La storia della Messa dello Spadone
La Messa dello Spadone affonda le sue radici nella prima metà del XIV secolo. Il Patriarca di Aquileia Bertrando di San Genesio, nel 1340 saccheggiò Cormons nel goriziano, pose l'assedio a Gorizia e costrinse il conte alla tregua. La messa di Natale del 1340 fu celebrata dal patriarca e dall'abate di Moggio rivestiti d'armatura a Gorizia, all'aperto. I due celebranti indossavano l'armatura di guerra e impartirono la benedizione con lo spadone a due mani. Questa particolare liturgia si ripeteva tradizionalmente ad Udine (fino al 1848) e per secoli è rimasta come prassi della Chiesa goriziana nelle celebrazioni del Santo Natale. Persa la tradizione isontina, attualmente la messa viene celebrata solennemente la notte di Natale nella Basilica Patriarcale di Aquileia. Un ministrante assistendo l’arciprete durante la proclamazione solenne del vangelo indossa l’elmo e impugna lo spadone. Al termine, il ministrante fende l’aria con l’arma bianca verso i quattro punti cardinali, in segno di benedizione. Infine, depone l’arma e l’elmo ai piedi del bambin Gesù collocato nella mangiatoia. Questo momento era volto ad affermare il potere spirituale, militare e civile del patriarca di Aquileia, infatti oltre allo spadone che traccerà i quattro punti cardinali ci sarà anche il vangelo a significare la spiritualità del momento.La celebrazione
Per tutte le info e il programma completo vedi qui Per vedere il programma di "Aquileia che Natale" in pdf vedi qui Info:Il patriarca Bertando di San Genesio
Bertrando di Aquileia, in francese Bertrand de Saint Geniès (in friulano Beltràm di Aquilee, italianizzato in Bertrando di San Genesio) (Guascogna, 1260 circa – San Giorgio della Richinvelda, 6 giugno 1350), è stato un patriarca cattolico francese, patriarca di Aquileia dal 1334 fino alla morte, venerato come beato e martire dalla Chiesa cattolica.Scrive nel 1937 Ranieri Mario Cossàr in “Gorizia e il suo Castello”, che dopo la morte di Giovanni Enrico il governo della Contea venne assunto nel 1338 dai cugini Alberto IV, Mainardo VII ed Enrico III, da subito in lotta contro
“il Patriarca d’Aquileia Bertrando di San Genesio, austera figura d’ecclesiastico guerriero, che per rivendicare i possessi del Patriarcato mosse loro aspra guerra. Dopo aver saccheggiato Cormòns occupò i sobborghi di Gorizia. La notte di Natale del 1340 fu costretto a celebrare la Santa Messa all’aperto, assistito dall’Abate Giuberto di Moggio, in piena armatura di guerra, ed impartì la benedizione con lo spadone a due mani. Tale celebrazione diede forse origine alla tradizionale Messa dello Spadone che viene celebrata la notte del 24 dicembre a Gorizia e il giorno dell’Epifania a Cividale… la strenua difesa degli assediati ed il freddo intenso lo costrinsero però a levare l’assedio il dì dell’Epifania 1341. Ma scoppiata nel 1349 una nuova guerra fra i Goriziani, collegati coi Cividalesi, contro il Patriarca Bertrando, quest’ultimo caduto il 6 giugno 1350 nelle mani dei suoi nemici, venne mortalmente trafitto. Le sue spoglie furono trasportate su d’un carro agricolo ad Udine ed il Patriarca guerriero fu venerato quale Beato”.
Messa dello Spadone: Aquileia e Cividale
Persa la memoria di quella goriziana, oggi la messa dello spadone si esegue ad Aquileia la notte di Natale e il 6 gennaio a Cividale. Ma l'origine della Messa dello Spadone di Cividale pare risalire non tanto agli eventi legati a Bertrando di San Genesio, quanto piuttosto al patriarca Marquardo di Randeck
Marquardo di Randeck (Augusta, 1296 – Faedis, 3 gennaio 1381) è stato un patriarca cattolico tedesco, insieme a Bertoldo di Andechs-Merania e a Bertrando di San Genesio, fu uno dei patriarchi di Aquileia di maggior rilievo.
Di origine tedesca, Marquardo importò il rito della messa dello spadone dall’ambito germanico, dove fu praticata per la prima volta la notte di Natale del 1347. In quella occasione infatti Carlo IV prese parte attiva alla celebrazione nel duomo di Basilea e quale imperatore romano, leggendo il Vangelo di Natale con la spada in mano, affermava la potenza del suo comando.
Anche Marquardo volle attestare la coesistenza delle funzioni, spirituale e temporale, ed è sua probabilmente l’introduzione della spada natalizia ad Aquileia e Udine (poi Gorizia), mentre l’Epifania di Cividale è rimasta la più celebre per la copia conservata della spada di Marquardo, con incisi il nome e la data d’insediamento, 6 luglio 1366, considerata simbolo dello stato patriarcale.