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Tutto riaperto entro il 2 giugno? La programmazione delle riaperture

“Tutto riaperto entro il 2 giugno”: Garavaglia pensa a una timeline

In due interviste rilasciate a La Stampa e a Omnibus, il Ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, fa il punto sulle riaperture. Il ministro non usa mezzi termini e sottolinea la necessità di programmare le prossime aperture.
Ogni settimana che passa “Si perdono pezzi di Pil e non ce lo possiamo permettere”.
Nell'intervista rilasciata a La Stampa, il ministro sottolinea come il Governo sia al lavoro per far ripartire la stagione turistica.
“A maggio, almeno per le spiagge, con protocolli rafforzati all’inizio”. E in ogni caso, “entro la Festa della Repubblica dovrà essere aperto tutto o quasi tutto”.
Intervenendo a Omnibus il Ministro ha detto che il 2 giugno in verità viene inteso come data ultima:
“In Francia si parla del 14 luglio, negli Usa del 4 luglio, il 2 giugno è la nostra festa nazionale e potrebbe essere una data delle riaperture per noi”.
Su La Stampa si legge:
“Quando ho parlato del 2 giugno facevo riferimento alla festa nazionale. Mi riferivo a una data finale, entro la quale mi auguro sia aperto tutto; ovviamente dipende dal piano vaccinale. Da tempo diciamo che dobbiamo programmare. Ci sono delle attività che hanno bisogno di settimane se non di mesi di anticipo per programmare l’apertura”.
Intervenendo a Omnibus il Ministro ha specificato che:
“Non si può programmare dopo. Ci sono attività che si possono aprire dall’oggi al domani come il barbiere. Altre no, come i grandi alberghi. Bisogna monitorare i dati e sulla base dei dati aprire il prima possibile. Abbiamo bisogno di programmare per essere veloci, altrimenti gli altri ci superano”.

Fiere e congressi

Dalle pagine de La Stampa il ministro cita ad esempio fiere e congressi internazionali, per i quali
“si può prevedere una data più ravvicinata; i parchi tematici e acquatici hanno bisogno di tempo per programmare i lavori di manutenzione e fare prevendita. Sono convinto che in settimana si sbloccherà il tema dei congressi e delle fiere internazionali: è fondamentale perché significa mettere in sicurezza già qualche evento estivo”.
Sulla tabella di marcia, il ministro è ottimista:
“Le proposte le abbiamo fatte. Parleremo in settimana con chi di dovere e penso si potrà iniziare a dare delle date settore per settore, con protocolli più stringenti in una fase iniziale e più larghi con il passare del tempo”.

Anticipare il Green Pass

E sul Green Pass, Garavaglia sostiene sia necessario anticiparne l’entrata in servizio rispetto ai tempi prospettati dall’Europa, che stima un inizio a metà giugno .
“Bisogna anticipare un po’ per garantire la circolazione nei tempi giusti e per programmare la stagione estiva”. Il Green Pass “prevede se si è vaccinati o meno, se si ha avuto il Covid e quindi gli anticorpi, se si è effettuato un tampone. La condizione del tampone è la più semplice perché comunque, nelle more della vaccinazione, consente una circolazione e una mobilità in sicurezza”.
E sulle isole Covid free
“è opportuno realizzare questo progetto perché se lo faranno gli altri e noi no, lo svantaggio diventerà enorme”.

Spettacolo, riapertura in zona gialla con più pubblico per cinema, teatri e negli spazi all’aperto. Si a sperimentazioni da parte delle Regioni

Il Ministro della Cultura, Dario Franceschini, audito il 12 aprile 2021 dal Comitato Tecnico Scientifico per discutere del riavvio delle attività legate al mondo dello spettacolo. Nel corso del suo intervento, Franceschini ha presentato alcune proposte per consentire che la riapertura di teatri, cinema e sale da concerto, già prevista nelle ‘Zone gialle’, possa avvenire con una maggiore presenza di pubblico. il ministro ha proposto inoltre di consentire alle regioni di sperimentare in determinati luoghi all’aperto, eventi con numero maggiore di spettatori, introducendo misure aggiuntive di sicurezza,  come già avvenuto in altri paesi europei. Nel suo intervento Franceschini ha inoltre ribadito quanto per lo spettacolo la situazione non sia più sostenibile e quanto questo settore, al pari di quello della scuola, debba essere considerato essenziale per la vita dei cittadini.  

Le richieste degli operatori: aperture non a singhiozzo

Dagli operatori della cultura alla ristorazione, arrivano da più parti le richieste al Governo per una riapertura che non sia a singhiozzo. E l’esecutivo si mette allo studio di una serie di protocolli che possa consentire la ripresa in sicurezza. La discussione però, come riporta open.online, parte dalle tempistiche con la linea rigorista che vorrebbe attendere il primo maggio per il ripristino delle zone gialle e gli aperturisti che vorrebbero anticipare di almeno una settimana. Per i ristoranti, si potrebbe preferire l’attività all’aperto. Ma sembra improbabile un’apertura serale. Per quanto riguarda cinema e teatri, il limite di capienza potrebbe essere spostato dal 25 al 50%, con il limite degli spettatori a 500; nelle arene il limite potrebbe passare a 1000. Per il pubblico, ci sarebbe anche l’obbligo di indossare le mascherine ffp2. Ancora da focalizzare invece le eventuali misure sui tamponi, dal momento che obbligare il pubblico a un test a pagamento sarebbe ritenuto un elemento di discriminazione.

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