Da un'indagine dell’Istituto italiano per l’agriturismo e lo sviluppo rurale si evidenzia un calo degli ospiti italiani e una flessione più contenuta di quelli stranieri
Per il turismo italiano, il 2014 è stato un altro anno deludente. “Non poteva essere diversamente - sottolinea Mario Pusceddu, presidente dell’Istituto italiano per l’agriturismo e lo sviluppo rurale (Isvra) - in assenza da lungo tempo di iniziative stringenti per recuperare le quote del mercato mondiale delle vacanze perdute dal nostro Paese”.
Un sondaggio online promosso dall’Istituto mette in evidenza che il 73% delle imprese turistiche rurali (agriturismi, bed and breakfast, piccoli alberghi) ha registrato, rispetto allo scorso anno, un sensibile decremento (superiore al 5%) degli ospiti italiani ed anche una leggera flessione (contenuta entro -2%) degli ospiti stranieri. Questa tendenza si è confermata anche in occasione delle recenti vacanze di fine anno.
Più allarmanti i dati sulla tenuta del reddito: gli ospiti arrivano sempre più tramite i grandi portali web multinazionali di intermediazione turistica, le cui commissioni tagliano gli introiti in misura non inferiore al 15%. Inoltre la durata dei soggiorni, degli italiani come degli stranieri registra una riduzione media del 10%.
Si delinea sempre più netto il divario fra una minoranza di aziende (circa il 10%) capace di sfruttare efficacemente internet per ricevere prenotazioni dirette (non intermediate) e le altre aziende (poco meno del 20%) che riescono a conservare gli ospiti dell’anno precedente; mentre più dei due terzi considera la gestione del sito internet e dei social network eccessivamente impegnativa in termini di tempo dedicato, rispetto ai risultati prodotti.
Pressoché tutti giudicano privi di effetti promozionali significativi i siti web di informazione turistica di Stato, Regioni ed altri enti pubblici territoriali.
Aggiunge Pusceddu: ”Il turismo rurale può dare un contributo importante al rilancio del turismo italiano, in una logica di diffusione sul territorio dei flussi di visitatori e di valorizzazione di tante attrattive di grande interesse ancora quasi sconosciute. L’attenzione degli stranieri verso il nostro agriturismo ne è la conferma, nonostante questo settore sia pressoché assente dall’immagine turistica ufficiale che l’Italia offre di sé all’estero”.
Fonte: GV
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