In calo i prezzi dei biglietti per voli domestici e alta velocità.
Lo afferma la Business Travel Survey, l’indagine periodica sui viaggi d’affari realizzata da Uvet American Express. Le mete internazionali di chi viaggia per lavoro sono cambiate: diminuisce l’interesse verso i Paesi Bric e cresce quello verso Sud Africa, Emirati Arabi e Cile.
Negli ultimi tre anni il costo medio del biglietto aereo è diminuito del 6% per i voli nazionali, mentre per effetto della concorrenza sull’alta velocità i biglietti ferroviari hanno fatto registrare, nel secondo semestre del 2012, un calo medio di 3 euro.
A rilevarlo è la Business Travel Survey 2013 di Uvet American Express, indagine periodica compiuta su un campione di 700 aziende clienti con spese di viaggio comprese tra 20 mila e 15 milioni di euro all’anno.
Dall’ultima edizione dell’indagine emerge che i prezzi medi dei biglietti aerei sono rimasti invariati per i voli europei, mentre sono aumentati del 2% per i voli internazionali.
Analogamente nel 2012 in tutte le principali città italiane il prezzo medio di un pernottamento in alberghi 3 o 4 stelle è in discesa. Firenze ha fatto rilevare la variazione più consistente, con 21 punti percentuali in meno rispetto al secondo semestre del 2011 che la fanno diventare città italiana più conveniente con 97 euro medi a notte.
“La Business Travel Survey – commenta Enrico Ruffilli, ad di Uvet Amex - conferma il trend degli ultimi tre anni di calo del numero di trasferte all’interno del territorio nazionale (-12%) ed europeo. Rimane costante l’incremento dei voli intercontinentali (+3%) a testimonianza di come le imprese, in questo periodo di crisi, vadano alla ricerca di nuove opportunità fuori dall’area euro".
Alla ricerca di nuove frontiere del business "le destinazioni sono cambiate ancora nell’ultimo semestre del 2012". Minore attenzione verso i Paesi Bric, "con il solo Brasile in tenuta e la Russia in crescita per tutto il 2012".
Interesse crescente per Paesi come il Sudafrica e gli Emirati Arabi, ma anche il Cile, che raddoppia la propria quota.
"Così a fronte di un’attenzione calante verso mete tradizionali del business come New York (-19% rispetto al 2011), Shanghai, Pechino, San Paolo, Hong Kong e Mumbai – conclude Ruffilli - prendono quota Santiago del Cile, Johannesburg, Seoul e Città del Messico".
Se Milano, seguita a ruota da Roma, resta la meta preferita dagli uomini d’affari, altre destinazioni hanno guadagnato terreno nell’ultimo semestre del 2012, specialmente Bari, che ha superato Venezia e insidia da vicino il quarto posto di Genova. Risultano in lieve crescita anche Catania e Napoli, mete più frequentate del Meridione per viaggi d’affari.
Fonte: GV
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