Le Giornate FAI d’Autunno 2023 si terranno sabato 14 e domenica 15 ottobre, con aperture straordinarie in tutta Italia e visite guidate a contributo libero. Un’occasione da non perdere per tornare a scoprire luoghi ancora poco conosciuti del nostro Paese e sostenere la missione del FAI [Fondo Ambientale Italiano]. Oltre ai Beni che il FAI protegge tutto l’anno, potrai scoprire palazzi e giardini privati, castelli, luoghi di culto, vecchi edifici pubblici, borghi e aree naturalistiche ma anche luoghi insoliti come antiche manifatture dalla lunga tradizione o piccoli angoli spesso dimenticati, che custodiscono una parte importante della cultura e della tradizione dei luoghi che abitiamo. L’elenco dei luoghi aperti e modalità di partecipazione alle Giornate Fai d’autunno 2023 è disponibile da inizio ottobre sul sito www.giornatefai.it. Oltre ai Beni che il FAI protegge tutto l’anno, potrai scoprire palazzi e giardini privati, castelli, luoghi di culto, vecchi edifici pubblici, borghi e aree naturalistiche ma anche luoghi insoliti come antiche manifatture dalla lunga tradizione o piccoli angoli spesso dimenticati, che custodiscono una parte importante della cultura e della tradizione dei luoghi che abitiamo. Non perdere uno straordinario fine settimana autunnale, che ti permetterà di immergerti nello splendore dei territori in cui vivi e di condividere con tanti altri visitatori l’orgoglio di appartenere al paese più bello del mondo. Alcuni luoghi saranno aperti il sabato, altri la domenica, altri ancora in entrambe le giornate. Per questo, ricorda di consultare ogni singolo luogo aperto per verificare le esatte giornate e gli esatti orari in cui è possibile visitarlo. Naturalmente, anche in a href="/giornate-fai-dau…ontributo-libero/">"riui Venezia Giulia saranno tantissimi i luoghi visitabili.
LE APERTURE STRAORDINARIE IN FRIULI VENEZIA GIULIA PER LE GIORNATE FAI D’AUTUNNO 2022
Il 4 ottobre sono state rese note tutte le aperture in occasione delle Giornate Fai d’Autunno 2022. In Friuli Venezia Giulia saranno ben 22 il luoghi visitabili in occasione delle Giornate FAI di Autunno. Anche in regione, alcuni luoghi saranno aperti il sabato, altri la domenica, altri ancora in entrambe le giornate. Per questo, ricorda di consultare ogni singolo luogo aperto per verificare le esatte giornate e gli esatti orari in cui è possibile visitarlo.
I LUOGHI APERTI A GORIZIA A PROVINCIA
La passeggiata partirà dalla Fontana del Nettuno in Piazza della Vittoria, davanti alla Chiesa di Sant'Ignazio. Il percorso toccherà via Rastello, via Mazzini con il passaggio Edling, seguito dalla sede del Municipio di Gorizia per arrivare in via Garibaldi, davanti alla Chiesa dell'Immacolata Concezione. Percorso urbano della lunghezza di poco più di un chilometro, non richiede particolare impegno fisico. Si raccomanda comunque un abbigliamento comodo. Risale al 1001 la donazione di "Villa Gorizia" da parte di Ottone III di Sassonia al conte del Friuli, Guariento. La menzione della città come "Villa quae Sclavorum lingua vocatur Goriza" del 1509, darà conto delle origini slave del nome. Dal '200 grazie alla costruzione di un ponte sull'Isonzo ed alla concessione del diritto di mercato, ebbe inizio lo sviluppo della città sotto il dominio dei bellicosi Conti di Gorizia. Nel 1500 la casata si estinse e Massimiliano I d'Asburgo ereditò Gorizia e la sua Contea. Immediatamente Gorizia divenne terreno di contesa tra Venezia e gli Asburgo. Nel 1509 i Veneziani furono costretti alla resa e Gorizia divenne stabilmente parte dei territori della casa d'Austria. Così fu fino al 1918 ad esclusione della parentesi napoleonica (1809-1813). Lungo il percorso si trovano testimonianze urbanistiche, architettoniche ed artistiche risalenti alle diverse epoche storiche della città, dal Medioevo dalle vie anguste ed acciotolate per arrivare al Barocco delle due chiese, punto di partenza e di arrivo del nostro itinerario. Il '700 e l' 800 furono secoli di grande espansione urbanistica e compongono la maggior parte del tessuto urbanistico attraversato dall'itinerario. Importante sarà sopratutto soffermarsi su alcuni importanti elementi che sono stati nascosti dallo sviluppo edilizio successivo. La vita della città nelle diverse epoche sarà tratteggiata accennando a qualcuno dei molti commerci che vi si svolsero.
COSA SCOPRIRETE DURANTE LE GIORNATE FAI?
Percorrendo questo affascinante ed insolito itinerario potrete scoprire alcune peculiarità della Gorizia ai piedi del Castello, partendo dal racconto dell'evoluzione di Piazza della Vittoria da prato ad elegante salotto cittadino. Passeggerete tra le antiche botteghe di Via Rastello, la via più antica della città, nonché storico asse del commercio e del passeggio goriziano. Ripercorrerete in alcuni punti il tracciato, oggi sottereaneo, della "Grapa", l'antico fossato medioevale che cingeva la città bassa. Conoscerete la storia di una città, e le molte storie di persone, imprese, istituzioni che l'hanno fatta vivere.
VISITE A CURA DI
Sabrina Pellizzon "Associazione via Rastello - Gorizia"
I LUOGHI APERTI A PORDENONE A PROVINCIA
L'azienda vitivinicola Rive Col de Fer si colloca lungo le pendici meridionali dell'omonimo colle, sul quale sorge anche il Castello di Caneva con la sua chiesa. Il "Col de Fer" è zona storicamente molto favorevole alla coltivazione di viti: un tempo scavato dall'industria mineraria, il colle è stato riportato al suo verde splendore grazie ad una progressiva riqualificazione ambientale e paesaggistica che ce lo ha restituito con la sua elevata biodiversità e il suo particolare microclima, che lo rende casa dell'uva Verdiso. L'idea di Rive col de Fer nacque nei primi anni '80, quando il padre di Alessia de Carli, la quale oggi gestisce l'azienda assieme al marito Lino Cigana, prese possesso di un antico rustico e del relativo appezzamento di terreno: con anni di duro lavoro, nelle tenaci e pazienti mani della famiglia de Carli, pendii resi ostili dall'incuria tornarono allo splendore di un tempo, nella forma di un vasto vigneto a balze. Ancora oggi la coltivazione delle vigne avviene a conduzione quasi esclusivamente familiare, con cura e passione, nel profondo rispetto per il territorio. Assieme all'antica cantina, l'azienda Rive Col de Fer si costituisce, naturalmente, di vigneti. Undici ettari di gradoni collinari ospitano la coltivazione delle viti, offrendo al visitatore che li percorra una vista spettacolare sulla pianura friulana, ma non solo: a Rive Col de Fer si trovano anche ulivi, piante di Figo Moro e piccole macchie boschive, che permettono il sereno circolare della fauna locale.COSA SCOPRIRETE DURANTE LE GIORNATE FAI?
Passeggiando tra i vigneti scopriremo la storia della famiglia de Carli e del recupero che fece dei vigneti, un tempo abbandonati: ancora, ci verrà descritto come le particolarità territoriali e climatiche del Col de Fer consentano la coltivazione di particolari varietà di viti quali l'uva Verdiso. A conclusione della visita sarà possibile l'acquisto di prodotti della cantina e del Consorzio del Figo Moro da Caneva.VISITE A CURA DI
Gruppo FAI Giovani di Pordenone Il percorso si snoda lungo un'area collinare del Comune di Caneva, nella frazione di Stevenà. La zona si rende particolarmente interessante per aspetti geologici, botanici, culturali e storici. Si tratta di un'area collinare che preserva ancora sentieri, mulattiere, antichi edifici rustici, prati stabili e piccoli boschi di castagno. Dal punto di vista strettamente botanico, il clima mite ha reso le colline di Caneva il luogo ideale per la crescita di alcune piante tipicamente mediterranee. Questo territorio presenta gli evidenti segni del rapporto tra l'uomo e le pietre: gran parte della collina canevese, negli anni, è stata interessata da attività estrattiva che ne ha deformato la morfologia e danneggiato, di conseguenza, l'ambiente. Questa porzione di territorio collinare, tuttavia, si è conservata integra: alcune associazioni locali si sono dunque mosse per recuperare le vecchie mulattiere, valorizzare le peculiarità botaniche e creare un circuito di sentieri come questo che, partendo dalla pianura, consentano di esplorare la collina e conoscerne le peculiarità. Se sui colli più vicini al paese vite ed ulivo sono coltivati da secoli, appena si inizia a salire verso la montagna si possono fare incontri botanici unici, come gli arbusti di Marruca (Paliuro spina-christi) e la Ruta (Ruta graveolens), che cresce spontanea tra le rocce. Lungo il percorso, ad ombreggiare il sentiero, i cespugli di corniolo (Cornus mas) offrono al viaggiatore estivo lo splendore delle acidule drupe rosse. Ovunque, tra i sassi la Rosa canina cerca angoli di sole per far splendere i suoi effimeri fiori. È questa una zona dove crescono i castagni, che trovano nella terra rossa, ricca di ferro, il terreno ideale al proprio sostentamento.COSA SCOPRIRETE DURANTE LE GIORNATE FAI?
La passeggiata, a cura di Prealpi Cansiglio Hiking, si svolgerà in un solo turno, nella mattina sia di sabato che di domenica, con partenza alle 9:00 e arrivo stimato alle 12:00. Il percorso ad anello, della durata complessiva di tre ore (andata e ritorno), copre un dislivello di 250m. Partendo da Stevenà, nei pressi delle cave, il sentiero sale le colline raggiungendo Pian de le Salere, ad una quota di 300m. Si tratta di una passeggiata semplice: il percorso presenta un primo tratto in salita per poi proseguire prevalentemente in piano. Lungo il sentiero sono previste delle soste, per approfondire i punti di maggiore interesse naturalistico del percorso insieme alle guide esperte di Prealpi Cansiglio Hiking.VISITE A CURA DI
Prealpi Cansiglio Hiking, Gruppo FAI Giovani di PordenoneCOSA SCOPRIRETE DURANTE LE GIORNATE FAI?
L'apertura di questo bene è un'occasione unica per conoscere a fondo la cultura di un paese variegato di differenze, frastagliato di diverse influenze linguistiche tipiche dell'italiano regionale delle zone di confine e pieno di tradizioni che affondano le radici nella storia secolare della Patria del Friuli.VISITE A CURA DI
Apprendisti CiceroniCasa storica adibita a museo presente a Navarons di Meduno Casa Andreuzzi nasce con l'intento di mantenere la memoria dei Moti Friulani del 1864, episodio ancora poco noto ma dall'interesse storico importantissimo per l'approfondimento della storia risorgimentale friulana. Qui sono raccolte le testimonianze dei rapporti intercorsi tra il patriota Antonio Andreuzzi, suo figlio Silvio ed i grandi personaggi della storia risorgimentale italiana come Garibaldi e Mazzini. Il fine dei cosiddetti Moti di Navarons sarà quello di organizzare bande armate di patrioti che con la loro azione di guerriglia ante litteram creassero le premesse per una nuova guerra all'Austria e il completamento dell'unità italiana. Spazio ricavato da una vecchia casa ottocentesca, recentemente restaurata al fine di consentire una migliore fruizione del museo
COSA SCOPRIRETE DURANTE LE GIORNATE FAI?
Le giornate fai di autunno consentiranno l'apertura della casa museo Andreuzzi in via eccezionale rispetto a quelle che sono le aperture nel corso dell'anno, principalmente su richiesta. Si avrà quindi l'opportunità del corso di due giorni di godere dell'apertura del sito in compagnia della visita guidata degli apprendisti ciceroni
LUOGO SOLITAMENTE CHIUSO
Aperto solo nel periodo estivo e per alcuni giorni a settimana
VISITE A CURA DI
apprendisti Ciceroni IIS il Tagliamento
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I LUOGHI APERTI A UDINE A PROVINCIA
Il sontuoso Palazzo Municipale è ubicato nel cuore di Cividale del Friuli ed è riconoscibile dalle arcate a tutto sesto che accolgono il visitatore insieme alla statua di Giulio Cesare, fondatore della Città, e lì collocata dal 1935. Tra le travature della loggia sono dipinti stemmi araldici, sulla parete sono infisse due lapidi ottocentesche – prima sulla facciata – dedicate a Garibaldi e Vittorio Emanuele II, effigiati in medaglioni a bassorilievo. All'interno dell'importante edificio sito fronte al Duomo troviamo un grande mosaico raffigurante una scena di battaglia dei Longobardi, opera del 1971 di Giovanni Borta che ciconduce alla sala consigliare. Dalla citata sala del Consiglio, alle cui pareti figurano i ritratti dei provveditori veneti, si passa alla sala del sindaco e alla sala del segretario entrambe affrescate da Francesco Chiarottini e restituite all'originaria bellezza grazie al restauro completato nel 2010 dopo i pesanti interventi del 1939. Le due stanze sono quanto resta di un ciclo più ampio di affreschi del 1785 che interessavano le sale del pian terreno e del primo piano del Casino dei Nobili. A proposito di quest'ultimo, il conte Michele della Torre (fondatore del Museo di Cividale ed informatoreper Cividale di Fabio di Maniago, in procinto di compilare la storia delle belle arti friulane) scriveva nel 1814 nella sua Vite da Chiarottini: " la Salla terrena ove è un concertato architettonico, prospettico, con quadri storici critici di carattere tiepolesco. La Salla del primo piano, nello stesso locale, di carattere tutto nuovo di Paesi e Grottesche e Francescismi". La data di esecuzione trova conferma nei versi del letterato cividalese Gabriele Paciani, che in una composizione d'occasione precisava che la stessa era stata scritta "in occasion del casin di Cividal stat pitturat e l'an 1785 a spese de nobiltat". La sala terrena, i cui affreschi non sono più visibili, affrescata con archi, logge, raffigurazioni di Minerva probabilmente era posta dove attualmente si trova il Caffè San Marco (purtroppo ancora chiuso dopo un cambio gestione), mentre la sala superiore, inglobata nel 1866 nel Palazzo Municipale, fa parte dell'attuale stanza del sindaco.
COSA SCOPRIRETE DURANTE LE GIORNATE FAI?
Si potranno visionare l'esterno e l'interno del sontuoso Palazzo Municipale. Nel concreto si visiteranno la stanza del sindaco e del segretario ornate da affreschi con motivi fitomorfi, di Capricci paesaggistici e grottesche di uno tra i più rinomati pittori Cividalesi ovvero Francesco Chiarottini. Lo stesso oltre ad essere pittore di fama fu anche incisore, architetto, scenografo, decoratore ed acquafortista. Un personaggio a tutto tondo che offre un viaggio nell'arte dei tempi passati davvero inedito ed emozionante.
LUOGO SOLITAMENTE CHIUSO
Luogo solitamente chiuso al pubblico perché sede di una istituzione o di un ente
INIZIATIVE SPECIALI
Venerdì 13 ottobre ore 20, presso l'aula magna del Liceo Classico Paolo Diacono a Cividale del Friuli, il gruppo Fai di Cividale in collaborazione con il circolo di Astrofili Astrolab Matajur, la Proloco di Cividale e la Somsi (Società di Mutuo Soccorso) ha il piacere di presentare: Di storie e di stelle (Arte e cielo: il connubio che unisce dalla notte dei tempi) SERATA OSSERVATIVA CON TELESCOPI Relatori: Elisa Morandini – Direttrice del Museo Cristiano e Tesoro del Duomo di Cividale del Friuli Horror vacui o volta celeste? Piero Dorigo – Ettore Ribaudo gruppo astrofili Astrolab Matajur Osserviamo il cielo stellato ed i suoi tesori, riconoscere le principali costellazioni ed i punti cardinali con proiezioni di slides su “tutto si muove”. Siamo davvero Figli delle Stelle come ci suggerisce la famosa canzone di Alan Sorrenti? Quel che è certo è che il cielo stellato è un riferimento che accompagna l'umanità da sempre. Con il cambio dell'ora e l'accorciarsi delle giornate avremo sicuramente più momenti di buio e maggiore possibilità, quindi, di goderci gli emozionanti e (senza dubbio) romantici cieli che l'autunno regala. L'ascolto della nascita delle stelle, dei fatti mitologici, delle costellazioni legate alle realtà storiche ed artistiche sapranno rivestire l'esperienza astronomica proposta di un forte valore culturale. Ore 21,30 presso il Centro San Francesco (50 m dalla sala di presentazione) Si imparerà a riconoscere le costellazioni e si potrà osservare dai telescopi messi a disposizione alcuni tra i più affascinanti oggetti celesti visibili in questo periodo. Accostando lo sguardo allo strumento si potranno, infatti, ammirare i ricami delle nebulose, Saturno, stelle doppie e la Stella Polare. Si potrà poi “sorvolare” la silenziosa luna e fare rotta verso i più grandi misteri della Via Lattea: lo spettacolo è assicurato. Brindisi “ nella notte”... Il viaggio nel firmamento inizia ora... Per i piu' piccoli: IL SOLE CHE RIDE Didattica di astronomia per i bambini con Marco Cataldi. Che cos'è un pianeta? Una galassia? Una stella? Venite a scoprirlo con NOI... – Costo della serata 5 euro a persona adulta; - prenotazioni tramite email
VISITE A CURA DI
ragazzi del Liceo Paolo Diacono
Costruito verso la metà del secolo XVIII secolo per volontà dei conti Pontotti, proprietari terrieri infeudati della contea di Manzinello e ville annesse, il Palazzo si affaccia su piazza S. Francesco occupandone l'intero fronte ovest. I conti Pontotti, già residenti in Contrada del Fieno, acquistarono nel 1752 e nel 1760 dai nob. del Torre alcuni edifici in contrada S. Francesco, facendoli quindi abbattere per realizzare la loro sontuosa dimora che attualmente appartiene ancora ai membri della famiglia Brosadola-Pontotti. L'impianto planimetrico comprende il palazzo originario a pianta rettangolare, due ali con serra e berceau dell'Ottocento ed il corpo di servizio originario su via dei Mulinuss costruito su uno dei due muri che costituivano la cinta romana e altomedievale di Forum Iulii. L'altro muro chiude un giardino "secretum" con pavillon per concerti, ove il conte Leonardo-Giorgio, si dilettava nei suoi virtuosismi al violino. Per lui Vivaldi compose un concerto per violino archi e basso continuo in Re Maggiore detto Grosso Mogul. Il corpo gentilizio di forma rettangolare lunga e stretta sembra che sia stato progettato dallo stesso committente, conte Giovanni Battista, come era tradizione tra gli aristocratici della Patria del Friuli. Le decorazioni interne dello scalone e del salone (1785) sono del cividalese Francesco Chiarottini (1748-1796), pittore del quale i conti Pontotti furono mecenati: egli abitò nel palazzo per anni e lasciò proprio ai suoi mecenati il capolavoro della sua attività artistica.sintesi di tutte le sue esperienze pittoriche. Le pareti dello scalone sono decorate con tre pannelli recanti prospettive che ricalcano l'attività di scenografo teatrale maturata alla scuola di Hubert e Mengozzi-Colonna, mentre sul soffitto è rappresentata una Gloria seduta sulle Nubi, Allegoria della Nobiltà. Invece, sul soffitto del grande salone da ballo, è rappresentata l'Allegoria della Gloria dei Principi mediante quattro figure di donna -alla maniera di Giandomenico Tiepolo - di cui il Chiarottini fu uno dei più brillanti allievi: Virtù della famiglia, la Fortezza, il Razionalismo Illuministico, la Fedeltà, la Fama. Sulla forte colorazione tardo barocca degli sfondi del salone da ballo, si inseriscono quattro riquadri simmetrici che regalano vedute prospettiche e paesaggistiche.
COSA SCOPRIRETE DURANTE LE GIORNATE FAI?
Durante le giornate FAI si scoprirà Chiaruttini ed i suoi mecenati conti Pontotti: Una storia di affari e arte". L'apertura di questo Palazzo nobiliare consentirà a tutti di ammirare gli ambienti in cui viveva l'aristocrazia cividalese nel 1700. Il percorso vi porterà tramite l'importante scalone al Salone delle Feste (su due piani) opera che rappresenta la sintesi pittorica di Francesco Chiaruttini: il suo capolavoro. NOTE: È assolutamente vietato effettuare fotografie o riprese di alcun tipo. La pubblicazione o divulgazione di tali foto o film in qualunque modo eseguite ad insaputa della proprietà sarà perseguita a norma di legge"
LUOGO SOLITAMENTE CHIUSO
Luogo solitamente chiuso al pubblico perché di proprietà privata
INIZIATIVE SPECIALI
Venerdì 13 ottobre ore 20, presso l'aula magna del Liceo Classico Paolo Diacono a Cividale del Friuli, il gruppo Fai di Cividale in collaborazione con il circolo di Astrofili Astrolab Matajur, la Proloco di Cividale e la Somsi (Società di Mutuo Soccorso) ha il piacere di presentare: Di storie e di stelle (Arte e cielo: il connubio che unisce dalla notte dei tempi) SERATA OSSERVATIVA CON TELESCOPI Relatori: Elisa Morandini – Direttrice del Museo Cristiano e Tesoro del Duomo di Cividale del Friuli Horror vacui o volta celeste? Piero Dorigo – Ettore Ribaudo gruppo astrofili Astrolab Matajur Osserviamo il cielo stellato ed i suoi tesori, riconoscere le principali costellazioni ed i punti cardinali con proiezioni di slides su “tutto si muove”. Siamo davvero Figli delle Stelle come ci suggerisce la famosa canzone di Alan Sorrenti? Quel che è certo è che il cielo stellato è un riferimento che accompagna l'umanità da sempre. Con il cambio dell'ora e l'accorciarsi delle giornate avremo sicuramente più momenti di buio e maggiore possibilità, quindi, di goderci gli emozionanti e (senza dubbio) romantici cieli che l'autunno regala. L'ascolto della nascita delle stelle, dei fatti mitologici, delle costellazioni legate alle realtà storiche ed artistiche sapranno rivestire l'esperienza astronomica proposta di un forte valore culturale. Ore 21,30 presso il Centro San Francesco (50 m dalla sala di presentazione) Si imparerà a riconoscere le costellazioni e si potrà osservare dai telescopi messi a disposizione alcuni tra i più affascinanti oggetti celesti visibili in questo periodo. Accostando lo sguardo allo strumento si potranno, infatti, ammirare i ricami delle nebulose, Saturno, stelle doppie e la Stella Polare. Si potrà poi “sorvolare” la silenziosa luna e fare rotta verso i più grandi misteri della Via Lattea: lo spettacolo è assicurato. Brindisi “ nella notte”... Il viaggio nel firmamento inizia ora... Per i piu' piccoli: IL SOLE CHE RIDE Didattica di astronomia per i bambini con Marco Cataldi. Che cos'è un pianeta? Una galassia? Una stella? Venite a scoprirlo con NOI... – Costo della serata 5 euro a persona adulta; - prenotazioni tramite email
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Apprendisti Ciceroni Liceo Paolo Diacono
A solo un'ora da Venezia o da Trieste, tutti possono raggiungere facilmente l'Acetaia e scoprire il fascino delle terre del Friuli. L'azienda si estende su 100 ettari di terreni di cui 35 coltivati a vigneto in zone collinari, notoriamente le più pregiate per i vini di qualità. La denominazione controllata Colli Orientali del Friuli disciplina la produzione di questa piccola area vinicola (ca. 2.000 ettari in totale) e tutela le sue caratteristiche che conferiscono alle uve elevate acidità combinate con un ottimo contenuto di zuccheri. Nel 1958 l'azienda Midolini nasce con l'acquisto dei primi ettari di vigneto nei Colli Orientali del Friuli.Nel 1960 produttori di grappe e birre regalano a Lino Midolini, fondatore dell'azienda, le prime botti per sperimentare la prima produzione di aceto balsamico in Friuli.L'azienda inizia così la prima cottura dei mosti d'uva autoctoni. La storia dell'acetaia si intreccia con il più famoso maestro ramaio europeo, Renzi, che fornisce all'azienda Midolini le prime batterie realizzate con legni pregiati. Lino scopre il valore dei legni locali per l'invecchiamento e l'affinamento dell'aceto balsamico. L'azienda acquista ulteriori terreni nell'area dei Colli Orientali ed espande la propria territorialità. Dal 1998 l'Acetaia entra nel Guinness World Record come la più grande del mondo! Immersa nel cuore dei Colli Orientali del Friuli l'Acetaia Midolini porta con sé la storia del suo passato, quando gli agricoltori del luogo la utilizzavano come granaio. Negli anni 50 è stata restaurata mantenendo l'antico fascino del grande tetto a capriate, che ben si adatta alla filosofia dell'azienda, ovvero l'unione tra sperimentazione e tradizione. Questo è il luogo dove il sogno di creare un condimento balsamico di eccellenza è diventato realtà e dove vengono condivisi sentimenti, sogni e progetti innovativi. Qui i Balsamici prendono forma, colore e, soprattutto, sapore. Ogni giorno, cammina con passo solerte e attento il Mastro Acetaio, per assicurarsi che la massima qualità dei prodotti sia costantemente preservata.
COSA SCOPRIRETE DURANTE LE GIORNATE FAI?
Durante le Giornate FAI di Autunno scopriremo un bene senza tempo, immerso nelle colline dei Colli Orientali in un angolo di Friuli immerso nel dolce paesaggio verdeggiante del Comune di Manzano. Scopriremo i segreti e le curiosità della produzione del balsamico che rende unico questo angolo di territorio. All'Acetaia Midolini un evento speciale allieterà i nostri sensi: al termine della visita, una degustazione dei balsamici prodotti in acetaia accompagnati da prodotti locali elaborati dallo chef Kevin Gaddi.
LUOGO SOLITAMENTE CHIUSO
Luogo solitamente chiuso al pubblico perché di proprietà privata
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Acetaia Midolini
Casa Pelizzo è situata a Cividale del Friuli, in via Borgo San Pietro, appena a ridosso dell'Arsenale Veneto (o Porta di Borgo San Pietro), in area residenziale. L'edificio è inserito nell'ambito di una cortina edilizia continua, a fronte strada, di pari altezza con gli edifici circostanti, mentre il retro dell'abitazione si affaccia su Piazza XX Settembre. L'abitazione risale alla seconda metà del XX secolo (ristrutturata dal cividalese Leone Morandini) e sorge nell'area dell'ex collegio dei Padri Somaschi, nell'attuale piazza XX Settembre, complesso edilizio del XVI secolo non più esistente perché demolito con la costruzione della scuola elementare "Alessandro Manzoni" negli anni Sessanta del Novecento. Il collegio, in passato, ha ospitato l'attuale Museo Archeologico Nazionale, ma ben presto si rivelò troppo circoscritto per contenere adeguatamente una collezione che continuò ad arricchirsi per tutto il corso del XIX secolo. Fino a inizio Novecento fu sede anche del Museo de Nordis e del Teatro del Collegio, poi rinominato "Teatro Ristori", a cui si accedeva dal lato di via Borgo San Pietro. La facciata verso la corte presenta un portico impostato su pilastri di sezione quadrata al piano terra e una loggia ad archi ribassati impostata su colonne al piano primo (quest'ultima tamponata). Un corpo annesso si sviluppa verso meridione lungo il confine di proprietà. Nella sua parte terminale presenta caratteri neoclassici con struttura a colonne in pietra e architravi a cornice. Corpo principale di quattro piani fuori terra. Scale parallele alla via. Al primo piano salone con pareti e soffitti decorati e affrescati con motivi: floreali, geometrici, animali e figure umane. A lato del salone vi sono due sale anch'esse affrescate. Gli affreschi sono databili dalla fine del XVII secolo e l'inizio del XVIII secolo. Nella galleria sono presenti affreschi del XIX secolo con raffigurazione di paesaggi d'impronta romantica. Sul portone verso la strada, al di sopra del portale, è posto uno stemma con leone rampante.
COSA SCOPRIRETE DURANTE LE GIORNATE FAI?
Durante le giornate FAI il visitatore avrà modo di conoscere quest'importante famiglia cividalese ed ammirare l'ampio corridoio interamente decorato con un ciclo che appare concepito e realizzato con l'intento di offrire all'osservatore l'effetto illusionistico di trovarsi in un bosco, con piante svettanti le cui chiome si prolungano e si diramano sul soffitto. Alle pareti si snodano paesaggi agresti, con edifici e popolati da figure intente a varie occupazioni. Ci saranno poi da scoprire la sala da pranzo e lo studio che mostrano un diverso partito decorativo, che attinge palesemente ai modi di Francesco Chiarottini, pittore cividalese nato nel 1748, che si formò artisticamente a Venezia, attingendo a piene mani al figurativo tardobarocco di ispirazione tiepolesca, ma che riuscì a coniugare con le istanze della sensibilità neoclassica, allora in fase di germogliamento.
LUOGO SOLITAMENTE CHIUSO
Luogo solitamente chiuso al pubblico perché di proprietà privata
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L'Artista Massimo Clemente presentrà un'installazione per poter guardare gli affreschi in un modo diverso dal solito. Venerdì 13 ottobre ore 20, presso l'aula magna del Liceo Classico Paolo Diacono a Cividale del Friuli, il gruppo Fai di Cividale in collaborazione con il circolo di Astrofili Astrolab Matajur, la Proloco di Cividale e la Somsi (Società di Mutuo Soccorso) ha il piacere di presentare: Di storie e di stelle (Arte e cielo: il connubio che unisce dalla notte dei tempi) SERATA OSSERVATIVA CON TELESCOPI Relatori: Elisa Morandini – Direttrice del Museo Cristiano e Tesoro del Duomo di Cividale del Friuli Horror vacui o volta celeste? Piero Dorigo – Ettore Ribaudo gruppo astrofili Astrolab Matajur Osserviamo il cielo stellato ed i suoi tesori, riconoscere le principali costellazioni ed i punti cardinali con proiezioni di slides su “tutto si muove”. Siamo davvero Figli delle Stelle come ci suggerisce la famosa canzone di Alan Sorrenti? Quel che è certo è che il cielo stellato è un riferimento che accompagna l'umanità da sempre. Con il cambio dell'ora e l'accorciarsi delle giornate avremo sicuramente più momenti di buio e maggiore possibilità, quindi, di goderci gli emozionanti e (senza dubbio) romantici cieli che l'autunno regala. L'ascolto della nascita delle stelle, dei fatti mitologici, delle costellazioni legate alle realtà storiche ed artistiche sapranno rivestire l'esperienza astronomica proposta di un forte valore culturale. Ore 21,30 presso il Centro San Francesco (50 m dalla sala di presentazione) Si imparerà a riconoscere le costellazioni e si potrà osservare dai telescopi messi a disposizione alcuni tra i più affascinanti oggetti celesti visibili in questo periodo. Accostando lo sguardo allo strumento si potranno, infatti, ammirare i ricami delle nebulose, Saturno, stelle doppie e la Stella Polare. Si potrà poi “sorvolare” la silenziosa luna e fare rotta verso i più grandi misteri della Via Lattea: lo spettacolo è assicurato. Brindisi “ nella notte”... Il viaggio nel firmamento inizia ora... Per i piu' piccoli: IL SOLE CHE RIDE Didattica di astronomia per i bambini con Marco Cataldi. Che cos'è un pianeta? Una galassia? Una stella? Venite a scoprirlo con NOI... – Costo della serata 5 euro a persona adulta; - prenotazioni tramite email
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Apprendisti Ciceroni Liceo Paolo Diacolo