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Nel segno di Klimt. Gorizia, salotto mitteleuropeo fra tradizione e modernità - Gorizia

Una parte poco conosciuta della storia culturale e artistica di Gorizia e della Mitteleuropa viene svelata dalla mostra “Nel segno di Klimt” a Gorizia. Una Gorizia, salotto mitteleuropeo fra tradizione e modernita’  che vede protagonisti autori della Secessione viennese. “Nel segno di Klimt” è visitabile al museo di Santa Chiara a Gorizia, in Corso Verdi, 15A dal 16 dicembre 2016 a domenica 28 maggio 2017.
La mostra occupa tre piani dell’edificio Museo di Santa Chiara e, in particolare al piano terra sono esposti materiali di artisti, anche di provenienza locale, che si sono affermati nella capitale austriaca, oppure che hanno vissuto ed operato nella Contea.I curatori effettueranno visite guidate domenicali e in particolari occasioni. Ogni Domenica, alle 16.30, visita guidata da parte dei curatori, Marina Bressan e Marino De Grassi, alla mostra " Nel segno di Klimt. Gorizia salotto mitteleuropeo fra tradizione e modernità" allestita al Museo Santa Chiara, in corso Verdi, 18 a Gorizia. Visita guidata e ingresso in mostra sono gratuiti. Una parte significativa è assegnata a due figure che hanno ispirato gli artisti secessionisti: Dante e Beethoven. Il principio ispiratore della mostra è la realizzazione dell’”Opera d’arte totale”  per  far capire al visitatore il rapporto intrinseco tra le arti: pertanto in bacheca verranno esposti anche libri come l’edizione tedesca della Divina Commedia illustrati da grandi artisti della Secessione o della Wiener Werkstätte". Al piano terra il percorso  inizierà con la figura di ALFONSO CANCIANI di cui verranno esposte delle sculture provenienti da collezioni private fra cui Busto di Richard Wagner, La sonnambula, Lavoratore del fuoco e di Augusto Lamb con il Ritratto di Canciani. Seguirà  ERNSTSTÖHR con le sue opere grafiche-letterarie in “Ver Sacrum”; il dipinto che ritrae il conte Ceconi, impresario cui si deve il tunnel di Piedicolle della Transalpina. Il linguaggio comune secessionista trapela anche nelle guide della stessa linea ferroviaria, nei leporelli, nei manifesti e nella grafica pubblicitaria. A Stöhr segue JETTMAR. Dell’artista verrà focalizzato il suo apporto alla rivista della Secessione e in parete saranno esposte xilografie e calcografie originali fra cui Felslandschaft, Felsschlucht,Der Komet e Zum Licht. Infine JOSEF MARIA AUCHENTALLER, artista diventato noto anche nelle nostre terre, ma abbastanza sconosciuto per quanto riguarda il suo apporto alla Secessione testimoniato dalla sua presenza sulla rivista. Dell’artista verranno esposti dipinti di provenienza privata. Nella parte centrale verrà illustrata su pannelli la XIV Esposizione dedicata a Beethoven con il sostegno del catalogo e di numeri della rivista. Poco conosciuta in Italia la statua del grande compositore, opera di Max Klinger, verrà commentata da passi di giornale dell’epoca che trasmetteranno il principio ispiratore dell’esposizione e l’importanza della figura del genio. Saranno pure esposti diciotto numeri originali di „Ver Sacrum“ di provenienza privata. L’allestimento del piano terrà si ispirerà ad alcune soluzioni adottate all’epoca dagli architetti e artisti della Secessione Viennese. Al primo piano il focus sarà GUSTAV KLIMT. Intorno a questo artista la rappresentazione del milieu culturale artistico della Vienna di fine secolo, noto e amato anche dai goriziani; in parete xilografie e calcografie originali dal 1898 al 1903, in bacheca qualche numero significativo di “Ver Sacrum” Il rapporto Klimt – Flöge troverà il suo spazio attraverso la ricostruzione dell’atelier di moda e alcune testimonianze originali del carteggio privato. Saranno esposti 40 fascicoli di „Ver Sacrum“ di proprietà privata. La mostra metterà in evidenza i rapporti intrinsechi tra le capitali dell’arte, le affinità ma anche le diversità, in particolare tra Vienna e Berlino, la prima capitale della linea sinuosa, della superficie, la seconda del segno incisivo, dell’alienazione dell’uomo e in particolare l’apporto di artisti austriaci e dell’Impero a Berlino, durante gli ultimi anni della Secessione e quando ormai gli echi si erano quasi spenti. Oscar KOKOSCHKA, ADOLF LOOS, PETER ALTENBERG, KARL KRAUS aderirono a movimenti berlinesi e lasciarono testimonianza della loro fattiva collaborazione sulla pagine di DER STURM, la rivista fondata da Walden nel 1910 che segnerà un forte richiamo per le altre avanguardie europee. Saranno esposti 30 fascicoli  e 12 pubblicazioni di „Der Stum“ di proprietà privata. Inoltre si potranno vedere 25 libretti per bambini illustrati da autori dell’ambito secessionista di provenienza privata. La Secessione Viennese, quindi, ma pure la più vecchia Secessione di Monaco e quella di Berlino, cioè i tre punti di riferimento con le loro riviste, le loro esposizioni e i loro ambienti di cultura e di vita formarono numerosi artisti giuliani e friulani. Al secondo piano saranno, invece, documentati, con speciale insistenza sulle collezioni private, artisti riconducibili a Gorizia e alla sua Contea e o Provincia, tra cui GINO DE FINETTI, EDOARDO DEL NERI, ADOLFO LEVIER, ANTONIO CAMAUR, GEMMA VERZEGNASSI, ARTURO MARION COLAVINI,  MARIO CECONI DI MONTECECON E ANTONIO BAUZON. Una sezione particolare sarà dedicata all’architettura e ai suoi protagonisti ovvero MAX FABIANI, SILVANO BARESI, JULIUS MAYREDER, FRIEDRICH OHMANN e KARL EHN. Il limite cronologico della mostra è segnato dalla fine del primo conflitto mondiale.  

Visite guidate

I curatori effettueranno visite guidate domenicali e in particolari occasioni. Ogni Domenica, alle 16.30, visita guidata da parte dei curatori, Marina Bressan e Marino De Grassi, alla mostra " Nel segno di Klimt. Gorizia salotto mitteleuropeo fra tradizione e modernità" allestita al Museo Santa Chiara, in corso Verdi, 18 a Gorizia. Visita guidata e ingresso in mostra sono gratuiti. La mostra è corredata da una serie di incontri che a partire dal mese di gennaio, hanno cadenza settimanale e/o quindicinale e che vedranno come relatori i curatori (Marina Bressan e Marino De Grassi) e insigni studiosi anche viennesi.

Orari

La mostra rimarrà aperta fino al 26 marzo 2017 con il seguente orario: venerdì, sabato, domenica e festivi: 10.00-13.00; 15.30-19.30 L’ingresso è gratuito.