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L’antica Tergeste emerge durante lavori di riparazione della rete idrica

A metà maggio 2023, durante lavori di riparazione della rete idrica, sono emersi a Trieste dei reperti dell’antica città di Tergeste. I lavori sono condotti da AcegasApsAmga S.p.A. per la riparazione di una condotta della rete idrica, in Piazza della Repubblica, in corrispondenza di via Mazzini. Di seguito alla scoperta, la Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio FVG in accordo con AcegasApsAmga S.p.A. ha coordinato le verifiche archeologiche necessarie. Gli accertamenti sono stat svolti dalla ditta archeologica Archeotest S.r.L., che ha svolto il controllo dello scavo e gli opportuni approfondimenti stratigrafici. L’investigazione archeologica mirata non è andata a incidere sui tempi tecnici necessari all’intervento di messa in sicurezza e di ripristino dell’area.

L’antica Tergeste

Le indagini hanno rivelato la presenza di strutture e materiali archeologici, tra i quali frammenti di intonaco dipinto, di anfore, ceramica sigillata e laterizi. Il materiale rinvenuto è databile, in via preliminare, al IV-V secolo d.C., periodo di frequentazione tardoantica o successiva, che ricopre uno strato di distruzione con tracce della precedente occupazione di età romana. Questi ritrovamenti possono essere messi in relazione con quanto emerso all’inizio del Novecento tra via Santa Caterina e il “Palazzo della R.A.S.”:
  • tracce di una strada lastricata in arenaria
  • resti di un edificio di culto dedicato alla Bona Dea e di abitazioni con pavimenti a mosaico e in cocciopesto
Tutti riferibili all’età romana. Bisogna ricordare che lo scavo è in un cantiere di difficile gestione e in un contesto stratigrafico fortemente rimaneggiato da precedenti lavori per la realizzazione di reti di servizi e altre infrastrutture. Però, le verifiche archeologiche condotte in via Mazzini, permettono dunque di aggiungere un importante tassello nella comprensione della Tergeste antica. I dati emersi confermano la presenza di una stratigrafia archeologica ancora ben conservata pertinente all’insediamento di età romana, tardoantica e medievale. Dati i lavori di urbanizzazione della città moderna, susseguitesi a partire dall’Ottocento, si pensava perduta ogni traccia del passato.

I lavori di scavo

La collaborazione tra i diversi Enti conferma come sia possibile dimostrare, in un campo seppur molto complesso come quello dell’archeologia urbana, attenzione e rispetto per il territorio e la sua storia celata nel sottosuolo. Il tutto, senza andare a discapito dell’efficienza e delle tempistiche degli interventi, anche quelli d’urgenza, fornendo un’importantissima occasione per la ricostruzione del passato. Il rapporto di cooperazione tra la Soprintendenza e AcegasApsAmga è attivo da tempo. A fine 2020, nell’ambito di una riparazione idrica in via della Cattedrale, erano stati ritrovati importanti reperti tra cui un imponente muro di epoca basso-medievale ed i resti di un frantoio di epoca tardo-romana, che conservava ancora sul fondo i resti della lavorazione delle olive, che a sua volta reimpiegava un’iscrizione monumentale di epoca alto-imperiale. Inoltre, sempre nell’ambito della sostituzione delle condotte del gas in ghisa grigia, a inizio 2019 era stata identificata in via Montecucco la presenza di un tracciato stradale di età imperiale romana. Importante, nel 2011, il ritrovamento in prossimità di “Cittavecchia di oltre 100 anfore romane, risalenti al I secolo d.C., nell’ambito della realizzazione del Park San Giusto. Il parcheggio, per oltre di 700 posti auto, buca il colle di San Giusto sopra le cui pendici si estendeva l’antica città romana.

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