Fiere e mostre

Sagra di San Filis 2025 a Flambro: tradizione, gusto e divertimento nel cuore del Medio Friuli

Locandina della Sagra di San Filis di Flambro 2025, festa paesana con piatti tipici friulani, musica e tendone riscaldato a novembre

Dal 13 al 23 novembre 2025 torna a Flambro la Sagra di San Filis: chioschi, musica, enoteca, eventi, mostra Lego e mercatino artigianale.

Sagra di San Filis a Flambro: gusto, tradizione e il mercato del dindi friulano 

L'autunno in Friuli Venezia Giulia si svela attraverso feste genuine. Tra queste, la Sagra di San Filis spicca per storia e calore. Questa manifestazione non è solo una festa di paese. È un vero e proprio rito che celebra la fine del raccolto. Si svolge nella pittoresca frazione di Flambro, nel comune di Talmassons (UD). Vi invitiamo a vivere questa celebrazione ricca di sapore e cultura. Sarà un'esperienza che unisce il buon cibo e la storia locale.

Un'intera comunità in festa: un viaggio tra sapori antichi, storia rurale e l'inattesa mostra LEGO

Ogni anno, a novembre, Flambro si accende di colori, profumi e suoni per onorare San Filis, patrono del paese. La sagra paesana più attesa del Medio Friuli torna anche nel 2025 con un programma ricco, che unisce tradizione friulana, buon cibo, musica e giochi per tutti.

La festa celebra i sapori genuini della tradizione contadina friulana. Inoltre, la manifestazione propone musica dal vivo, intrattenimento culturale e un'atmosfera calorosa nella suggestiva corte di Casa Cavarzerani.

Quest'anno la sagra ritorna nella sua location storica, completamente rinnovata. Di conseguenza, i visitatori potranno vivere un'esperienza ancora più confortevole e coinvolgente. Ogni sera i chioschi gastronomici proporranno piatti tipici preparati secondo ricette tramandate di generazione in generazione.

Tra il 13 e il 23 novembre, il tendone coperto e riscaldato della sagra accoglierà ospiti e visitatori con un’atmosfera familiare e vivace. Una formula che si rinnova con entusiasmo ogni anno, grazie al lavoro di volontari, associazioni locali e sponsor.

Le origini della Sagra di San Filis

Le radici della manifestazione affondano nel passato rurale di Flambro. Le prime testimonianze scritte risalgono ai diari parrocchiali di inizio Novecento. Questi documenti parlano di una "Fiera" organizzata al termine della stagione del raccolto.

L'obiettivo era pratico: permettere ai contadini di partecipare al mercato del bestiame. Dopo mesi di duro lavoro nei campi, novembre rappresentava il momento ideale. Pertanto, la comunità si riuniva per fare affari, socializzare e celebrare insieme.

Dunque, lo scopo della fiera era concludere la stagione agricola. Permetteva ai contadini di partecipare a un grande mercato del bestiame. Era l'occasione per vendere e scambiare prodotti. Tra gli animali protagonisti c'era sicuramente il tacchino, in friulano "dindi".

Nel corso del Novecento la sagra ha conosciuto alterne vicende. Periodi di sospensione si sono alternati a momenti di grande partecipazione. Tuttavia, la tradizione ha resistito fino ai giorni nostri. Nel 2017 l'Associazione San Filìs ha ridato vita alla manifestazione con rinnovato entusiasmo.

Chi era San Filis?

Sorprendentemente, non esiste un santo ufficialmente riconosciuto con questo nome nel calendario romano. Molto probabilmente "San Filis" rappresenta una forma dialettale friulana. Potrebbe riferirsi a San Felice oppure costituire una devozione locale tramandata oralmente.

Questo aspetto rende la sagra ancora più caratteristica. Di fatto, testimonia come le comunità rurali friulane abbiano mantenuto tradizioni proprie. Queste usanze si sono preservate nonostante i cambiamenti della storia ecclesiastica e civile.

San Filis (o Felice?) è un santo poco noto fuori dai confini locali, ma a Flambro è considerato protettore delle comunità contadine. La sua figura è legata alla protezione dei raccolti e alla fine dell’anno agricolo. La sua festa coincide con un momento di passaggio e raccolta, quando le stalle si riempiono e il vino nuovo inizia a farsi sentire nei bicchieri.

Le ricette che narrano il territorio

La tavola della Sagra è una narrazione commovente. Ogni portata celebra i sapori robusti della tradizione contadina friulana. Questi piatti sono la vera attrazione della festa. Sono preparazioni perfette per ristorarsi con gusto e semplicità.

Non potete mancare di apprezzare queste specialità:

Il menù include anche altre delizie tipiche. Troverete la pasta e fagioli, la polenta e la luganiga. Inoltre, non mancano le patate fritte e i dolci della tradizione. 

I piatti tipici: sapori autentici della cucina friulana

Il cuore pulsante della sagra batte nelle cucine e nei chioschi gastronomici. Qui si preparano piatti che raccontano la cultura del territorio attraverso ingredienti semplici e ricette secolari. Vediamoli nel dettaglio.

Brôt di dindi (brodo di tacchino)

Il brodo di tacchino è un classico intramontabile della cucina friulana invernale. Ricco e sostanzioso, viene preparato cuocendo a lungo il tacchino con verdure di stagione. Il risultato è un brodo dorato e profumato che scalda il corpo e l'anima.

Tradizionalmente si serviva nelle occasioni speciali. Infatti, l'allevamento del tacchino era diffuso nelle famiglie contadine. La preparazione richiedeva tempo e cura, quindi diventava un piatto festivo. Alla sagra potrete gustarlo fumante nei freddi weekend di novembre.

Rîs e vergis (riso e verze)

Minestra povera ma ricchissima di gusto, il riso e verze rappresenta l'essenza della cucina contadina. Le verze dell'autunno, dolci e croccanti, si sposano perfettamente con il riso della pianura friulana. Spesso si aggiungevano cotiche o pancetta affumicata per arricchire il sapore.

Questo piatto dimostra come la cucina popolare sapesse trasformare ingredienti umili in prelibatezze. Ogni famiglia aveva la sua variante segreta. Dunque, assaggiarlo alla sagra significa entrare in contatto con una tradizione viva e autentica.

Brovade e muset (rape e cotechino)

Ecco il piatto simbolo dell'autunno friulano per eccellenza. Le brovade sono rape bianche fermentate nelle vinacce rimaste dalla produzione del vino. Questo processo conferisce loro un sapore unico, leggermente acidulo e complesso.

Il muset è un cotechino tipico friulano preparato con cotiche, carne di maiale e spezie. La cottura lenta lo rende morbido e saporito. L'abbinamento con le brovade crea un equilibrio perfetto: la grassezza del cotechino viene bilanciata dall'acidità delle rape.

Preparare le brovade richiede settimane. Prima si raccolgono le rape, poi si immergono nelle vinacce fresche. La fermentazione naturale deve procedere al ritmo giusto. Pertanto, questo piatto racchiude pazienza, sapienza e rispetto per i tempi della natura.

Cueste e vergis (costa con le verze)

La costina di maiale con le verze conclude degnamente il menu tradizionale. Le costine vengono rosolate e poi cotte a lungo insieme alle verze. Il grasso della carne insaporisce le verdure, mentre le verze rendono il piatto meno pesante.

Anche questo era un piatto delle grandi occasioni. L'uccisione del maiale avveniva in inverno. Di conseguenza, la carne fresca veniva consumata immediatamente o trasformata in salumi. Le costine rappresentavano un taglio pregiato che meritava una preparazione speciale.

Altri piatti in programma

Oltre ai classici, la sagra propone anche:

L'offerta gastronomica si completa con ottimi vini friulani e birre artigianali locali. Quindi ogni visitatore troverà qualcosa di suo gradimento. 

Il programma

La Sagra di San Filis arricchisce il programma con eventi che la rendono inimitabile.

  1. Il Torneo del Dindi e del Formadi:È il tradizionale torneo di briscola. Il nome completo è "Dal dindi e dal formadi". Si traduce in "Del tacchino e del formaggio". I vincitori ricevono questi due premi gastronomici. Questa usanza sottolinea l'importanza storica del commercio agricolo. La competizione è molto sentita e animata.
  2. FlamBrick, l'Incontro Moderno:Accanto alla tradizione si affianca una mostra molto moderna. Si tratta di FlamBrick. È una vasta esposizione di costruzioni LEGO. L'edizione 2025sarà la VI. Questo evento inatteso attira appassionati da tutta la regione. Aggiunge un tocco di creatività e gioco per le famiglie.
  3. Intrattenimento e Musica:Il programma musicale è sempre variegato. Prevede serate rock, come con la band "VENUSIA". Ci sono anche tributi celebri, come "GLI ANNI D'ORO" (tributo 883). Non mancano DJ Sete gruppi itineranti come il "DISCOSTAJARE STREETBAND".

Momenti salienti del programma

Inoltre, doppio appuntamento con il torneo di briscola “Dal dindi e dal formai”:
📅 Giovedì 13 e giovedì 20 novembre alle 20:30.

Domeniche in allegria: giochi, mercatini, LEGO e sport

Le domeniche 16 e 23 novembre saranno dedicate alle famiglie e ai più piccoli, con:

Grande spazio anche alla passione per i mattoncini con la mostra LEGO FlamBrick (VI edizione), aperta sabato 22 e domenica 23 novembre.

Giorno per giorno

La manifestazione si articola su tre weekend consecutivi più alcuni giorni infrasettimanali. Ogni sera presenta attrazioni diverse, garantendo varietà e interesse. Vediamo il calendario dettagliato.

Giovedì 13 novembre 2025

La sagra apre con il tradizionale torneo di carte. La briscola è infatti il gioco più amato nelle osterie friulane. Pertanto, non poteva mancare questo appuntamento.

Venerdì 14 novembre 2025

Il weekend entra nel vivo con la musica dal vivo. Le serate musicali rappresentano un elemento fondamentale della sagra. Così la tradizione gastronomica si unisce all'intrattenimento.

Sabato 15 novembre 2025

Il sabato sera il programma inizia già nel tardo pomeriggio. Gli "Anni Ruggenti" proporranno un repertorio che farà ballare giovani e meno giovani.

Domenica 16 novembre 2025

La domenica offre un programma ricchissimo che inizia dalla mattina. Le famiglie potranno pranzare insieme e poi divertirsi con i giochi tradizionali. La mostra fotografica documenta la vita a Flambro nel corso del tempo.

Giovedì 20 novembre 2025

Riprende il torneo di briscola per chi vuole mettersi alla prova. Nel frattempo, i chioschi servono le specialità gastronomiche.

Venerdì 21 novembre 2025

Una serata dedicata alla musica italiana degli anni '90. I successi di Max Pezzali e degli 883 faranno cantare tutti.

Sabato 22 novembre 2025

La serata del sabato presenta un'attrazione speciale. La mostra di Lego giunta alla sesta edizione stupirà grandi e piccini. Infatti, gli appassionati di mattoncini colorati esporranno le loro creazioni più spettacolari.

Domenica 23 novembre 2025

La giornata conclusiva culmina in un grande finale. Il mercato artigianale permette di acquistare prodotti locali e creazioni uniche. L'esibizione di Ju-Jitsu aggiunge un elemento spettacolare. Infine, l'aperitivo con musica dal vivo saluta i visitatori fino all'anno prossimo.

Animazione per bambini e trucca bimbi

Durante l'intera giornata di domenica 23 novembre sarà disponibile l'animazione per bambini e trucca bimbi. Pertanto, i più piccoli potranno divertirsi in sicurezza mentre i genitori si godono la festa. 

Flambro e le Risorgive: un patrimonio da riscoprire

Flambro non è solo la sede di una sagra. È una località con un patrimonio naturale e storico degno di nota. Il paese sorge in un'area di grande valore. Ci troviamo vicino al Biotopo Risorgive di Flambro. I chioschi spesso ospitano una mostra fotografica dedicata proprio a questo ambiente.

Il Biotopo, istituito nel 1998, è un'area naturale protetta. Occupa circa 71 ettari. Le risorgive indicano il punto di incontro tra alta e bassa pianura. Qui le acque di falda affiorano in superficie. L'ambiente è un'oasi verde e tranquilla. È popolato da anfibi, uccelli e specie vegetali protette. Contemplare la bellezza di questo luogo è un'attività altamente consigliata. Il Biotopo offre sentieri attrezzati. Permettono di conoscere da vicino la flora e la fauna.

Flambro: un borgo medievale nel cuore del Friuli

Prima di parlare della sagra, vale la pena conoscere meglio questo piccolo gioiello della pianura friulana. Flambro è una frazione di Talmassons situata nella Bassa Friulana, a circa 20 chilometri da Udine. Tuttavia, la sua importanza storica supera di gran lunga le sue dimensioni attuali.

Già nel 1126 si trova menzione della "Plebs Flambri" in un diploma del Capitolo di Aquileia. Pertanto, Flambro vanta quasi novecento anni di storia documentata. La località era una "Pieve matrice", cioè aveva il diritto di creare nuove pievi nelle terre da colonizzare, probabilmente a nord della linea delle risorgive. Questo status conferiva al borgo un'autorità religiosa e amministrativa notevole per l'epoca.

La cortina difensiva e i Savorgnan

Dal punto di vista militare, Flambro possedeva una cortina difensiva medievale che proteggeva il centro abitato. Nel 1346 i Savorgnan la distrussero durante le lotte tra fazioni; tuttavia fu ricostruita rapidamente, tanto che nel 1350 il Capitano di Udine ordinò nuovamente di abbatterla. Nonostante ciò, venne riedificata ancora una volta.

Nel 1477 la cortina divenne rifugio per gli abitanti durante l'invasione turca. Purtroppo, non riuscì a salvarli dalla devastazione. Oggi si distinguono ancora il doppio fossato di forma pseudocircolare, il muro di cinta e alcune casette appoggiate a quest'ultimo.

Dopo il 1512, Venezia donò Flambro alla famiglia Savorgnan per i servizi prestati nella difesa di Osoppo. Quindi, oltre a ricostruire le fortificazioni, i Savorgnan trasformarono la villa esistente in luogo di svago e banchetti.

Curiosità: la via che portava ad Aquileia

Un dettaglio affascinante riguarda la toponomastica locale. Esiste una via Dolè che nasconde un'importanza storica notevole: è la contrazione di "via d'Aulee", sicuramente via d'Aquileia. Dunque, da Flambro partiva una strada che conduceva al centro più importante dell'epoca romana nella regione. Questa connessione testimonia l'antichità dell'insediamento.

Il fiume Stella e le risorgive

Geografia e storia si intrecciano in modo particolare a Flambro. A Flambro nasce lo Stella, fiume che attraversa la Bassa Friulana fino al mare Adriatico. La posizione del borgo lungo la linea delle risorgive lo rendeva strategico per l'agricoltura e gli scambi commerciali.

Casa Cavarzerani: la location della sagra

La sagra si svolge nella corte di Casa Cavarzerani, una dimora storica recentemente restaurata. Il nome deriva dalla famiglia Cavarzerani, proprietaria di tenute nella zona. Il chirurgo Antonio Cavarzerani, nato nel 1873 e figura di spicco della medicina friulana, possedeva tra le altre la tenuta di Flambro attraverso la moglie.

Antonio Cavarzerani fu un "mago del bisturi" conosciuto in tutto il Friuli. Nella sua lunghissima carriera effettuò 62.000 interventi operatori. Tanto era stimato che esisteva un detto popolare: "Non lo salva neanche Cavarzerani" quando si voleva alludere a una prognosi infausta.

La corte rappresenta quindi un luogo ricco di memorie storiche. Attualmente, dopo i lavori di rinnovamento, offre spazi accoglienti e riscaldati. Di fatto, è la cornice perfetta per una manifestazione che celebra le radici contadine del territorio.

Dove, quando, come

📍 Località: Flambro di Talmassons (UD)
📅 Date: dal 13 al 23 novembre 2025
📌 Luogo: tendone coperto riscaldato – zona centro
🎯 Evento: Sagra di San Filis – “Fieste di place”

🧒 Durante tutta la sagra: animazione per bambini e truccabimbi

 

Come raggiungere Flambro di Talmassons

La frazione di Flambro si trova nel comune di Talmassons, in provincia di Udine. La posizione è comoda per chi arriva da diverse direzioni.

In auto:

In treno: La stazione ferroviaria più vicina è quella di Codroipo sulla linea Venezia-Udine-Tarvisio. Da lì è necessario prendere un taxi o un autobus locale (circa 7 km).

Parcheggio: Durante la sagra sono disponibili parcheggi dedicati nelle vicinanze della corte di Casa Cavarzerani. Seguire la segnaletica specifica dell'evento.

Cosa vedere nei dintorni

Se decidete di dedicare più tempo alla zona, ci sono diverse attrazioni interessanti.

Chiesa di Santa Maria Annunziata

La chiesa si trova al centro dell'antica cortina difensiva. La torre medievale fu trasformata in campanile. L'edificio religioso custodisce secoli di storia e arte sacra.

Villa Savorgnan

Flambro è nota per la presenza della Villa dei Conti Savorgnan, che fu sede della contea di Belgrado. Anche se di proprietà privata, l'edificio si può ammirare dall'esterno.

Codroipo e Villa Manin

A pochi chilometri si trova Villa Manin, l'ultima residenza dei dogi di Venezia. Oggi ospita mostre d'arte ed eventi culturali. Il parco è visitabile gratuitamente e offre piacevoli passeggiate.

Palmanova

La città-fortezza patrimonio UNESCO dista circa 20 chilometri. La sua pianta stellare perfetta è un capolavoro di architettura militare rinascimentale.

Aquileia

A circa 30 chilometri si trova Aquileia, sito archeologico romano e patrimonio UNESCO. La basilica con i mosaici paleocristiani è assolutamente imperdibile.