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Raptor è online, per la tutela e la conoscenza del patrimonio archeologico

Sono da oggi liberamente consultabili on-line all’indirizzo www.raptor.beniculturali.it le informazioni relative a circa 13000 siti archeologici censiti all’interno del webGIS RAPTOR, progetto avviato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali per il tramite delle ex Soprintendenze per i Beni Archeologici, a cui oggi partecipa la Soprintendenza Archeologia belle arti e paesaggiodel Friuli Venezia Giulia. Il risultato è frutto di un lungo lavoro, in continua evoluzione, intrapreso circa 7 anni fa all’interno della Soprintendenza per i Beni Archeologici del Friuli Venezia Giulia in sinergia con le due consorelle di Veneto e Lombardia e con il supporto dell’allora Direzione Generale per le Antichità, lavoro che oggi continua nelle 9 Soprintendenze Archeologia belle arti e paesaggio, coprendo buona parte dell’Italia settentrionale dal Friuli Venezia Giulia al Piemonte. Acronimo di “Ricerca Archivi e Pratiche per la Tutela Operativa Regionale”, RAPTOR è stato creato per velocizzare l’accesso alle informazioni, snellire le procedure burocratiche, rendere più rapido, efficace ed efficiente il lavoro dei funzionari archeologi, agevolando così indirettamente quello delle altre Amministrazioni pubbliche. L’innovativo geodatabase gestionale ideato da un gruppo qualificato di funzionari archeologi delle Soprintendenze compie ora un altro passo in avanti. RAPTOR, se da un lato permette dunque un’informatizzazione e un’archiviazione digitale delle pratiche di tutela archeologica, in linea con l’esigenza di dematerializzazione della Pubblica Amministrazione, dall’altro diviene oggi anche un prezioso database pubblico di informazioni in continuo aggiornamento sul patrimonio archeologico, terrestre e sommerso, noto da scavi archeologici, rinvenimenti occasionali, notizie edite, etc. Fonte: Sabap