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Green pass Covid europeo al via. Ecco tutto quello che c'è da sapere 



   
   


 

Green pass Covid europeo al via, tutto quello che c'è da sapere

Ci sono nuovi sviluppi sul tema del Green Pass Covid europeo
Il Green pass o certificato Covid europeo digitale che dovrebbe esentare i viaggiatori all’interno dell’Ue dagli obblighi di test e/o quarantene sarà valido “14 giorni dopo l’ultima dose” di vaccino anti-Covid e, per i guariti dal coronavirus, per 180 giorni a partire dal test Pcr positivo. Per i test, invece, quelli molecolari avranno una validità di 72 ore, mentre quelli rapidi 48 ore.

Per i vaccinati

A spiegarlo è stato il commissario europeo alla Giustizia Didier Reynders presentando la nuova proposta di raccomandazione per i viaggi nell’Ue. Le persone pienamente vaccinate, cioè con due dosi per AstraZeneca, Pfizer/BioNTech e Moderna e con una dose per Janssen (J&J), che detengono il certificato, dovrebbero essere esentate, in viaggio, da test e quarantene 14 giorni dopo aver ricevuto l’ultima dose. Lo stesso dovrà valere per le persone che sono guarite e che hanno ricevuto una sola dose di vaccino, considerata sufficiente per la protezione dalla malattia. Nel caso in cui uno Stato membro accetti una prova di vaccinazione per rimuovere le restrizioni alla libera circolazione dopo la prima dose, allora deve accettare anche i pass Ue per i vaccini alle stesse condizioni.

Maggiore flessibilità, ma per tutti

Se un Paese vuole essere “più flessibile” rispetto alla raccomandazione, “può farlo”, spiega un alto funzionario Ue. Ma questa flessibilità deve valere per tutti, non può essere limitata ai cittadini di quel determinato Paese.

Per i guariti

Le persone guarite dalla Covid-19 dovrebbero essere esentate da test e/o quarantene nei 180 giorni successivi al test Pcr positivo, che attesta l’avvenuta infezione (la validità è a partire dall’undicesimo giorno dopo il test, una volta terminato il periodo di contagiosità).

Per chi fa i test

Per chi non è vaccinato né guarito, allora resta l’opzione del test, che il pass certifica e che viene così riconosciuto anche all’estero. Per i test viene proposto un periodo di validità standard (oggi ogni Paese stabilisce il periodo di validità autonomamente): per i test Pcr o molecolari la validità è di 72 ore, mentre per quelli rapidi antigenici è di 48 ore.

Maggiori restrizioni

Viene previsto un meccanismo di freno d’emergenza: gli Stati possono reintrodurre le restrizioni anche per le persone vaccinate e guarite, se la situazione epidemiologica si deteriora rapidamente o dove è riportata un’elevata prevalenza di varianti preoccupanti.

Restano in vigore i colori delle aree

In generale, al di là dei titolari del pass, vengono anche proposte la semplificazione, per quanto possibile in un’Unione a 27, e il chiarimento dei requisiti necessari per viaggiare. Per i viaggiatori che arrivano dalle aree verdi (secondo la mappa aggiornata ogni giovedì dall’Ecdc), non dovrebbero esserci restrizioni. Per chi arriva dalle zone arancioni, è possibile richiedere un test (rapido o Pcr) prima della partenza. Per chi viaggia da una zona rossa, gli Stati possono chiedere una quarantena, in assenza di un test Pcr o rapido negativo. Per i viaggiatori provenienti dalle aree rosso scuro, vale il principio che i movimenti da queste zone andrebbero “fortemente scoraggiati”. In questi casi, dovrebbero rimanere i requisiti di test e quarantena.