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Qualità della Vita 2021: Trieste Prima
Classifica Qualità Vita 2021 - Province Italia
En plein del Friuli Venezia Giulia: Oltre che Trieste al 1° posto ci sono: Pordenone al 7° posto, Udine al 9° e Gorizia al 23°. Pochi giovani Neet, alto livello di istruzione e record di nuove imprese
- Trieste è per la terza volta in cima alla classifica dopo i successi del 2005 e 2009
- Il capoluogo regionale è primo nella categoria «Cultura e tempo libero» con il primato nell’indice di lettura
- La Qualità della vita 2021 premia tutto il Friuli Venezia Giulia
Il primato di Trieste nella Qualità della vita – per la terza volta dopo i successi del 2005 e 2009 può contare su radici salde in tutte le categorie prese in considerazione nell’indagine del Sole 24 Ore.
Un successo, quello della provincia di Trieste, a cui si accompagna il 7° posto conquistato da Pordenone, il 9° di Udine e il 23° di Gorizia, a conferma che il Friuli Venezia Giulia resta uno dei posti in cui si vive meglio.
La top ten premia il Nord-Est
La classifica 2021 della storica indagine del Sole 24 Ore premia la provincia del capoluogo giuliano, già salita negli ultimi due anni al quinto posto della graduatoria annuale. Oggi conquista anche il primato nell’indice tematico di «Cultura e tempo libero», arriva seconda in «Affari e lavoro» e quarta in «Ambiente e servizi». Sul podio inoltre torna Milano, dopo la scivolata fuori dalla top ten nel 2020 per effetto del Covid, e Trento resta solida al terzo posto. Tra le prime dieci si incontrano sette province del Nord-Est: Bolzano (5ª), Pordenone (7ª), Verona (8ª) e Udine (9ª) che confermano la loro vivibilità e Treviso (10ª) è l’unica new entry, anche grazie al primato nella Qualità della vita delle donne, l’indice presentato per la prima volta quest’anno per mettere al centro le tematiche di genere nella ripresa post-pandemia. Confermate nella top ten anche Aosta (4ª) e Bologna (6ª). Il capoluogo emiliano, in testa nell’edizione 2020, scende di qualche posizione ma conquista il primo posto in «Demografia, società e salute» soprattutto grazie agli elevati livelli di istruzione della popolazione. I bolognesi sono primi per incidenza di diplomati (il 76,8% dei residenti tra i 25 e i 64 anni) e terzi - a pari merito con Trieste - per numero di laureati (il 41,8% tra i 25 e i 39 anni).Risale la Lombardia
Il risultato di Milano, che già aveva vinto nel 2018 e nel 2019, non stupisce se letto congiuntamente alle performance delle altre province lombarde: ri-conquistano tutte diverse posizioni rispetto allo scorso anno, ad eccezione di Sondrio. Nel 2020 la regione, più di altri territori, era stata particolarmente penalizzata dall’impatto dell’emergenza sanitaria, misurato ad esempio dal crollo del Pil pro capite in seguito al lockdown e dai dati sanitari (mortalità e contagi in primis). Oggi Milano torna in vetta in «Ricchezza e consumi» e «Affari e lavoro», risultando prima, tra l’altro, per i prezzi delle case, la retribuzione media annua, l’incidenza di imprese che fanno e-commerce (8,1% delle imprese registrate) e la diffusione dei servizi bancari online (872 contratti attivi di home e corporate banking ogni mille abitanti). Monza e Brianza (14ª), invece, si riprende il posto nella parte alta della classifica anche grazie a «Ricchezza e consumi» (con valori al top sia nella spesa delle famiglie per beni durevoli sia nella retribuzione media annua dei lavori dipendenti) al tasso di imprese che fanno ecommerce, al primato del verde storico che tiene conto dell’estensione del Parco di Monza, e al ridotto numero di infortuni gravi sul lavoro. Brescia guadagna 18 posizioni e Bergamo 13.VEDI TUTTA LA CLASSIFICA
NOTA METODOLOGICA
Novanta indicatori in sei gruppi Anche quest'anno l'indagine della Qualità della vita del Sole 24 Ore prende in esame 90 indicatori, suddivisi nelle tradizionali sei macro-categorie tematiche (ciascuna composta da 15 indicatori) che accompagnano l'indagine dal 1990:- ricchezza e consumi;
- affari e lavoro;
- ambiente e servizi;
- demografia e salute;
- giustizia e sicurezza;
- cultura e tempo libero.
- Di solito l'indagine della Qualità della vita, pubblicata alla fine dell'anno in corso, prende in esame i dati consolidati relativi ai 12 mesi precedenti. Anche quest'anno, però, sono stati raccolti alcuni parametri aggiornati al 2021 (a metà anno, se non addirittura a ottobre) con l'obiettivo di tenere conto della recente ripresa post 2020. Le sole performance dell'anno scorso, infatti, sarebbero risultate superate dall'evoluzione della crisi pandemica e avrebbero restituito solo la fotografia di un anno molto particolare condizionato dalle rigide misure restrittive introdotte per contenere i contagi da Covid-19. Così, nell'indagine quest'anno si contano ben 28 indicatori su 90 riferiti al 2021.
- Nell’indagine 2021 sono presenti una decina di “indici sintetici”. Si tratta di indici che aggregano più parametri in determinati ambiti, elaborati da istituti terzi o direttamente dal Sole 24 Ore. Tra questi, ad esempio, l'Indice di sportività di PtsClas, l’indice della qualità dell’aria “estratto” da Ecosistema urbano di Legambiente, l'IcityRank di Fpa e i “nuovi” indici elaborati dal Sole 24 Ore (l’indice del clima e gli indici della Qualità della vita di bambini, giovani e anziani.
- Anche quest’anno vengono introdotti nel panel dati nuovi per poter interpretare meglio l’attualità e includere particolari aspetti che oggi incidono sul benessere della popolazione. Tra questi, ad esempio, il numero di farmacie ogni mille abitanti, che in queste ore, con i tamponi rapidi, rappresentano un servizio sanitario di prossimità cruciale. Oppure gli infortuni sul lavoro, l’affollamento degli istituti di pena, i farmaci per la depressione, gli esposti per inquinamento acustico e l’energia elettrica prodotta da fonte rinnovabile. Gli indicatori che misurano i livelli di istruzione della popolazione, infine, sono stati spostati nella categoria «Demografia, società e salute» per lasciare più spazio ad alcuni dati climatici ed ecologici in «Ambiente e servizi».