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Messa dello Spadone e rievocazione storica a Cividale, 6 gennaio 2023
- Data: vnerdì 6 gennaio 2023
- Luogo: Cividale del Friuli
- Data inizio: 06-01-2023
- Data fine: 06-01-2023
A seguire, la Rievocazione storica dell’entrata del Patriarca Marquardo von Randeck avvenuta a Cividale nel 1366.
Ritorna il Patriarca e Messa dello Spadone
Epifania – Lunedì 6 gennaio 2020, dalle 10.30
Duomo e centro cittadino- Cividale del Friuli
La solenne liturgia e il corteo storico
La Messa dello Spadone è una cerimonia mutuata dal mondo germanico che unisce forme liturgiche dell’antica Chiesa aquileise-cividalese del XII secolo con una ritualità politica e civile di derivazione imperiale. Da quel lontano 1366 questo rito ancor oggi viene celebrato nel giorno dell’Epifania.Messa dello Spadone, la liturgia
La solenne liturgia segue, dal 1366, un preciso protocollo:- inizia una solenne processione che esce dalla sacrestia per salire fino all’altare Maggiore del Duomo.
- Aprono il corteo un chierichetto che regge una croce d’argento affiancata da due portatori di ceri;
- seguono i componenti del Collegio dei Canonici, con la cappa magna e le insegne dei conti di Tolmino, il Suddiacono
- Durante il rito il diacono indossa un elmo piumato, con la mano sinistra regge un prezioso evangeliario e con la destra impugna una lunga spada, lo “Spadone” che dà il nome alla Messa.
- Chiude il corteo il sacerdote celebrante affiancato dal cerimoniere.
- La processione si arresta davanti all’altare maggiore, tutti si voltano verso l’assemblea, il diacono raggiunge la sommità della gradinata e vibra tre colpi in aria in segno di benedizione e saluto.
- Nel corso della liturgia il diacono solleva più volte lo Spadone e, fendendolo avanti a sé per tre volte, rivolge un segno di saluto al Celebrante, al Capitolo e al clero disposto nel coro e ai tanti fedeli che gremiscono la chiesa.
- I testi della liturgia sono proclamati o cantati in latino, secondo il Rito del Concilio Vaticano II, mentre risalgono al XII secolo, e fanno parte del patrimonio del canto sacro della Chiesa Aquileiese-Cividalese il canto dell’Epistola, dell’Evangelo e l’Annuncio delle celebrazioni pasquali.
- Finita la funzione, la processione si ricompone nello stesso ordine di partenza e ritorna, con solennità, in sacrestia.
Il corteo storico
- Subito dopo la messa dello Spadone si svolge il corteo storico con oltre 200 figuranti in rigorosi costumi medievali, che riproducono fedelmente abiti dell’epoca, sia nei colori che nei modelli.
- Da Borgo di Ponte partono i nobili che vanno ad incontrate in piazza Dante gli altri cortei formati dai nobili e quello del patriarca.
- Poi in piazza Duomo l’araldo legge il Decreto che attribuisce al patriarca il potere temporale e riconferma ai nobili e ai vassalli i loro feudi toccando loro la spalla sinistra.
- Al patriarca (non vero!) è consegnata la spada a testimoniare il patto di sottomissione.
- A chiudere il pittoresco rito la benedizione della folla con la spada.
- Concerti di musiche ed antiche melodie medievali, spettacoli di strada e duelli medievali con armi bianche si alternano fino a sera, facendo calare sulla città ducale un velo di incanto.
L'origine della cerimonia avvolta dal mistero
Nel tempo, diversi storici hanno cercato di svelare il mistero che avvolge quest’antica cerimonia con diverse interpretazioni, spesso frutto di fervida fantasia. Di questa messa, infatti, non si ha ancora precisa documentazione su origine e significato. Di sicuro si tratta di uno dei riti liturgici più singolari e suggestivi che la Chiesa ha conservato. L’appellativo “dello Spadone” deriva dal fatto che, durante la cerimonia liturgica, fa la sua comparsa una spada, appartenuta al Patriarca Marquardo di Randeck. Durante la messa il Diacono usa questa spada, in diversi momenti, sollevandola e fendendo l’aria in segno di saluto, quando si rivolge al clero disposto nel coro, e ai fedeli. La tesi più accreditata è quella che vuole dare alla cerimonia il doppio significato liturgico e politico, in quanto celebrata dal Patriarca all’atto del suo insediamento. Secondo la tesi più accreditata, la Messa dello Spadone racchiude due riti e due significati, l’uno religioso, l’atro civile e politico. Duplici erano i poteri del Patriarca:- era il capo spirituale della comunità cividalese, cui appartenevano diciotto diocesi dislocate su un ampio territorio,
- ma anche proprietario e principe del territorio del Patriarcato di Aquileia che si estendeva dal fiume Livenza alla Sava e su cui esercitava il mandato ecclesiastico.
Una cerimonia mutuata dal mondo germanico
La Messa dello Spadone trae origine dal mondo germanico tardomedievale dove questa celebrazione religiosa era nata con il nome di Schwertmesse - Messa della Spada. Fu celebrata per la prima volta a Basilea nel 1347, poi in Francia e in Germania e, da qui, venne “importata” in Friuli da Marquard von Randeck, patriarca di Aquileia. Marquardo von Randeck, Patriarca d’Aquileia, fece il suo ingresso a Cividale del Friuli nel 1366. Si trattava di un evento di grande prestigio per la Città. Tutta la comunità diede lustro all’avvenimento con onori fastosi. La tradizione suggerisce che Marquardo, capo spirituale e temporale del Patriarcato aquileiese, prese possesso di Cividale e del suo territorio e introdusse la Messa dello Spadone. Dunque, il 6 luglio 1366, di fronte alla nobiltà e al popolo radunati nella basilica cividalese, Marquardo ricevette dal vicedecano del Capitolo una spada, simbolo della sua signoria spirituale e temporale. Con essa celebrò a Cividale la prima Messa dello Spadone, replicando il rituale della Schwertmesse.La Messa dello Spadone a Cividale e ad Aquileia
Oggi l'antico rito della Messa dello Spadone rivive nella città di Cividale, ogni 6 gennaio. Ma non solo: ad Aquileia rivive un altro rito della Messa dello Spadone, ma diverso. Si celebra la sera della Vigilia di Natale e fa rivivere il gesto compiuto da un altro patriarca di Aquileia, Bertrando di San Genesio, che nel 1340 saccheggiò Cormons nel goriziano, pose l'assedio a Gorizia e costrinse il conte alla tregua. La messa di Natale del 1340 fu celebrata dal patriarca e dall'abate di Moggio rivestiti d'armatura a Gorizia, all'aperto. I due celebranti indossavano l'armatura di guerra e impartirono la benedizione con lo spadone a due mani. Questa particolare liturgia si ripeteva tradizionalmente ad Udine (fino al 1848) e per secoli è rimasta come prassi della Chiesa goriziana nelle celebrazioni del Santo Natale. Persa la tradizione isontina, attualmente la messa viene celebrata solennemente la notte di Natale nella Basilica Patriarcale di Aquileia.Il patriarca Marquardo
I fatti che vengono rievocati risalgono all’anno 1366, quando il Patriarca di Aquileia Marquardo di Randeck fece il suo ingresso in Cividale per essere investito del potere temporale sulla città. Nell'occasione i signori del luogo posero al suo servizio i propri possedimenti e soldati, mentre nel Duomo della città il Vice Decano del Capitolo di Cividale consegnò al patriarca una spada, in segno di investitura del dominio temporale sul Friuli. Il Patriarca Marquardo era uno studioso di profonda cultura e la sua figura è ricordata con affetto nelle cronache cividalesi, perché durante la sua reggenza (1366-1381) riuscì a tenere lontana la guerra dalla città, mentre tutto il Friuli era conteso fra l’Austria, la Serenissima ed i conti di Gorizia.Spada, elmo ed evangeliario
La lunghezza singolare di questa spada - ben 109 centimetri - ha indotto i cividalese a chiamarla familiarmente “spadone”. Si tratta di uno stocco (lama di foggia tedesca) risalente alla metà del 1400; sulla guardia dell’elsa è incisa l’iscrizione con il nome di Marquardo e la data del 6 luglio 1366. L’elmo è di foggia cinquecentesca, in cuoio finemente decorato. Un dragone fa da cimiero e, nella parte anteriore, c’è la raffigurazione di Santa Maria Assunta, titolare del duomo cividalese. L’evangeliario, adoperato esclusivamente per la Messa dello Spadone, è un codice del XV secolo contenente il Vangelo dell’Epifania. La copertura, applicata su una tavola lignea rivestita di velluto rosso, è in lamina d’argento sbalzata e dorata con una pregevole Crocifissione del 1200. L’evangeliario fu ricopiato, da un testo più antico, dal presbìtero polacco Valeriano de Albaecclesia nel 1433. Spada, elmo ed evangeliario sono esposti al Museo Cristiano e Tesoro del Duomo, con entrata accanto al campanile.Il programma della Messa dello Spadone e della rievocazione storica 2023
Venerdì 6 gennaio 2023 – Programma- ore 10.30 Solenne Messa, detta “dello Spadone” nella Basilica di Santa Maria Assunta (Duomo)
- ore 11.45 Rievocazione storica in costume dell’entrata del Patriarca von Randeck avvenuta a Cividale del Friuli nel 1366
- Dalle ore 14.00 in Piazza Duomo Animazioni medievali in onore delle investiture
Il corteo storico
La Comunità di Cividale si prepara ad accogliere il Patriarca sfilando in corteo della storica Porta di Ponte, proseguendo lungo il Ponte del Diavolo, corso Paolino d’Aquileia, piazza Duomo, corso Mazzini, via Ristori, piazza Diaz e piazza Dante. Marquardo von Randeck entra a Cividale da Porta San Pietro accompagnato dai Ministeriali Maggiori a cavallo, proseguendo lungo via Silvio Pellico, piazza Foro Giulio Cesare, Largo Boiani e piazza Duomo.Il cerimoniale
Il corte patriarcale giunge in Piazza Duomo, ha inizio l’atteso cerimoniale:- la waita cittadina mette in sicurezza la piazza, i portari delle quattro porte storiche sono chiamati al centro della città
- Marquardo von Randeck domina la piazza dal seggio vescovile
- i nobili liberi e i castellani di Cividale omaggiano il Patriarca con preziosi doni
- il popolo agricoltore consegna la canipa in segno di fedeltà
- il Principe della Patria decreta la reinvestitura di alcuni feudi
- il maestro d’arme conduce una tenzon cortese
- i Ministeriali Maggiori a cavallo conducono il Patriarca Marquardo von Randeck all’investitura della temporalità della sua Chiesa
- Marquardo von Randeck riceve la spada da stocco in segno del potere temporale
- la Comunità tutta giura solennemente la fedeltà al Patriarca