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Il Mito del Pop. Percorsi italiani - Pordenone

Il Mito del Pop. Percorsi italiani. Mostra a cura di Silvia Pegoraro   C’è stata una via italiana al Pop ed è stata assolutamente originale. Silvia Pegoraro lo evidenzia con questa mostra dal forte taglio critico, che riunisce alla Galleria d'arte moderna e contemporanea Armando Pizzinato di Pordenone, circa 70 opere, sceltissime e alcune mai prima esposte, di una ventina di artisti. Il progetto espositivo mira a evidenziare la particolarità e l’originalità della via italiana alla Pop Art. Il 1964 è l’anno del trionfo della Pop Art americana alla Biennale di Venezia. Due sono i grandi centri in Italia in cui si concentrano gli artisti che hanno espresso il meglio della pop art: Roma e Milano. Viene tracciato, attraverso 70 opere di grande prestigio, realizzate da una ventina di artisti – considerati i migliori artisti pop italiani - un percorso attraverso il paesaggio complesso, ricco e variegato della  Pop art italiana. Saranno presenti opere di grandi autori come Mimmo Rotella, Franco Angeli, Tano Festa, Mario Schifano, e ancora Cesare Tacchi, Sergio Lombardo e altri. La mostra sarà anche un’occasione per ricordare e celebrare, nel trentennale della morte, l’artista Ettore Innocente, noto come uno dei più interessanti e originali artisti della Pop Art di ambito romano, ma provenienete in realtà dal territorio pordenonese, con il quale ha sempre mantenuto legami profondi, coltivati con assiduità.   Info Inaugurazione: sabato 13 maggio 2017 alle ore 18.00 Luogo: Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea Armando Pizzinato Viale Dante, 33 Pordenone Data: Dal 13 maggio al 8 ottobre 2017 Orari: Da mercoledì a domenica: 15.00 – 19.00; Biglietti di ingresso: Intero € 3,00, ridotto € 1,00. Percorsi gratuiti assistiti alla mostra: Associazione Amici di Parco     L’esposizione è promossa e organizzata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Pordenone, in collaborazione con l’ Ente Regionale per il Patrimonio Culturale della Regione Friuli Venezia Giulia, con il contributo di Fondazione Friuli, e con il sostegno di Crédit Agricole Friuladria e Itas Mutua.