
In mostra gli atelier fotografici della Belle Époque, con particolare attenzione agli studi goriziani attivi tra il 1860 e il 1914 e al passaggio, che avviene proprio in quegli anni, dalla fotografia d’élite a quella popolare.
Promossa e realizzata dalla Fondazione Carigo in collaborazione con il Circolo Fotografico Isontino, il Consorzio Culturale del Monfalconese e i Musei Provinciali di Gorizia, la rassegna è visitabile, nella sala espositiva della Fondazione, in via Carducci 2 a Gorizia, dal 25 settembre 2014 fino a martedì 2 giugno 2015.
L’esposizione traccia la storia degli atelier fotografici goriziani della Belle Époque, sapientemente ricostruiti attraverso una sequenza di immagini che offrono uno spaccato della società cittadina nell’arco temporale compreso tra il 1860 e lo scoppio della Grande Guerra.
“Questa rassegna”, ha sottolineato il Presidente della Fondazione, dott. Gianluigi Chiozza, “è realizzata con l’intento di promuovere la conservazione della memoria locale e di valorizzare un importante patrimonio storico, artistico e culturale, reso fruibile al pubblico grazie alla disponibilità di molti collezionisti locali”.
Fotografie spesso inedite, alcune esposte in originale altre riprodotte, ritraggono uomini, donne e bambini, famiglie e gruppi in posa negli studi goriziani.
Scatti che restituiscono l’immagine dei nobili e della borghesia cittadina, così come delle famiglie popolari e contadine, dei militari, dei sacerdoti e degli ufficiali, nonché degli esponenti della cultura e della politica locale, a fianco di tanti cittadini goriziani.
In mostra anche immagini che immortalano momenti significativi della vita quotidiana: processioni, visite imperiali, matrimoni e funerali, eventi sportivi.
E ancora vedute di esterni, di piazze, del Castello: scorci caratteristici della città catturati dagli scatti dei primi professionisti.
Dopo un’introduzione sulla storia della fotografia, la mostra prende avvio da Ferdinando Troester, pioniere della fotografia professionale in città, che nel 1864 vi aprì il primo atelier, per proseguire poi con una sezione dedicata ai protofotografi: quegli artisti dediti al ritratto pittorico che, grazie ai tempi di esecuzione più rapidi, iniziarono in quegli anni a dedicarsi alla fotografia.
La sala espositiva ospita poi alcuni materiali che ricostruiscono l’attività dei Magnifici Randagi, operatori ambulanti che scelsero Gorizia come luogo di sosta privilegiato e dei numerosi studi fotografici stabili che animarono la città in quegli anni: tra questi gli atelier di Heinrich Niggl, Anton Jerkič, fotografo di riferimento della comunità di lingua slovena, Giovanni Battista Mazucco, Valerio Sturolo, Paolo Resen, Augusto Marega.
La parte conclusiva del percorso è dedicata alla fotografia professionale al femminile, in particolare a Helene Hofmann, abilissima fotografa di origine bavarese dalle solide doti tecniche, apprezzata per la sua non comune abilità di trasporre sulla lastra negativa i caratteri salienti della personalità dei soggetti ritratti.
Nella sua produzione si annoverano inoltre vedute della città, scatti che testimoniano le distruzioni subite dagli edifici durante la Grande Guerra e immagini dei soldati al fronte.
La mostra, curata da Giancarlo Brambilla affiancato da un comitato scientifico composto da Chiara Aglialoro, Simonetta Brazza, Agostino Colla, Gianpaolo Cuscunà, Antonio Fabris, Martina Franco, Antonella Gallarotti, Mariateresa Grusovin, Alessandra Martina, Raffaella Sgubin, Giovanni Viola, Elena Vidoz, sarà corredata da un catalogo edito dal Consorzio Culturale del Monfalconese.
Nell’ambito della rassegna, la Fondazione Carigo promuove inoltre il progetto “Specchi della memoria. Gorizia e l’Isontino attraverso le foto di famiglia”: una proposta che intende coinvolgere l’intera cittadinanza, invitata a consegnare temporaneamente alla Fondazione le foto d’epoca delle proprie famiglie, che verranno digitalizzate e, se messe a disposizione in originale, esposte in un’apposita sezione della mostra.
La mostra “Oltre lo sguardo” sarà visitabile dal 25 settembre fino al 2 giugno
Orario:
tutti i venerdì dalle 16 alle 19,
sabato, domenica e festivi dalle 10 alle 19
Nelle altre giornate apertura su prenotazione per gruppi di almeno 10 persone e per le scuole.
Ingresso libero.
VISITE GUIDATE: ogni domenica e festivi alle 17
Visite guidate in lingua slovena, alle ore 15, nelle seguenti giornate: domenica 22 febbraio, domenica 8 marzo, domenica 22 marzo, domenica 12 aprile, domenica 26 aprile, domenica 10 maggio, domenica 17 maggio..
Inoltre, per gruppi di almeno dieci persone e per scuole, è possibile prenotare una visita guidata, da effettuarsi nelle altre giornate e fuori orario, rivolgendosi alla Cooperativa Musaeus (info@musaeus.it, t. 348 2560991).
Laboratori didattici
Nell’ambito della rassegna “Oltre lo sguardo”, la Fondazione promuove un ciclo di laboratori a cura della Cooperativa Musaeus di Gorizia, con l’intento di valorizzare i diversi aspetti della mostra attraverso il racconto, l’approfondimento di alcuni temi e l’attività manuale.
I laboratori, preceduti da una breve visita guidata alla mostra, sono rivolti a scuole dell’infanzia, primarie, medie inferiori e superiori. Prevedono, a seconda dell’età e delle esigenze delle classi, la realizzazione di stampe solari e cornici, nonché attività volte ad approfondire i segreti della camera chiara e ad imparare a “leggere” una fotografia.
L’ingresso alla mostra e la partecipazione ai laboratori sono interamente gratuiti.
Per informazioni e prenotazioni: : Cooperativa Musaeus tel. 348/2560991, info@musaeus.it; Fondazione Carigo tel. 0481/537111, info@fondazionecarigo.it
Info: Fondazione Carigo tel. 0481 537111

