Papa Francesco il 13 settembre visitera' il Sacrario di Redipuglia
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Papa Francesco: la guerra come Caino, “A me che importa?”
Un momento di commosso raccoglimento per commemorare i Caduti di tutte le guerre, per richiamare i valori del rispetto dell'uomo e per lanciare un messaggio di pace. Così i migliaia di fedeli di tutto il Friuli Venezia Giulia ma anche dei Paesi confinanti, hanno vissuto con intensa emozione l'incontro con Papa Francesco, durante la Santa Messa celebrata oggi al Sacrario di Redipuglia, nell'incontro con le Forze Armate e in occasione del Centenario della Grande Guerra.
Dopo il grande concerto diretto dal maestro Riccardo Muti del 6 luglio scorso con la presenza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il Sacrario di Redipuglia è diventato così ancora una volta un luogo simbolico, assieme al vicino Cimitero austro-ungarico, per riflettere sulla Grande Guerra, su tutte le guerre, un luogo "di lutto e di dolore" come ha ricordato il Santo Padre dal quale trarre insegnamento per comprendere la "follia della guerra che distrugge anche ciò che Dio ha creato di più bello, l'uomo".
Intensa e capace di scuotere le coscienze l'Omelia di Papa Francesco, che è partito dalla risposta di Caino ("A me che importa di mio fratello") in un luogo, Redipuglia, su cui aleggia "l'ombra di Caino", per richiamare alla fine la necessità di una "conversione del cuore" perché "l'umanità ha bisogno di piangere: questa è l'ora del pianto".
Ad assistere alla Messa celebrata dal Santo Padre, la presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani, accanto al presidente del Consiglio regionale Franco Iacop e al ministro della Difesa Roberta Pinotti, presenti numerose autorità del Friuli Venezia Giulia, con i gonfaloni della Regione e delle altre Amministrazioni locali. Un presenza istituzionale importante, sottolineata durante la Santa Messa, nel corso della quale è stata rivolta una particolare preghiera nei confronti di tutti coloro che ricoprono ruoli di responsabilità, affinché "sappiano operare con il dialogo e la cooperazione".
Di grande significato, per una terra come il Friuli Venezia Giulia che porta le spoglie dei centomila Caduti a Redipuglia e i segni indelebili delle trincee sul Carso, è stata la presenza sull'altare degli Ordinari militari dei Paesi che hanno combattuto la Prima Guerra Mondiale. E altrettanto significativa, per una regione multiculturale come il Friuli Venezia Giulia, è stata la presenza degli esponenti delle diverse confessioni religiose che hanno assistito alla Messa e alla fine hanno avuto modo di salutare Papa Francesco.
Al termine della Celebrazione Eucaristica è stata recitata una preghiera per i Caduti e le vittime di tutte le guerre. Infine, il Papa ha consegnato agli Ordinari militari e ai Vescovi presenti una Lampada della Pace che verrà accesa nelle rispettive diocesi nel corso delle celebrazioni di commemorazione della Prima Guerra Mondiale.
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In occasione del centenario della Grande Guerra, il 13 settembre 2014 Papa Francesco compirà una visita al Sacrario di Redipuglia.
L'ha annunciato il Pontefice il 6 giugno durante l’Udienza all’Arma dei Carabinieri in occasione del bicentenario della sua fondazione.
Papa Francesco, durante l’Udienza, non ha resistito ed ha ricordato un episodio della sua giovinezza:
“Desidero annunciare che il prossimo 13 settembre intendo recarmi pellegrino al Sacrario militare di Redipuglia, in provincia di Gorizia, per pregare per i caduti di tutte le guerre. L’occasione è il centenario dell’inizio di quella enorme tragedia che è stata la Prima Guerra Mondiale della quale ho sentito tante storie dolorose dalle labbra di mio nonno, che l’ha fatta sul Piave…”
''E' un onore e un privilegio accogliere il 'pellegrino' Papa Francesco, il prossimo 13 settembre al Sacrario di Redipuglia, non solo per tutto il Friuli Venezia Giulia ma anche per le terre a noi prossime, quelle di cultura e lingua tedesca e slava le cui popolazioni assieme a noi soffrirono una guerra terribile, una tragedia da cui poi negli anni germinarono cupe dittature, immani devastazioni morali e materiali, divisioni insensate: l'annullamento dell'uomo'', ha dichiarato la presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani. ''Attendiamo il Santo Padre per pregare e ricordare con Lui, assieme alle donne e agli uomini di buona volonta', tutti i Caduti che, di qualsiasi lingua, religione, tendenza, con qualsiasi divisa, si immolarono sulle pietraie del Carso e in tutti gli altri luoghi del massacro. Essi ci ammoniscono ancora una volta a perseguire il bene supremo della pace, della fratellanza, della concordia. Solo cosi' facendo, oggi, possiamo veramente sperare di ricordare la sacralita' di quei Caduti, sotto qualsiasi bandiera''.
PROGRAMMA DELLA VISITA DI PAPA FRANCESCO
Il 13 settembre prossimo una nuova significativa tappa sarà aggiunta alla "geografia italiana bergogliana". Papa Francesco, si recherà al Sacrario militare di Redipuglia (Gorizia), per un momento di commemorazione e preghiera al cimitero che nella stessa località isontina accoglie le spoglie di 14.550 salme dei caduti dell’esercito austroungarico.
Lo ha annunciato qualche giorno fa Mons. Carlo Redaelli, arcivescovo di Gorizia, affermando che il Santo Padre si fermerà per l'intera mattinata e che farà ritorno nella sua casa in Vaticano intorno all'ora di pranzo.
Secondo quanto conferma il programma della visita - tesa a commemorare i caduti di tutti i conflitti nel centenario dello scoppio della Prima Guerra mondiale - l'elicottero del Papa decollerà dall'aeroporto di Ciampino alle ore 8,00 di sabato 13 settembre e atterrerà all'aeroporto di Ronchi dei Legionari alle 8,50 ca.
"La visita del Papa ci ricorda quello che è stato fatto durante i magisteri pontifici, a partire da Benedetto XV che aveva definito la Prima Guerra Mondiale 'una inutile strage', come ha ricordato anche Papa Francesco nell'Angelus", ha detto monsignor Carlo Maria Roberto Redaelli, arcivescovo di Gorizia, intervistato da Radio Vaticana, il quale accoglierà il Santo Padre al suo arrivo, assieme ad altre personalità, quali Roberto Fontanot, Sindaco di Ronchi dei Legionari ed Enrico Gherghetta, Presidente della Provincia di Gorizia.
"Ci porta senz'altro un messaggio di pace, soprattutto per oggi - sottolinea monsignor Redaelli - Il rischio è che il ricordo della Prima Guerra Mondiale sia soltanto un ricordo storico, qui dalle nostre parti anche turistico, che porta le persone a visitare le trincee e le altre fortificazioni. Invece, deve essere qualcosa che ci invita a un'opera concreta di pace. Il Papa verrà come pellegrino di pace, al di là di confini e appartenenze".
I due momenti della visita.
La
visita, infatti, si articolerà in
due momenti: immediatamente dopo l'atterraggio e lo scambio di saluti con le autorità presenti all'aeroporto, il Santo Padre si trasferirà in auto al
Cimitero austroungarico di Fogliano di Redipuglia (9,15 ca),
dove entrerà da solo per raccogliersi in preghiera davanti al monumento centrale, grande tomba dove sono stati tumulati 7.000 soldati ignoti. Sopra questa tomba una targa, bilingue, rende omaggio ai soldati morti per amore della loro patria.
Più tardi, dopo aver visitato il cimitero degli sconfitti, il Papa -
intorno alle 9,30 ca - sempre in auto raggiungerà il
Sacrario militare di Redipuglia, ove celebrerà la messa per commemorare i caduti di tutti i conflitti nel centenario dello scoppio della Grande Guerra. Al sacrario Francesco sarà accolto da Mons. Santo Marcianò, Ordinario militare per l'Italia, il quale intorno alle ore 10 concelebrerà con gli altri Vescovi della Regione, Ordinari Militari e Cappellani Militari la Santa Messa presieduta dal Pontefice.
Il 6 giugno scorso era stato lo stesso Francesco ad annunziare, durante l'udienza all'Arma dei Carabinieri in occasione del bicentenario della sua fondazione, che si sarebbe recato in visita al Sacrario di Redipuglia. Egli ha scelto di andarvi «per pregare per i caduti di tutte le guerre. L'occasione è il centenario per l'enorme tragedia che è stata prima Guerra mondiale di cui ho sentito tante storie dolorose dalle labbra del mio nonno che l'ha fatta sul Piave».
«Siamo stati gioiosamente sorpresi dall’odierno annuncio fatto da Papa Francesco di una sua visita, il prossimo 13 settembre, al Sacrario militare di Redipuglia - evidenzia l'Arcivescovo di Udine, mons. Andrea Bruno Mazzocato -. Il Santo Padre sarà tra noi in occasione del centenario dell’inizio della Prima Guerra Mondiale, che egli definisce “enorme tragedia”. Viene a portare la sua preghiera in suffragio dei tanti giovani caduti sul fronte e per invocare il dono della pace tra i popoli nel cuore dell’Europa. Si sente spinto a fare questo viaggio anche dal ricordo familiare dei racconti del nonno che combatté sul Piave. Ci prepariamo, già da ora, ad accogliere con tanto affetto e nella preghiera l’arrivo del Successore di Pietro che ci confermerà nella fede e nella comunione tra le Chiese, specialmente quelle che riconoscono le loro radici nella Chiesa madre di Aquileia». Certamente, nella sua Omelia Francesco ricorderà i tanti giovani caduti sul fronte in difesa della propria patria, la quale diventa famiglia e "casa" quando viene a trovarsi in uno scenario di guerra. I giovani delle terre isontine, allora appartenenti all'Impero austro-ungarico, sono stati chiamati alle armi già nel 1914 e a partire dal 1915, con l'entrata in guerra dell'Italia, Gorizia e la valle dell'Isonzo si sono trovati, al centro di cruenti e immani battaglie, di cui sono traccia, oltre a Redipuglia, altri sacrari presenti sul territorio che raccolgono le spoglie di decine di migliaia di caduti di molte nazionalità. "Occorre poi ricordare - ha aggiunto l'arcivescovo Redaelli - che settant'anni dopo la grande guerra, un altro conflitto mondiale ha ferito indelebilmente Gorizia, dividendo la città e la stessa Arcidiocesi in due".
Al termine della Santa Messa, Mons. Santo Marcianò, Ordinario Militare per l'Italia, rivolgerà al Santo Padre parole di ringraziamento e ricevuti i saluti dei Capi di Stato Maggiore e dei Comandanti Generali,
intorno alle ore 11,30 il Papa lascerà il Sacrario per raggiungere l'Aeroporto di Ronchi dei Legionari. Congedatosi dalle Autorità che lo hanno accolto all'arrivo, l'
elicottero decollerà alla volta di Roma
alle ore 12,00 ca.
Il Santo Padre arrivato all'aeroporto di Ciampino farà ritorno nella sua casa in Vaticano intorno alle ore 12,50.
Fonte: Redazione Giro