterra e valorizzando tutte le sue potenzialità attrattive, l’Italia da meta più desiderata nell’immaginario dei turisti può diventare quella più visitata, come già hanno confermato i dati quest’estate”.
“L’approvazione della legge Realacci sui piccoli Comuni è un'ottima notizia. Si tratta di un provvedimento fortemente sostenuto dal Governo che prevede misure concrete per lo sviluppo economico e la crescita dei piccoli comuni in chiave sostenibile e per contrastarne lo spopolamento". Così il Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Dario
Franceschini commenta l’approvazione in via definitiva delle misure per il sostegno e la valorizzazione dei piccoli comuni a prima firma Ermete Realacci.
"La legge viene approvata nell'Anno dei Borghi - continua Franceschini - a conferma della completa sintonia tra le scelte del Governo e le volontà del Parlamento che su un tema così strategico si è unito al di là delle appartenenze e politiche. È un fatto molto importante che dimostra che questa legge rappresenta una grande opportunità per il rilancio e lo sviluppo dei piccoli comuni, dei borghi e di interi territori che rappresentano il cuore e l'anima della nostra identità".