40. Le Giornate del Cinema Muto
Le Giornate del Cinema Muto, 40
. edizione
Pordenone, Teatro Comunale Giuseppe Verdi, 2-9 ottobre 2021
Dive ma non solo: l’attrice e produttrice Ellen Richter, le grandi sceneggiatrici americane e le anarchiche “Nasty women”.
Si inaugura con il capolavoro di Lubitsch Il ventaglio di Lady Windermere, dall’omonima commedia teatrale di Oscar Wilde.
In chiusura la prima mondiale della partitura per orchestra di Günter Buchwald per lo spettacolare Casanova di Volkoff, con Ivan Mosjoukine.
Con l’ultimo film di Max Linder restaurato dalla Lobster Films di Parigi, il festival rende omaggio al protagonista della prima edizione.
La 40. edizione delle Giornate del Cinema Muto
Le
Giornate del Cinema Muto celebrano la
40a edizione tornando in presenza e con
una selezione di film e altri appuntamenti anche online.
Il festival si svolgerà
al Teatro Comunale Giuseppe Verdi di Pordenone, dal 2 al 9 ottobre 2021, preceduto da un evento speciale di pre-apertura la sera di
venerdì 1° ottobre e con la replica dell’evento orchestrale di chiusura il pomeriggio di
domenica 10 ottobre.
Per la programmazione online, che lo scorso anno con la 39
a “Limited Edition” ha riscosso un enorme successo, ci si affiderà nuovamente alla professionalità del partner
MYmovies.
A causa dei limiti imposti dalla pandemia – purtroppo non ancora vinta – soprattutto negli spostamenti internazionali, e delle necessarie norme anti-contagio, non sarà, non potrà essere neanche quest’anno un’edizione come le altre.
Ma per il festival, per la città e per il pubblico è importante ripartire e si ripartirà con un programma di riscoperte, nuovi splendidi restauri e grandi eventi.
Protagonista: Ellen Richter
Di assoluta riscoperta è la sezione principale del programma 2021, dedicata all’attrice e produttrice
Ellen Richter, star del cinema di Weimar dalla forte personalità, all’epoca popolarissima in molti Paesi, inclusa l’Italia, ma il cui nome è stato poi dimenticato insieme agli oltre 70 lungometraggi (la metà prodotti da lei stessa) di cui è stata versatile protagonista, quasi sempre con la regia del marito Willi Wolff.
Solo grazie alle ricerche degli studiosi Oliver Hanley e Philipp Stiasny diversi titoli sono riemersi negli archivi di Germania, Russia, Paesi Bassi e Francia.
Fra questi,
Lola Montez, die Tänzerin des Königs (Lola Montez, la danzatrice del re), del 1922, in cui Richter interpreta l’accattivante cortigiana;
Die Frau mit den Millionen (La signora dei milioni) del 1923, un film d’avventura orientalista in tre parti scoperto al Gosfilmofond di Mosca; e la deliziosa commedia
Moral [Moralità (1928), in cui la star di una compagnia di rivista si diverte a smascherare l’ipocrisia del perbenismo provinciale. La retrospettiva include anche
Der Juxbaron [Il barone immaginario (1927), affascinante commedia degli errori, prodotta ma non interpretata da Ellen Richter e che ci permette invece di apprezzare l’avvio di carriera della futura diva
Marlene Dietrich, qui nel suo primo significativo ruolo di contorno accanto al protagonista Reinhold Schünzel.
La retrospettiva è dedicata alle sceneggiatrici americane
Un’altra corposa retrospettiva è dedicata alle
sceneggiatrici americane, dominatrici assolute nel campo e capaci di esprimere il proprio talento in ogni genere cinematografico. Si celebrano alcune personalità all’epoca molto note come
Agnes Christine Johnston e
Anita Loos. Autrice del romanzo
Gentlemen Prefer Blondes (
I signori preferiscono le bionde), da cui il film di Howard Hawks con Marilyn Monroe e Jane Russell, Loos era già famosa negli anni Dieci e Venti e il suo nome era legato a tanti film successo con star come
Douglas Fairbanks e
Constance Talmadge, due dei quali,
American Aristocracy e
A Temperamental Wife, si vedranno a Pordenone. Il talento immaginifico di
Sada Cowan e
Beulah Marie Dix si espresse, fra gli altri, nel film di
Cecil B. DeMille Fool’s Paradise (Paradiso folle, 1921), che pure fa parte del programma, così come
Galoppo di gloria (
Kentucky Pride, 1925) diretto da
John Ford. A scrivere quest’ultimo fu
Dorothy Yost, più tardi sceneggiatrice di tanti film di Fred Astaire e Ginger Rogers. Uno dei motivi di interesse del film, ambientato nel mondo dell’equitazione, è che adotta il punto di vista dei cavalli e il cast animale include alcuni dei più famosi cavalli da corsa dell'epoca, in particolare Man o’ War, la cui fama e le cui vittorie gli hanno guadagnato, nel 1999, il titolo di più grande cavallo da corsa del XX secolo.
Le Nasty Women
Ancora donne protagoniste nella nuova rassegna, la terza dopo quelle del 2017 e del 2019, di
Nasty Women,
le comiche ostili alle convenzioni e ai ruoli di genere, capaci di rivoluzionare il modo in cui si guarda alle origini della commedia cinematografica e ormai amatissime dal pubblico delle Giornate.
Sempre a cura di Maggie Hennefeld e Laura Horak, la nuova serie comprende soprattutto cortometraggi francesi e americani girati fra il 1899 e il 1914, cui si aggiunge il lungometraggio
Phil-for-Short, con
Evelyn Greeley nei panni di una maschietta che si rifiuta di conformarsi alle aspettative degli uomini che la circondano. A scrivere questa deliziosa commedia fu
Clara Beranger, presente anche nella sezione dedicata alle sceneggiatrici americane con
Miss Lulu Bett.
Gli eventi speciali
La magia delle Giornate del Cinema Muto è nella fusione perfetta fra le immagini del passato e la musica dal vivo che rende unica ogni proiezione, e accanto alle performance dei pianisti del festival non mancano mai
eventi speciali con ensemble e con l’orchestra.
Nella serata di pre-apertura,
venerdì 1° ottobre al Teatro Zancanaro di Sacile sarà proiettato, in occasione del settecentenario dantesco,
Maciste all’inferno (1926) di
Guido Brignone, con Bartolomeo Pagano, accompagnato dal vivo con la musica composta da
Teho Teardo in stretta collaborazione con
Zerorchestra. Anche per la presenza di alcune immagini “osé”, all’epoca il film ebbe problemi di censura che ne ritardarono l’uscita ma ottenne un notevole successo. La copia restaurata proviene dal Museo Nazionale del Cinema di Torino.
A inaugurare ufficialmente il festival,
sabato 2 ottobre al Teatro Verdi, sarà il capolavoro
Lady Windermere’s Fan (
Il ventaglio di Lady Windermere) (1925), che
Ernst Lubitsch ha tratto, cogliendone ogni sfumatura, dall’omonima commedia teatrale di Oscar Wilde. Presentato nel nuovissimo restauro del Museum of Modern Art di New York e con la musica per trio (violoncello, violino, pianoforte) composta da
Carl Davis, oltre che alla maestria e alla sensibilità del regista il film deve molto all’interpretazione di Irene Rich nei panni della “scandalosa” Mrs. Erlynne.
All’insegna della sensualità anche l'evento musicale di metà settimana (
mercoledì 6 ottobre), realizzato in collaborazione con la Slovenska kinoteka. Il dramma ceco
Erotikon (1929) di Gustav Machatý, con l'attrice slovena Ita Rina, è accompagnato con la partitura del compositore
Andrej Goričar eseguita da un ensemble di sette musicisti.
Grande spettacolo nell’evento finale di
sabato 9 ottobre, in replica
domenica 10, quando
l’Orchestra San Marco di Pordenone eseguirà
in prima mondiale l’accompagnamento di
Günter Buchwald per
Casanova (1927) di
Alexandre Volkoff, nella copia restaurata dalla Cinémathèque française. Basato sulle memorie del grande avventuriero e libertino Giacomo Casanova, interpretato dal divo Ivan Mosjoukine, il film è una sontuosa rievocazione di un mondo scomparso alla fine del Settecento e grazie anche alle magiche architetture di Venezia, dove è stato in parte girato, contiene immagini di straordinaria bellezza.
Rarità da Seul e dall'Australia
Sorprenderanno il pubblico anche alcune rarità provenienti dalla cineteca di Seoul. Oggi il cinema sudcoreano vanta numerosi autori famosi nel mondo ma del
cinema coreano del passato si conosce e sopravvive pochissimo. Sarà dunque un privilegio poter scoprire le bellezze e alcuni momenti e aspetti della vita del Paese documentati in diari di viaggio e cronache dal 1899 fino ai primi anni ’30, e vedere qualcuno dei pochissimi titoli di fiction superstiti. È una vera curiosità il melodramma criminale
A Public Prosecutor and a Teacher [Il pubblico ministero e l’insegnante], un film muto realizzato nel 1948, quando dopo le distruzioni della seconda guerra mondiale l’industria che da tempo era passata al sonoro tornò in parte a girare film muti in 16 mm, accompagnati da un
byeonsa, l’equivalente coreano del narratore
benshi giapponese.
Dal National Film & Sound Archive of Australia, che li ha restaurati, arrivano tre film –
The Man From Kangaroo (1919),
The Empire Builders (1924) e
The Sword of Valor (1924) – con l’atleta australiano Reginald Leslie Baker, conosciuto nel mondo come
Snowy Baker. Capace di eccellere in numerose discipline sportive, dal rugby al pugilato, dal nuoto all'equitazione, e vincitore di una medaglia d'argento alle Olimpiadi di Londra del 1908, Baker seppe sfruttare le sue doti anche nel cinema, prima in Australia e poi negli Stati Uniti, lavorando in film che ne mettevano in risalto l’agilità e la temerarietà fisica.
Nuovi ritrovamenti e restauri
La sezione dedicata ai nuovi ritrovamenti e restauri riserva quest’anno tante sorprese, fra cui la commedia “blackface” con
Myrna Loy,
Ham and Eggs at the Front (
Due negri al fronte, 1927), riscoperto in una copia con didascalie italiane alla Cineteca Italiana di Milano;
Jokeren [Il Jolly] (1928), bellissimo film danese firmato dal regista tedesco Georg Jacoby, con un cast internazionale, ambientato durante lo spettacolare Carnevale di Nizza; e
La battaglia dall’Astico al Piave (1918), resoconto illuminante delle condizioni strazianti sul fronte italiano durante la campagna che segnò la caduta dell’Impero austro-ungarico. Il film è appena stato restaurato dall’Università di Udine in collaborazione con altri archivi italiani fra cui la Cineteca del Friuli, che presenta anche una serie di cortometraggi degli anni ’10 che testimoniano la grande creatività del cinema italiano nel periodo precedente la guerra. Altra rarità italiana, ma proveniente dall’archivio di Praga, è
All’ombra d’un trono di
Carmine Gallone, con la diva
Soava Gallone: un piccolo assaggio dell’attesa retrospettiva “Ruritania”, fissata per il 2022.
Una fra le più complesse operazioni di restauro è stata realizzata dalla Lobster Films di Parigi, che utilizzando copie provenienti da numerose cineteche ha riportato in vita l'ultimo film di
Max Linder, Max, der Zirkuskönig (
Le Roi du cirque /
Il domatore dell’amore, 1924) per un’emozionante
prima assoluta alle Giornate, nate nel 1982 con una rassegna dedicata al grande comico francese. Anche il poster della 40
a edizione rende omaggio a Linder, che vi appare con Vilma Bánky, sua partner nel film.
Info, programma completo e prenotazioni: Le Giornate del Cinema Muto -
FB
Le Giornate del Cinema Muto sono realizzate grazie al sostegno della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, del Ministero della Cultura – Direzione Generale Cinema, del Comune di Pordenone, della Camera di Commercio Pordenone-Udine e della Fondazione Friuli.