Anche quest'anno torna il Ritorno dei Falciatori sabato 20 e domenica 21 luglio 2019 nei prati di Jainich sulla strada panoramica Castelmonte a Tribil Inferiore presso Stregna.
Prima che arrivassero le macchine agricole e ci fosse l’uomo a guidarle per falciare e trattare interi campi d’erba, come si fa oggi…in tempi antichi, nelle Valli del Natisone uno dei lavori più pesanti e diffusi era quello del Falciatore.
Il mestiere di Falciatore richiedeva l’utilizzo di diversi attrezzi pensati per il compito, ma il più largamente utilizzato era la falce. Con questo termine si può intendere due attrezzi:
• la falce fienaia o frullata: attrezzo a due mani con una lama arcuata lunga da 60 a 90 cm, fissata perpendicolarmente ad un manico lungo da 140 a 160 cm dotato di due impugnature, una a mezza altezza e l’altra all’estremità opposta alla lama
• il falcetto, falciola o messoria: attrezzo ad una mano per recidere gambi di cereali o erba
L’utilizzo della falce richiede una tecnica specifica acquisibile con un lungo apprendimento. Si tratta di effettuare un bilanciamento regolare delle due braccia muovendo orizzontalmente la lama all’altezza voluta con un particolare ritmo oscillatorio.
Il Falciatore deve di frequente affilare la lama dell’attrezzo utilizzando la pietra di cote e di tanto in tanto assottigliare l’attrezzo battendone il filo con un apposito martello su una piccola specifica incudine. La falce è l’attrezzo simbolo della classe contadina (falce e martello nel Comunismo), ma spesso associata anche alla morte, spesso rappresentata con la falce e chiamata la grande falciatrice.
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Info: Nediske Doline