L’appuntamento primaverile con il jazz in regione, da ben dieci anni, si chiama “Gorizia Jazz”, rassegna organizzata dal Circolo Controtempo e dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Gorizia. Invariato anche lo spirito della rassegna, in programma dal 15 marzo al 19 aprile, con un gradevolissimo prologo fissato per il 9 marzo, che si propone di offrire all'ascolto quanto di meglio si trova nel panorama del jazz contemporaneo, insieme a proposte trasversali che mescolano, in un ideale abbraccio, suoni molto eterogenei.
PROGRAMMA
Sabato 15 marzo – Auditorium via Roma, ore 20.45 :
NGUYÊN LÊ “Foow” Quartet
Nguyên Lê: chitarre – Paul McCandless: fiati – Renaud Garçia Fons: contrabbasso – Patrice Héral: batteria, percussioni, elettronica
Esitare di fronte alle consuetudini, non fidarsi di espressioni che tentano di svelare tutti gli enigmi possibili e immaginabili: Nguyên Lê è artista profondo, il cui percorso presenta una ricca mobilità di pensiero e di riferimenti, un continuo tentare coraggiosamente di alternare e sovrapporre estetiche disgiunte: la trance orientale e i misteri dell’Asia, il folclore vietnamita (è nato in Francia ma ha dirette origini vietnamite), il jazz e l’improvvisazione.
Il nuovo quartetto presenta una sorta d’ideale mistura tra le due precedenti formazioni di Lê: il Bakida trio, con Garcia-Fons ed Héral, ed il quartetto che ha inciso alla fine del 2004 Walking On The Tiger’s Tail per la Act e che vedeva la partecipazione di McCandless.
Questo nuovo progetto presenta un repertorio per lo più composto di materiale originale, descrive esperienze storiche e stilistiche differenti e passate dalle quali eredita uno sguardo fortemente indirizzato alle contraddizioni, alla creazione di un linguaggio ora folclorico, ora etereo e universale.
Musica fluida e dinamica, realizzata da uno dei migliori quartetti in circolazione, i cui musicisti sono, a loro volta, leader di propri e prestigiosi progetti.
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Sabato 5 aprile – Auditorium via Roma: ore 17.00:
DANILO REA “Omaggio a Fabrizio De André”
Danilo Rea: pianoforte
Fino a qualche anno fa, la storia di Danilo Rea era fatta soprattutto di collaborazioni spartite tra jazz, pop e leggera.
Pianista enciclopedico, e non solo di jazz, era accompagnatore prediletto dai cantanti più amati dal pubblico italiano: da Mina a Gino Paoli, da Claudio Baglioni a Pino Daniele, da Fiorella Mannoia ad Adriano Celentano.
L'attività da titolare è infatti più recente. Con una solida preparazione accademica (si è diplomato al conservatorio Santa Cecilia di Roma), una virtuosistica padronanza dello strumento, una felice vena improvvisativa e un'esperienza vastissima, Danilo Rea è oggi uno dei più sensibili musicisti della scena italiana e internazionale.
Nel suo omaggio a Fabrizio De André, interpreta canzoni che recano l'inconfondibile sigillo di uno dei più grandi cantautori italiani: da Canzone di Marinella a Via del campo, da Crueza de Ma a Don Raffae.
I brani scorrono agevolmente e ascoltando il tocco delicato del pianista, inseguiamo i suoi pensieri tradotti in note lasciandoci condurre dai flussi di emozione che l'artista trasmette, in un concerto che sa parlare al cuore di tutti gli appassionati della musica, non solo jazz.
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Sabato 5 aprile – Auditorium via Roma: ore 20.45:
DOCTOR 3
Danilo Rea:pianoforte – Enzo Pietropaoli: contrabbasso – Fabrizio Sferra: batteria
Il jazz visita il pop. Ovvero la irresistibile ascesa dei Doctor 3, autentico caso del jazz nostrano. Questo trio di intelligenti virtuosi bazzica praticamente sin dalla sua nascita (nel 1997) in un ambito divenuto popolare anche in Italia anche – e soprattutto – grazie al loro lavoro: la rilettura di un repertorio prevalentemente rock e pop contemporanei in chiave jazz. I componenti di Doctor 3 sono da tempo fra i protagonisti del jazz italiano ed europeo ed il loro viaggio attraverso la musica non conosce confini. Può sembrare contraddittorio spaziare da George Gershwin a Sting, da Domenico Modugno a Cole Porter, dai Beatles a Gilbert Beacaud, da Fabrizio De Andrè ai Red Hot Chili Peppers, da Tom Waits a Mascagni, da Elton John a David Holst, da Bob Dylan a Verdi, e poi Joni Mitchell, Ennio Morricone, Luigi Tenco e molto, molto di più. Ma esiste una “ferrea logica di gruppo” che rende tutto naturale, coerente: l'improvvisazione sorretta da un linguaggio, quello del jazz, assai rigoroso e consolidato in decenni di affiatamento e di "allenamento alla libertà”.
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Sabato 12 aprile – Auditorium via Roma, ore 20.45:
IN THE COUNTRY
Morten Qvenild:pianoforte, hammond, harmonium – Roger Arntzen: contrabbasso – Pål Hausken: batteria
Un trio dalla marcata versatilità e dalle sorprendenti doti tecniche, che solo il nord Europa – terra di autentici talenti – poteva portare alla luce. Tre giovani musicisti norvegesi con alle spalle, singolarmente, una ben avviata carriera, che usano lo spazio come approccio al jazz. L’esordio con l’album This Was the Pace of My Heartbeat, registrato per la Rune Grammofon, l’etichetta che da anni promuove le realtà musicali più innovative e ricercate del nord Europa, riconferma la Norvegia quale fucina di interessanti e passionali artisti malgrado le temperature “rigide”.
Tre ragazzi che suonano musica originale, alla ricerca di sonorità particolari ricche di iniziative, ma con risoluzioni affatto scontate e spesso astute.
Sono stati eletti Young Jazz Musicians of the Year dalla Norwegian Jazz Association, il cui programma JazzIntro sostiene i giovani talenti. Come primo gruppo jazz riconosciuto nel Paese, il trio ha iniziato nel 2004 il master per gli studi di jazz improvisation alla Norwegian Music Academy di Oslo. I loro sono suoni non solo nordici, ma si perdono tra melodie e ritmiche astratte e improvvisata concretezza. Un modo di sentire e suonare la musica che non si limita al jazz, ma strizza l’occhio anche al rock americano e al mondo classico.
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Sabato 19 aprile – Auditorium via Roma, ore 20.45:
BRAINVILLE 3 (la prima volta in tour in Italia)
Daevid Allen (Gong): chitarra e voce – Hugh Hopper (Soft Machine): basso & loops – Chris Cutler (ex Henry Cow): batteria e ambience
L’idea di ipotizzare una Metropoli Mentale venne al pirotecnico chitarrista, cantante e poeta Daevid Allen quando, oltre un decennio fa, iniziò la sua collaborazione con il polistrumentista statunitense Mark Kramer, dedito anche lui, come il creatore del pianeta Gong, al culto del crossover psichedelico. L’idea di condividere quelle idee embrionali con il robusto dna jazzistico presente nei polpastrelli di Hugh Hopper (bassista dei Soft Machine) e nei polsi di Pip Pyle (batterista di Hatfield & The North e National Health) costituì l’alchimia grazie alla quale venne alla luce il bellissimo Brainville the Children’s Crusade (Shimmy Disc 1999). Poi fu il tempo di Live In The Uk (Voiceprint 2003) con i nostri ridotti in trio (Kramer salpato per altri lidi) e un’attenzione maggiormente rivolta alla forma canzone. Questo terzo capitolo della saga alleniana si apre con una domanda che sa di curiosità e di dolore: che direzione prenderà la psichedelia jazzistica di Brainville con l’ingresso del poliedrico Chris Cutler (ex Henry Cow, batterista in bilico tra avanguardia e tradizione) al posto del compianto Pip Pyle? Sarà la notte del 19 aprile 2008 a rivelarcelo…
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Sabato 24 aprile – Auditorium via Roma, ore 20.45:
CHAT NOIR
Michele Cavallari: pianoforte – Luca Fogagnolo: contrabbasso, basso elettrico – Giuliano Ferrari: batteria
Chat Noir rappresenta una delle realtà più interessanti del nuovo panorama jazzistico italiano. Chat Noir è jazz ma non troppo: è musica contemporanea, con sfumature progressive ed un pizzico di psichedelica.
Il trio è eterogeneo, fondamentalmente acustico, usa pochi, ma essenziali accorgimenti elettrici. L’espressione più alta della musica è la composizione, dinamicamente immaginata nel momento stesso in cui viene simbolicamente rappresentata.
Forti di un live set assolutamente travolgente, sviluppano un'idea intensa e ipnotica della musica, ridisegnando la mappa delle ibridazioni possibili, sulla linea della scena musicale del nord Europa.
Un messaggio utile a sottolineare anche la narrazione cinematografica come nel caso di Cristina Comencini che per i film La bestia nel cuore e Bianco e Nero ha voluto utilizzare la loro musica. Perle eterogenee, evoluzioni e pulsioni di grande impatto fanno dei Chat Noir un fenomeno che si distingue da molti gruppi che operano in ambito jazzistico ai giorni nostri.
INGRESSO CONCERTI:
Concerti serali:
INTERO Euro 15,00
RIDOTTO (over 65, under 26, abbonati stagione artistica Teatro Verdi 2007 / 08, soci Controtempo) Euro 13,00
Concerto pomeriggio 5 aprile:
INTERO € 8,00
+ diritti di prevendita in caso di acquisto su circuito TICKETONE
ABBONAMENTO Euro 65,00
Info: Circolo Controtempo (tel. 347.4421717 – 348.4466770)
Info web: Circolo Controtempo

