Fiere e mostre
Mostra Fotografica: Tour de France di Robert Capa e altri fotografi della Magnum
- Data: da sabato 6 luglio a domenica 29 settembre 2024
- Luogo: Spilimbergo
- Data inizio: 06-07-2024
- Data fine: 29-09-2024
A Spilimbergo la mostra fotografica "Tour de France" di Robert Capa e altri fotografi della Magnum. Un viaggio epico nel cuore della leggendaria corsa ciclistica attraverso oltre 80 immagini iconiche.
Mostra Fotografica: Il Tour de France di Robert Capa e altri fotografi della Magnum
Preparatevi a rivivere l'emozione del Tour de France attraverso gli occhi dei più grandi fotografi di Magnum Photos. La mostra "Tour de France di Robert Capa e altri fotografi della Magnum", in arrivo a Palazzo Tadea a Spilimbergo dal 6 luglio al 29 settembre 2024, vi porterà in un viaggio indimenticabile attraverso la storia di questa leggendaria corsa ciclistica.
Da sabato 6 luglio a domenica 29 settembre 2024 Palazzo Tadea a Spilimbergo ospiterà la straordinaria mostra "Tour de France" di Robert Capa e altri fotografi della Magnum.
Un viaggio fotografico epico nel cuore del Tour de France
Oltre 80 immagini scattate da maestri della fotografia come Robert Capa, Henri Cartier-Bresson, David Seymour e Elliott Erwitt catturano la dimensione umana e la bellezza mozzafiato di questo sport epico. Ammirerete fotografie iconiche che raccontano le storie di campioni leggendari, la fatica e la determinazione degli atleti, e l'entusiasmo contagioso del pubblico che li sostiene lungo il percorso.
Attraverso le foto, il pubblico avrà l'opportunità di immergersi nelle storie epiche dei campioni e delle grandi manifestazioni internazionali, con il Tour de France in primo piano.
Un'esplorazione profonda del ciclismo
Non si tratta solo di celebrare le imprese sportive, ma anche di mettere in luce la straordinaria umanità dei campioni e del pubblico che li sostiene lungo le strade e al traguardo.
La sensibilità degli autori della Magnum permette di andare oltre le gesta sportive, focalizzandosi sulle alchimie del ciclismo, unico sport in cui, come diceva Gianni Mura, "chi fugge non è un vigliacco".
Dunque, andando oltre la pura competizione sportiva, la mostra esplora le profonde connessioni umane che il ciclismo crea. Vedrete immagini che raccontano la fatica e la sofferenza degli atleti, la loro tenacia e il loro spirito di sacrificio, ma anche la gioia, la camaraderie e l'amore per questo sport che unisce persone di tutto il mondo.
Un'occasione imperdibile per gli amanti del ciclismo e della fotografia
Se siete appassionati di ciclismo, fotografia o semplicemente apprezzate la bellezza e l'emozione dello sport, questa mostra è un'occasione da non perdere. "Tour de France di Robert Capa e altri fotografi della Magnum" vi porterà in un viaggio indimenticabile attraverso la storia e l'anima di questa leggendaria corsa.
Questa mostra rappresenta un'occasione imperdibile per gli appassionati di fotografia e di ciclismo, nonché per chiunque voglia scoprire l'intima connessione tra sport e umanità attraverso l'obiettivo di alcuni dei più grandi fotografi del mondo.
Dettagli della Mostra
- Date: 6 luglio - 29 settembre 2024
- Location: Palazzo Tadea, Spilimbergo (PN)
-
Orari:
- Martedì: 10:30 - 12:30
- Venerdì: 17:30 - 19:30
- Sabato e domenica: 10:30 - 12:30 e 17:30 - 19:30
- Sito web: https://www.craf-fvg.it/
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Collaborazioni e Patrocini
Organizzata dal CRAF - Centro di Ricerca e Archiviazione della Fotografia con Suazes e Magnum Photos, questa esposizione è realizzata in collaborazione con la Regione Friuli Venezia Giulia e il Comune di Spilimbergo, con il sostegno della Fondazione Friuli e il patrocinio dell’Università degli Studi di Udine.
- Organizzatori: CRAF, Suazes, Magnum Photos
- Collaboratori: Regione Friuli Venezia Giulia, Comune di Spilimbergo
- Sostegno: Fondazione Friuli
- Patrocinio: Università degli Studi di Udine
Robert Capa: l'ombra inafferrabile della guerra
Immaginate un'epoca sconvolta da conflitti, dove il fragore delle bombe si mescolava agli scatti di una Leica. In questo scenario, si staglia la figura di Robert Capa, un fotografo ungherese che ha fatto della guerra la sua musa tragica.
Nato Endre Friedmann nel 1913, Capa si gettò a capofitto nel mondo del fotogiornalismo, scegliendo un nome di battaglia evocativo come le sue immagini. La sua Leica divenne un'estensione del suo corpo, immortalando i momenti più crudi e intensi della Guerra Civile Spagnola, della Seconda Guerra Mondiale e della Guerra d'Indocina.
Le sue foto non erano semplici reportage, ma poesie visive che catturavano l'orrore e l'umanità dei conflitti. Il suo "Il Miliziano ferito", scattata durante la Guerra Civile Spagnola, è diventata un'icona, simbolo della fragilità della vita di fronte alla brutalità della guerra.
Capa era un maestro del reportage, capace di cogliere l'attimo fuggente, l'emozione sincera, lo sguardo perso nel vuoto di un soldato. Nonostante il pericolo costante, si spingeva nelle zone più rischiose, rischiando la sua stessa vita per documentare la realtà.
La sua vita fu spericolata e appassionata, come i suoi scatti. Amava le donne, l'avventura e la vita vissuta al limite. Morì nel 1954 in Vietnam, calpestato da una mina durante un servizio fotografico.
Robert Capa non è stato solo un fotografo, ma un testimone oculare e un narratore d'eccezione. Le sue immagini hanno dato voce ai senza voce, raccontando al mondo le storie dimenticate delle guerre. La sua eredità vive ancora oggi, ispirando generazioni di fotografi e ricordandoci il potere della fotografia di documentare, denunciare e commuovere.
Henri Cartier-Bresson: l'occhio che cattura l'anima
Immaginate un mondo in bianco e nero, dove la realtà si intreccia con l'incanto. Un maestro della luce e dell'ombra, Henri Cartier-Bresson, si aggira tra le strade, cogliendo l'essenza di ogni istante. La sua Leica, un'estensione del suo sguardo, cattura la poesia del quotidiano, elevando il banale a sublime.
Nato nel 1908, Cartier-Bresson respira l'arte sin dalla culla. Attratto dal Surrealismo, si immerge in un mondo di sogni e visioni, affinando il suo occhio per l'insolito. Ma è nella fotografia che trova la sua vera vocazione.
Con la sua 35mm, diventa un cacciatore di momenti, un poeta visivo che coglie la fugacità dell'attimo decisivo. I suoi scatti non sono semplici fotografie, ma narrazioni silenziose, traboccanti di emozioni e verità.
Viaggia per il mondo, documentando la Seconda Guerra Mondiale, la nascita dell'India indipendente, la vivacità della vita quotidiana. Cattura la gioia dei bambini, la forza dei lavoratori, la malinconia degli emarginati.
Cartier-Bresson è il pioniere del fotogiornalismo moderno, il maestro della "street photography". La sua Leica è un pennello che dipinge con la luce, catturando l'anima del mondo in immagini senza tempo.
Oltre che fotografo, è anche un co-fondatore della leggendaria agenzia Magnum Photos, un collettivo di artisti che rivoluziona il modo di raccontare le storie attraverso le immagini.
Muore nel 2004, lasciando un'eredità immensa. Le sue fotografie sono esposte nei più grandi musei del mondo, ammirate e studiate da generazioni di fotografi.
Henri Cartier-Bresson non è solo un fotografo, è un filosofo dell'immagine, un maestro che ci insegna a vedere la bellezza nell'ordinario, a cogliere la poesia nell'attimo fuggente. Il suo sguardo, lucido e compassionevole, ci invita a guardare il mondo con occhi nuovi, a scoprire la magia che si nasconde dietro ogni angolo.
David Seymour / David Szymin: Sognando con la Leica
Immaginate un mondo in bianco e nero, dove la luce e le ombre danzano su volti segnati dalla storia. Immaginate un fotografo, un sognatore con una Leica al collo, che cattura l'essenza di un'epoca turbolenta. Ecco chi era David Szymin, o meglio, Chim, come era conosciuto ai più.
Nato a Varsavia nel 1911, Chim ha vissuto con la sua macchina fotografica come un'estensione del corpo, documentando la Guerra Civile Spagnola, la Seconda Guerra Mondiale e le sue tragiche conseguenze. I suoi scatti, poetici eppure brutali, raccontano storie di sofferenza e resilienza, di speranza e disperazione.
Chim era un maestro del reportage, capace di cogliere l'attimo fuggente, l'emozione sincera, la bellezza nascosta tra le macerie. Le sue foto non sono semplici immagini, ma finestre aperte su un mondo perduto, frammenti di vite spezzate e ricostruite.
Oltre a fotografo, Chim era un umanista, un attivista che credeva nel potere della fotografia per cambiare il mondo. Le sue immagini hanno denunciato le ingiustizie, sensibilizzato l'opinione pubblica e ispirato generazioni di fotografi.
Chim è morto tragicamente nel 1956, durante la Crisi di Suez. Ma la sua eredità vive nelle sue fotografie, ancora capaci di emozionare e scuotere le coscienze. Un sognatore con la Leica, che ha reso tangibile l'intangibile, raccontando il nostro passato per illuminare il futuro.
Elliott Erwitt: Sognando la realtà con un occhio ironico
Immaginate un fotografo che cattura l'essenza della vita con un tocco di umorismo e poesia. Un maestro del bianco e nero che trasforma il quotidiano in un palcoscenico di sorprese inattese. Ecco chi è Elliott Erwitt, un pioniere della fotografia che ha conquistato il mondo con il suo sguardo ironico e sensibile.
Nato a Parigi nel 1928, Erwitt ha trascorso la sua infanzia tra Francia, Italia e Stati Uniti, assorbendo culture diverse come spugne. La sua passione per la fotografia sboccia presto, alimentata da una Rolleiflex che diventa la sua inseparabile compagna di avventure.
Nel 1953, Erwitt entra a far parte della leggendaria agenzia Magnum Photos, aprendo le porte a un mondo di reportage e fotogiornalismo. Ma il suo stile è unico: non si limita a documentare la realtà, la reinterpreta con un pizzico di magia.
Le sue foto sono come poesie visive, capaci di cogliere l'assurdo nel quotidiano e l'inaspettato nell'ordinario. Un bambino che corre con un ombrello a forma di pesce, un cane che guarda pensieroso fuori dal finestrino, una coppia che si bacia sotto la pioggia... immagini che raccontano storie senza parole, suscitando sorrisi e riflessioni.
Erwitt è un maestro del "momento decisivo", capace di catturare l'attimo fuggente con un tempismo impeccabile. Ma il suo segreto è anche la sua sensibilità: si cala nella scena, diventa parte di ciò che fotografa, cogliendo l'anima delle persone e dei luoghi che immortala.
Con oltre sette decenni di carriera alle spalle, Erwitt ha lasciato un'impronta indelebile nel mondo della fotografia. Le sue opere sono esposte nei più grandi musei del mondo e hanno ispirato generazioni di fotografi. Ma più di tutto, ci ha insegnato a guardare il mondo con occhi nuovi, a cogliere la bellezza e l'ironia che si nascondono dietro ogni angolo di strada.
Perché la fotografia di Elliott Erwitt non è solo un modo per documentare la realtà, è un invito a sognare ad occhi aperti.
Magnum Photos: Un'agenzia leggendaria
Fondata nel 1947 da un gruppo di fotografi iconici, tra cui Henri Cartier-Bresson e Robert Capa, Magnum Photos è diventata una delle agenzie fotografiche più rinomate al mondo.
La sua missione? Narrare la storia del mondo attraverso immagini potenti e autentiche.
I fotografi Magnum, noti per la loro indipendenza e il loro impegno per la verità, hanno documentato i principali eventi del XX secolo e continuano a catturare momenti essenziali della nostra epoca.
Dalle guerre ai conflitti sociali, dai ritratti di celebrità alle scene di vita quotidiana, il loro lavoro ha plasmato la nostra visione del mondo.
Con un archivio di oltre un milione di immagini, Magnum Photos rappresenta un tesoro inestimabile per la storia della fotografia e continua a ispirare generazioni di fotografi e appassionati.
Oltre ad essere un'agenzia fotografica, Magnum è anche una cooperativa, con i suoi membri che possiedono e gestiscono l'organizzazione. Questo garantisce la loro autonomia creativa e permette loro di realizzare progetti senza vincoli editoriali.
L'eredità di Magnum è immensa e la sua influenza sulla fotografia è innegabile. Le sue immagini iconiche continuano a commuoverci, informarci e sfidarci, rendendo Magnum Photos una voce fondamentale nel panorama fotografico globale.