Eventi
Nulla è perduto - Illegio, Tolmezzo (UD)
- Data: da sabato 4 luglio fino al 10 gennaio 2021
- Luogo: Illegio, Tolmezzo (UD)
- Data inizio: 04-07-2020
- Data fine: 10-01-2021

Ad Illegio dal 4 luglio al 13 dicembre 2020 fino al 10 gennaio 2021 è protagonista la bellezza scomparsa e prodigiosamente riapparsa di straordinari capolavori della storia dell'arte.
La 16. mostra d’arte di Illegio sarà aperta al pubblico da sabato 4 luglio al Con questa mostra d’arte, dal 4 luglio al 13 dicembre 2020 fino al 10 gennaio 2021 il Friuli Venezia Giulia offrirà motivi di grande stupore ai visitatori che saliranno verso il borgo alpino di Illegio, magari in cerca di un luogo risanante.
Il principale motivo di stupore è che la mostra farà incontrare opere che non è più possibile vedere al mondo, eppure a Illegio si potranno vedere e toccare: opere distrutte o perdute, ma poi ritrovate o risorte.
Ma quel che sembrava perduto può tornare, attraverso tre vie miracolose: la ricerca di collezionisti e studiosi infaticabili; la finezza della mano di artisti abilissimi; l’ingegno e la tecnologia che ridanno forma a quel che si era dissolto.
Ripartiamo dal Futuro
Sette capolavori inestimabili, smarriti ma tornati alla luce

Nella mostra «Nulla è perduto» si resterà incantati da opere perdute che attraverso ciascuna delle tre vie sono tornate a noi.
Verranno esposti anzitutto sette capolavori inestimabili e smarriti per sempre, ma tornati alla luce grazie alle tecnologie di Factum Arte, l’organizzazione diretta da Adam Lowe a Madrid e dedicata a valorizzare l’arte con arte.
Attraverso l’impegno di una squadra di storici, artisti, restauratori ed esperti di software 3D, le sette opere sono tornate in vita sotto forma di rimaterializzazioni capaci di restituire ogni dettaglio degli originali scomparsi, compresa la tridimensionalità delle pennellate sulla superficie pittorica, con una resa che ha dello spettacolare e pare arduo distinguere dal dipinto originale.
Grazie alla collaborazione con Sky Arte e con Ballandi Arts e all’avanzata tecnologia di Factum Arte, visitare la mostra di Illegio permetterà di riavvicinarsi fisicamente a tre miracoli di bellezza trafugati da tempo: il Concerto a tre, di Johannes Vermeer (rubato all’Isabella Stewart-Gardner Museum di Boston nel 1990); uno dei più intensi capolavori dell’espressionismo tedesco, La Torre dei cavalli azzurri, diF ranz Marc (sequestrato dal criminale nazista che tentò di succedere a Hitler, Hermann Göring, e scomparso nel 1945); il dipinto Myrto, realizzato da Tamara de Lempicka come suo autoritratto alla fine degli anni Venti, nella Parigi in cui si era trasferita dalla nativa San Pietroburgo (poi custodito in una villa parigina dove si presume sia stato rubato dai nazisti nel 1943).
Insieme a queste tre opere, che forse un giorno riaffioreranno dall’oscurità in cui sono cadute per mano furtiva, la mostra di Illegio darà modo di restare sbalorditi davanti alle rimaterializzazioni di quattro capolavori che sono stati irrimediabilmente distrutti: il Vaso con cinque girasoli, di Vincent van Gogh, distrutto nel bombardamento di Ashya in Giappone; l’enorme tela dedicata alla Medicina, dipinta da Gustav Klimt per il soffitto dell’Università di Vienna e bruciata nel 1945 dai nazisti ormai sconfitti nello Schloss Immendorf in Austria (e ad Illegio l’opera miracolosamente rimaterializzata sarà appunto visibile a soffitto); una delle grandi tele raffiguranti Ninfee, di Claude Monet, carbonizzato in un incendio divampato al MoMa di New York nel 1958; l’intenso ed evocativo Ritratto di Sir Winston Churchill, opera realizzata nel 1954 da Graham Sutherland, ma fatta distruggere da Lady Clementine Churchill un anno dopo.
Accanto a queste sette opere, che si possono quasi definire apparizioni dall’al di là, la mostra «Nulla è perduto» comprende altri due casi di grande fascino.
Nella Flakturm Fredrichschein di una Berlino ormai conquistata dall’Armata sovietica, ad esempio, tra il 5 e il 10 maggio 1945 sembra essere svanita tra le fiamme, insieme a numerosi altri tesori d’arte, una tela dipinta da Michelangelo Merisi detto Caravaggio, il San Matteo e l’angelo realizzato entro fine maggio del 1602 per la Cappella Contarelli in San Luigi dei Francesi a Roma.
L’artista Antero Kahila, di Helsinki, ha compiuto tra il 2003 e il 2008 un personale e paziente cammino di ricerca sulla tecnica e sul linguaggio di Caravaggio, per riuscire infine nell’impresa di rimaterializzare il San Matteo perduto, filologicamente, pennellata dopo pennellata, con un risultato impressionante.
Veri e propri prodigi di luce e colore, invece, sono le vetrate della facciata principale della Cattedrale di Chartres, rimaterializzate nel laboratorio di San Bellino di Rovigo da Sandro Tomanin e dai suoi collaboratori, non perché scomparse o distrutte ma perché a causa della loro collocazione architettonica non potranno mai essere esposte in una mostra o ammirate da vicino nei dettagli. In particolare, un salone della mostra di Illegio si trasformerà nell’avvolgimento suggestivo delle sei parti in cui sono state scomposte le due vetrate, quella dell’Albero di Jesse e quella della Passione e Risurrezione di Cristo, sublimi frutti dei maestri vetrai del XII secolo impegnati nella fabbrica della grandiosa Cattedrale-reliquario. Con le tecniche di allora, frammento dopo frammento, le due grandiose finestre istoriate sono state rigenerate tali e quali, con taglio a mano di ogni tessera e applicazione e lavorazione minuziosa della grisaglia per ricavare dettagli che solo a Illegio sarà possibile scoprire da vicino.
Inoltre, nella mostra «Nulla è perduto» vengono esposte opere d’arte originali, inghiottite dall’oscurità per lungo tempo e recentemente ritrovate. Tra esse, vanno ricordate le due sculture lignee intagliate e dorate da Domenico Mioni detto Domenico da Tolmezzo, raffiguranti San Vito e San Maurizio, realizzate tra il 1492 e il 1498 proprio per l’ancona lignea della Pieve di San Floriano di Illegio, ma rubate nel 1968, ricomparse sul mercato antiquario a Bonn nel 2018 e ora felicemente ritornate nel loro paese.
Infine, un’ultima opera di inestimabile importanza, di cui si conosceva l’esistenza e una parte della vicenda, poi persa di vista per secoli e finalmente individuata ed accompagnata da una accuratezza di studi che non lascia più alcun dubbio, verrà esposta ad Illegio nella mostra «Nulla è perduto»: di essa, a firma di uno dei più grandi artisti di tutti i tempi, verrà data pubblica notizia a pochi giorni dall’inaugurazione della mostra stessa.
Le visite guidate
Un viaggio nella storia dell’arte, grazie alla narrazione della visita guidata (offerta sempre a tutti i visitatori), che farà riscoprire i segreti simbolici racchiusi in ciascun dipinto insieme a tutto ciò che quel dipinto rivela sull’idea di bellezza e sul contesto storico, sociologico, filosofico e spirituale che ha generato quelle opere e lo stile dei loro autori.
La sicurezza
Un punto di forza e di fascino della mostra di Illegio, quest’anno, è effetto collaterale della grande attenzione con cui essa è stata impostata per consentire a tutti di viverla “a rischio zero”: sarà un’esperienza unica poter entrare in mostra tre persone alla volta, in stanze
organizzate come teatri che con la regia delle luci e la magia delle parole fanno vivere le opere “soliste” come se si vedessero mille paesaggi attraverso ciascuna di esse.
Il contesto delle misure di prevenzione contro la pandemia e la necessità di offrire perfette garanzie di salute ai visitatori hanno impegnato l’organizzazione della mostra nel mettere a punto un protocollo accuratissimo per poter gustare serenamente la grande bellezza esposta ad Illegio. Nelle sale della Casa delle Esposizioni di Illegio, dall’indomani dell’inaugurazione fino al 13 dicembre, tutti i giorni dalle 9.00 alle 19.00 (e in ulteriore orario serale in due sere di ogni settimana), si entrerà ogni 6 minuti 3 visitatori (potranno, chiaramente, entrare più di tre persone se vivono insieme), mentre l’audioguida con il commento del curatore della mostra, a disposizione di ogni visitatore, accompagnerà tutti con tempi rigorosi. Per la sanificazione continua dell’atmosfera le sale sono state attrezzate con un sistema di alta tecnologia, senza immettere alcuna sostanza nell’aria e dunque perfettamente compatibile con la salute delle persone e con quella delle opere d’arte. Accanto a questi accorgimenti decisivi, altre normali attenzioni – distanze interpersonali, presidi di protezione tanto dei visitatori quanto del personale, copriscarpe a disposizione, sanificazioni continue di tutto ciò che può entrare in contatto con le persone – garantiscono in mostra la piena sicurezza per la salute.
Per i gruppi di almeno 20 persone sono state riservate tre mezze giornate e due serate durante ogni settimana, con le giovani e preparatissime guide che cureranno la visita dividendo la compagnia in quattro microgruppi contemporaneamente immersi tra le opere della mostra.
Ripartiamo dal Futuro
Prenotazioni
Tutto ciò comporta la necessità della prenotazione per tutti (sarà accettata anche con preavviso minimo se ci sono posti disponibili), attraverso il telefono (0433.44445) o la mail (
Le prenotazioni sono aperte da sabato 20 giugno 2020.
Per info e prenotazioni clicca qui Info: Illegio - Comitato di San Floriano Illegio.it