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Calendario degli scioperi nei trasporti, tutte le agitazioni di settembre 2023

scioperi trasporti settembre 2023 Dopo un agosto relativamente tranquillo sul fronte delle agitazioni sindacali nel settore dei trasporto italiani, all'orizzonte si profila un nuovo calendario di scioperi a livello nazionale per settembre 2023 . E si profilano ripercussioni per gli scioperi negli aeroporti internazionali. Dopo gli scioperi nei trasporti che hanno interessato il mese di luglio e quello di agosto, a settembre tornano gli scioperi nel settore dei trasporti. E le ultime agitazioni negli scali internazionali rischiano di ripercuotersi negativamente anche sul territorio e sui trasporti italiani.

Gli scioperi nei trasporti a settembre 2023

Dunque, settembre si apre con agitazioni nel settore dei trasporti. E, stando al bollettino del Ministero dei Trasporti, altri scioperi interesseranno su scala regionale e nazionale il traffico aereo, su gomma e su rotaia.

Gli scioperi di settembre

Ecco gli scioperi di settembre nei trasporti a livello nazionale. È stato già fissato uno sciopero nazionale per l’8 settembre 2023 da parte del personale soc. Alha presso l’aeroporto di Malpensa, e per i lavoratori all'aeroporto Catullo di Verona, dalle 14.00 alle 17.00.
Si prosegue, sempre nel settore aereo, il 16 settembre 2023, con l'astensione dal lavoro dei dipendenti ENAV, che incroceranno le braccia dalle ore 10.00 alle ore 18.00.
Il 18 settembre sciopero per 24 ore a livello nazionale da parte del personale addetto al trasporto pubblico locale. Per l'intero giorno successivo, martedì 19 settembre 2023, è stato proclamato lo sciopero nazionale dei dipendenti di ferrovie e autostrade:
  • FERROVIE 24 ORE:
    • DALLE 21.00 DEL 19/10
    • ALLE 21.00 DEL 20/10
  • AUTOSTRADE 24 ORE: DALLE 22.00 DEL 19/10 ALLE 22.00 DEL 20/10
Il 24 settembre, sciopero regionale di 23 ore (dalle 3:00 del 24 settembre fino alle ore 2:00 del giorno seguente) da parte del personale della soc. Trenord.

Gli scioperi sul bollettino del Ministero dei Trasporti

Per scoprire gli scioperi previsti nei prossimi mesi sul territorio nazionale, consulta il bollettino del Ministero dei Trasporti. Oppure visita il sito della Commissione Garanzie Sciopero.

Il trasporto pubblico, i servizi pubblici essenziali e gli scioperi

Facendo riferimento all'esercizio del diritto di sciopero, la legge italiana individua la particolare categoria dello sciopero nei servizi pubblici essenziali.

La legge 12 giugno 1990, n. 146

La legge n. 146 del 12 giugno 1990 le attività nelle quali, in caso di sciopero, deve essere assicurata l'erogazione delle prestazioni qualificate come indispensabili dai contratti collettivi nazionali o, nei casi di lavoratori autonomi, professionisti e piccoli imprenditori, dai codici di autoregolamentazione di categoria. Un'apposita Commissione di garanzia valuta l'idoneità degli accordi e può in caso negativo stabilire una regolamentazione medio tempore da mantenersi fino al raggiungimento di un accordo idoneo. Questi sono i servizi pubblici essenziali, tra i quali rientrano anche quelli del trasporto pubblico. Gli stessi contratti collettivi devono prevedere procedure di conciliazione e raffreddamento obbligatorie prima della proclamazione dello sciopero, per il quale
  • deve essere dato preavviso di almeno 10 giorni
  • e del quale devono essere indicate durata, modalità e motivazione.
Le imprese erogatrici sono tenute a dare comunicazione agli utenti almeno 5 giorni prima dello sciopero. Ma sfruttare "l'effetto annuncio" e revocare lo sciopero dopo tale comunicazione costituisce forma sleale di azione sindacale da parte delle organizzazioni sindacali. Infatti, per evitare il cosiddetto mero “effetto annuncio” dello sciopero, legato al relativo preavviso e a prescindere poi dall’effettiva attuazione dell’astensione (per cui il mero preavviso di uno sciopero, ad es. dei servizi di trasporto ferroviario, induce gli utenti a non viaggiare o a viaggiare con mezzi diversi in quella giornata, anche se poi lo sciopero viene revocato in prossimità della relativa data), la legge stabilisce che, dopo la comunicazione all’utenza di cui si è detto, non è più consentita la revoca dell’astensione collettiva, salvo che sia intervenuto un accordo risolutivo del conflitto ovvero vi sia stata richiesta da parte della Commissione di garanzia o dell’autorità competente per la precettazione.

I servizi pubblici essenziali

I sevizi pubblici essenziali sono quelli forniti in settori che offrono servizi indispensabili per garantire ai cittadini il godimento di diritti della persona costituzionalmente tutelati. In particolare, i diritti della persona costituzionalmente protetti sono il diritto alla vita, alla salute, alla libertà e alla sicurezza, alla libertà di circolazione, all’assistenza e previdenza sociale, all’istruzione e alla libertà di comunicazione. I trasporti pubblici rientrano tra i servizi pubblici essenziali poiché riguardano la tutela della libertà di circolazione dei singoli individui. Dunque, sono servizi pubblici essenziali i trasporti pubblici urbani ed extra urbani:
  • autoferrotranviari,
  • ferroviari,
  • aerei,
  • aeroportuali
  • e quelli marittimi limitatamente al collegamento con le isole.
Si applica la normativa sui servizi pubblici essenziali anche nei casi in cui lo sciopero riguardi le seguenti attività:
  • attività di rifornimento di carburante, di rabbocco dei liquidi, di controllo meccanico di efficienza e di movimentazione dei mezzi nell’ambito del trasporto pubblico
  • bar e ristorazione nel settore del trasporto aereo
  • attività di pulizia presso gli scali aeroportuali.

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