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Nasce Alto Adriatico, un brand unico per Veneto e Friuli Venezia Giulia

Dal Friuli Venezia Giulia al Veneto un’unica grande spiaggia: dagli albergatori il progetto Alto Adriatico

Un unico brand per due regioni. E’ “Alto Adriatico”, il progetto che unisce Veneto e Friuli Venezia Giulia con l’obiettivo di unire le forze per presentare congiuntamente all’estero le spiagge delle due regioni, con un marchio unitario e ispirato all’area geografica di appartenenza.

“Stiamo lavorando a un grande progetto, un’idea partita molti anni fa dagli imprenditori alberghieri che ora finalmente ha trovato ascolto nelle istituzioni – spiega il presidente di Federalberghi del Veneto Marco Michielli al Messagero Veneto – un’unica grande costa da Rosolina Mare a Trieste, che i tedeschi hanno definito già 40 anni fa Obere Adria”.

È un progetto dalle grandi potenzialità, perché farebbe della costa veneta e del FVG la prima costa italiana per numero di presenze, con tre aeroporti (Venezia, Treviso e Ronchi dei Legionari), e un entroterra senza eguali da offrire in alternativa al mare. Infatti, a un turista che privilegia sempre più gli aspetti esperienziali della propria vacanza, non ha senso presentare offerte delimitate da confini amministrativi.

L’iniziativa va nel senso di dare concreta attuazione, nell’area del nord Adriatico, ad almeno due degli obiettivi specifici indicati dal Piano Strategico nazionale di sviluppo del turismo 2017-2022, che prevede tra le altre cose di “sostenere processi di aggregazione e governance pubblico/privata delle destinazioni” e di “costruire itinerari interregionali di offerta turistica”.

L’iniziativa è al momento allo step dello studio di fattibilità, ed è stata al centro di un incontro a Palazzo Balbi, sede della Regione Veneto.

Ma per far decollare il progetto, e fare della costa veneta quello che ha già fatto la Spagna anni fa, si devono rendere più agevoli i collegamenti. “Dobbiamo rendere facile arrivare da noi in aereo e una volta in aeroporto ci devono essere collegamenti poco costosi fino all’albergo o al campeggio”, aggiunge Michielli.

Inoltre, a livello di promozione all’estero, in primo luogo nei mercati di ligua tedesca, “Dobbiamo far passare il concetto che noi siamo la spiaggia più prossima al Nord dell’Europa – aggiunge Michielli -. Dobbiamo puntare a presenze che spendano di più, offrendo servizi adeguati”. In partica, conti alla mano, secondo il presidente è meglio avere meno turisti, ma più ‘generosi’. “Io, come presidente di Federalberghi e Confturismo Veneto – sottolinea Michielli – dico che anziché puntare a 70 milioni di presenze a 80 euro, preferisco puntare a 55 milioni di presenze a 150 euro”.

Soddisfatti anche i rappresentanti delle due regioni: “Un brand unico per l’Alto Adriatico – ha dichiarato l’assessore regionale al Turismo del Veneto Federico Caner – significa avere una potenza di fuoco maggiore e la possibilità di una presenza capillare a livello internazionale”. Sulla stessa lunghezza d’onda anche il vicepresidente della Regione Friuli Venezia Giulia Sergio Bolzonello: “lo studio di fattibilità ci aiuterà a capire come posizionarci e a metterci nelle condizioni di operare in modo rapido le opportune scelte strategiche”. Bolzonello ha messo l'accento sulla cornice più ampia in cui può trovare spazio la collaborazione con il Veneto, collegando il turismo alla logistica e ai trasporti. "Tra sei mesi - ha evidenziato in proposito - il polo intermodale di Ronchi dei Legionari permetterà all'aeroporto del Friuli Venezia Giulia di essere l'unico in Italia dotato di stazione ferroviaria".

Fonte: Giro