Saranno tre i comuni coinvolti (Caneva, Polcenigo e Pordenone), tre i parchi (Palù di Livenza e Parco di Castello Torre e Parco del Seminario a Pordenone); oltre 90 saranno gli artisti di 13 nazionalità, e 8 saranno le scuole d’arte e accademie nazionali coinvolte. E alla chiusura del meeting le opere saranno visibili, con anche visite guidate Per citare alcuni degli artisti presenti dal Vermont Nick Neddo, autore del libro “The Organic Artist”, dalla Nuova Zelanda l’artista multidisciplinare Donald Buglass, dalla Svizzera Peter Hess, "padre" della Land Art naturalistica in Europa. Tra gli italiani Marco Nones, vincitore del Concorso Arte Expo 2015. "Un meeting che crea relazioni spazio temporali, artistiche, culturali, generazionali, abbattendo confini e barriere" si legge nella presentazione di Humus Park. Ma Humus Park è più di un meeting, è quella forma d’arte contemporanea naturalistica - il Land Art - che dà la possibilità all’artista di esprimersi utilizzando ciò che la natura mette a disposizione: rami e foglie, sassi e terra, cortecce e rovi, zolle e canne, acqua e fieno. E colori prodotti con materiali naturali, foglie e frutta o semplice bianco di calce. Gli artisti lavorano all’aria aperta. E all'aria aperta espongono le loro creazioni. Il pubblico può assistere all’atto creativo, osservando gli artisti al lavoro, oppure può andare a cercare le opere quando sono terminate ed osservare il loro mutare nel tempo nella Natura. [caption id="" align="alignnone" width="630"] Parco del Museo Archeologico di Torre, Pordenone[/caption] Due le settimane di lavoro, la prima dal 14 al 19 maggio 2018 al Palù di Livenza (importante sito archeologico Patrimonio Unesco, ricco di acqua sorgiva situato tra i Comuni di Caneva e Polcenigo), la seconda, dal 21 al 26 maggio 2018, nel Parco del Museo Archeologico di Torre a Pordenone (dove il castello accoglie tutti i reperti archeologici della provincia di Pordenone compresi quelli provenienti dall'area del Palù e dove affiorano resti di una villa romana) e nel vicino Parco del Seminario, isola verde racchiusa tra due rami del fiume Noncello. [caption id="" align="alignnone" width="630"] Parco del seminario, Pordenone[/caption] Tre parchi caratterizzati da una ricca vegetazione e da acqua di risorgiva attraverso i quali si può leggere la storia del territorio: dagli insediamenti palafitticoli del Palù alla villa romana, dal castello di epoca medievale fino ad arrivare agli operosi anni a cavallo tra Ottocento e Novecento, quando fiorì lo sviluppo industriale basato su acque e canali, senza dimenticare le tracce del mondo rurale. Il Seminario diocesano, che domina l'omonimo parco suggerisce infine una dimensione spirituale, il cui nucleo primigenio risiede proprio nel rapporto uomo natura. [caption id="" align="alignnone" width="630"] Palù di Livenza[/caption] Humus Park non si esaurisce nella fase creativa di maggio: le opere realizzate dagli artisti saranno visitabili nei tre parchi per tutta l’estate. Nate dal mix di abilità tecnica, ispirazione e dialogo con l’ambiente circostante, queste opere costituiscono delle vere e proprie gallerie en plein air, visibili e visitabili finché la Natura non le trasformerà. Vedi il programma completo cliccando qui