Spiagge italiane: è boom di prenotazioni rispetto al 2021
Dato interessante il boom di prenotazioni registrate nelle spiagge italiane.
Ombrelloni e lettini bloccati mesi prima delle vacanze negli stabilimenti balneari.
Tanta voglia di normalità e torna la tradizionale “estate italiana”, malgrado le incertezze legate a caro prezzi, guerra e pandemia.
I dati diffusi da
Quifinanza riportano l’indagine di
Spiagge.it.
Secondo lo studio, rispetto al 2021,
nei primi quattro mesi del 2022 le prenotazioni negli stabilimenti balneari hanno registrato un
+470%.
Come da tradizione, è
agosto a trainare le prenotazioni, catturando il
40% circa del totale, mentre
luglio è al 30%.
Nel 2022
crescono anche maggio e giugno, con un aumento di richieste di ombrelloni e lettini rispetto alle stagioni precedenti.
Le spiagge del Belpaese sono state prese d’assalto, come confermano i numeri di giugno del Sindacato italiano balneari.
Spiccano la
Campania e la
Puglia con un
+40%, seguono
Toscana con
+30%,
Liguria ed
Emilia Romagna con
+25%, bene anche le
Isole maggiori con
+25%.
La destinazione preferita per le
vacanze lunghe è il
Friuli-Venezia Giulia, che detiene il record nazionale con prenotazioni che in media raggiungono i 30 giorni.
A seguire Emilia-Romagna (10 giorni), Marche e Puglia (9 giorni),.
Mentre la durata del relax sotto l’ombrellone è più corta in Campania e in Liguria, dove i lettini vengono prenotati in media rispettivamente per 1 e 4 giorni.
Il
caro prezzi potrebbe però frenare la corsa alle spiagge.
Le tariffe giornaliere per ombrelloni, lettini e sdraio registrano
incrementi medi del
4%-5% con punte del 10% rispetto allo scorso anno.
Ma a risentirne sono anche sulla consumazione di
cibi e bevande presso i lidi, con rincari medi del
+10% sul 2021.
In generale, considerati i trasporti, l’affitto di un ombrellone e due lettini, le consumazioni e il parcheggio, una famiglia spenderà quest’anno mediamente il
12% in più rispetto al 2021.
Tra gli stranieri si regista un
ritorno di tedeschi, austriaci, svizzeri, polacchi, ungheresi, francesi e spagnoli che privilegiano i litorali del nord e delle isole.
Benino gli americani.
Totalmente assenti i russi, un duro colpo per molte località in quanto hanno un’alta propensione alla spesa.
“Siamo tornati ai livelli pre-pandemia, in alcune località li abbiamo anche superati.- ha dichiarato Antonio Capacchione, presidente del Sindacato Italiano Balneari aderente a Fipe Confcommercio- Il ‘tutto esaurito’ negli stabilimenti balneari lo registriamo, però, solo il week-end (ma questa è una prerogativa alla quale siamo, ormai e purtroppo, abituati da tempo). Una tendenza accentuata dal caro carburante che riduce gli spostamenti degli escursionisti: coloro che si muovono giornalmente dalle aree interne verso la costa. L’incremento dei prezzi e delle tariffe energetiche in generale (luce e gas), poi, stanno obbligando i turisti a contenere le spese risparmiando sulle consumazioni al bar o al ristorante”.
Fonti:
TNS,
TTG