
L’
Italia avrà il suo
Polo per lo
sviluppo turistico, di cui il gruppo
FS Italiane sarà protagonista. La promessa arriva da Roma, dove si è tenuta la
presentazione del Polo per lo sviluppo del turismo, alla presenza di Gianfranco Battisti, a.d. e direttore generale del Grupo FS Italiane, Gian Marco Centinaio, ministro delle Politiche agricole almentari, forestali e del turismo, Danilo Toninelli, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e Renzo Iorio, a.d. di Nugo.
Intermodalità, ridistribuzione dei flussi, destagionalizzazione. Sono queste le tre parole chiave che animano il discorso di apertura di Gianfranco Battisti e che racchiudono
le sfide che il nuovo Polo affronterà nel prossimo futuro.
L’ambizione di FS è quella di
mettere in rete e ridistribuire i flussi che oggi sono troppo concentrati nelle tradizionali città, costruendo un «
sistema di sviluppo dell’accessibilità che sia diffuso e sostenibile», sottolinea l’a.d. Otto le azioni previste da FS, partendo dallo sviluppo dell’offerta commerciale, con il
nuovo orario estivo, il
pass dedicato ai turisti stranieri e i nuovi servizi e prodotti studiati per il mercato del
Sud est asiatico.
Seguono l’
intermodalità e le connessioni tra le porte di accesso del Paese, già sviluppata attraverso la messa in rete degli aeroporti di Trieste, Pisa, Roma Fiumicino e Ciampino, Napoli, Lamezia Terme, Palermo e Cagliari. E poi
treni storici,
turismo dolce,
turismo esperienziale,
cultura e musica,
infrastruttura digitale e
patrimonio immobiliare, con la valorizzazione di 400 km di tracciati storici non più in funziona in percorsi ciclopedonali e greenways.
Per intercettare nuovi flussi e aumentare l’attrattività turistica del Paese, FS si occuperà di promuovere un
sistema integrato di intermodalità che metta in rete porti, stazioni e aeroporti.
I turisti potranno quindi accedere ad un’offerta multimodale e avranno a disposizione un sistema di prodotti e servizi integrati e digitali per accedere alle località del Belpaese.
Asset fondamentale sarà la promozione del territorio, che dovrà parlare «non solo delle solite destinazioni – spiega Centinaio -, come fatto finora anche per errore nostro, ma dovrà puntare a ridistribuire i flussi anche attraverso le leve del turismo lento ed enogastronomico».
Fonte: Travel Quotidiano