News

NEWS

Ecco le date dei saldi estivi 2023 in Friuli Venezia Giulia

[caption id="attachment_117354" align="aligncenter" width="1020"] ph Ron Lach[/caption]
I saldi estivi 2023: si parte il 6 luglio in tutta Italia. Date, regole e storia di questo appuntamento così atteso dagli amanti dello shopping. Il prossimo 6 luglio partiranno in tutta Italia i saldi estivi 2023, per una durata media di circa 6 settimane. Quest’anno i saldi estivi in Friuli Venezia Giulia inizieranno il 6 luglio e proseguiranno fino al 30 settembre, come avverrà anche nel resto del territorio nazionale. Anche il Friuli Venezia Giulia, dopo essersi confrontato con i rappresentanti delle associazioni di categoria del settore, ovvero Confcommercio, Confesercenti e Federdistribuzione, ha accolto la proposta emersa nell’ambito della Conferenza delle Regioni e Province autonome di posticipare di qualche giorno l’inizio delle vendite di fine stagione. Il provvedimento ha natura transitoria e si applica esclusivamente per quest’anno, dato che la normativa corrente consente alla Giunta, su proposta dell’assessore competente, di modificare il periodo stabilito per i saldi estivi dalla legge regionale 29/2005, normalmente previsti dal primo sabato di luglio al 30 settembre. [caption id="attachment_117353" align="aligncenter" width="1020"] ph Gustavo Fring[/caption]

I saldi: cosa sono e un po' di storia

I saldi sono vendite di fine stagione che riguardano – come riportato dal Decreto Bersani art. 15 del D. Lgs. 114/98 – «i prodotti, di carattere stagionale o di moda» che saranno suscettibili di notevole deprezzamento se non vengono venduti entro un certo periodo di tempo. Ad essere interessata dai saldi, quindi, sarà la merce che è rimasta invenduta alla fine della stagione autunno/inverno o primavera/estate.

Perché si chiamano "saldi"?

Ma perché le vendite di fine stagione si chiamano proprio “saldi”? L’etimologia di questa parola deriva strettamente dal lessico commerciale. Nel vocabolario dei commercianti, infatti, con “saldi” si qualifica sia la differenza tra le entrate e le uscite, sia la conclusione positiva o negativa – il saldo, per l’appunto – di un determinato periodo. I saldi, dunque, sono quelle vendite a prezzo ribassato della merce invenduta, per evitare che questa risulti “sprecata”, producendo un saldo negativo.

Quali caratteristiche devono avere?

Perché effettivamente possano essere chiamate “saldi”, queste vendite devono necessariamente rispondere ad alcune caratteristiche:
  • devono necessariamente svolgersi a fine stagione, quindi a conclusione del periodo autunno/inverno (gennaio/febbraio) e alla fine della primavera/estate (agosto/settembre).
  • è obbligatorio per gli esercenti esporre chiaramente sia il prezzo originaledella merce, che il prezzo finale scontato. tutto accompagnato dalla relativa percentuale di sconto
  • Il negoziante è inoltre tenuto ad accettare il pagamento digitale.
Per quel che invece riguarda l’inizio e la durata dello svolgimento dei saldi, questo varia a seconda delle Regioni. Queste infatti possono decidere liberamente in base all’ Art. 15 comma 3 D. Lgs. Bersani n. 114 e ss. Il periodo dei saldi, però, dura quasi sempre all’incirca 60 giorni. I saldi differiscono dalle "vendita di liquidazione" e "vendite promozionali". Ecco le differenze tra le tre tipologie di vendite

Saldi invernali ed estivi

Come abbiamo potuto apprendere, i saldi possono essere realizzati soltanto in conclusione della stagione. Alla fine della stagione primavera/estate, si possono dunque organizzare i saldi estivi. Mentre l’avvio dei saldi invernali parte solitamente  ai inizio gennaio, nei giorni attorno all'Epifania.

La storia dei saldi

I saldi rappresentano il momento più atteso per milioni di amanti dello shopping in tutta Italia. Il settore merceologico che è maggiormente protagonista dei saldi è quello dell'abbigliamento. Ma per quale motivo è così?

La prima regolamentazione

La storia dei saldi affonda le proprie radici quasi un secolo fa. Risale infatti al 2 giugno 1939 una legge che per la prima volta introduce le categorie delle vendite “straordinarie” e “di liquidazione”. Ambedue sono definite “forme di vendita al pubblico con le quali un commerciante cerca di esitare in breve tempo tutte le proprie merci o gran parte di esse, presentando al pubblico la vendita come occasione particolarmente favorevole”. Esattamente come accade oggi, i prezzi dovevano essere indicati chiaramente sulla merce e non potevano essere modificati durante il periodo della vendita straordinaria. Ma, a differenza del periodo attuale, il periodo dell’anno in cui fare le vendite straordinarie poteva essere scelto liberamente.

Dagli anni Ottanta ad oggi

Chiusa l'epoca del Fascismo, i saldi sono finiti in soffitta, per poi tornare in auge soltanto una quarantina di anni dopo. Bisognerà infatti attendere il disegno di legge n. 405 A.C. del 1979 per vedere una “nuova” regolamentazione in materia di saldi. La legge, però, si limitava soltanto a ripetere le regole già in vigore durante il periodo fascista, con qualche aggiunta. Ma è negli anni Ottanta che i saldi ottengono una regolamentazione ben precisa: solo quattro settimane al massimo in totale e due volte l'anno. Non più ribassi quando si vuole, ma quando lo decide il Governo. L'obiettivo è dare impulso ai consumi e svuotare i magazzini dei negozi di abbigliamento. Lo scopo dei saldi è infatti proprio questo: consentire lo smaltimento delle vecchie collezioni per fare in modo che i negozianti possano fare spazio ai nuovi prodotti. Le ultime modifiche in materia arrivano con la legge del 1998, nella quale si stabilisce che la responsabilità sulle date di inizio dei saldi – contrariamente a quanto proposto invece dalla legge 12 aprile 1991, n. 130. – sia demandata alle singole regioni. Per evitare però che alcune regioni iniziassero prima, e quelle limitrofe lamentassero “concorrenza sleale”, a partire dai saldi del 2021, la data di inizio dei saldi è stata concordata tra le diverse regioni italiane. Nuove regole arrivano nel 2005, con il Codice del consumo:
  • obbligo di esporre il prezzo prima e dopo lo sconto,
  • indicazione del ribasso con la percentuale
  • e possibilità di cambiare i capi difettosi.
Regole che sono in vigore ancora oggi.

Saldi, vendite di liquidazione e vendite promozionali: c’è differenza?

Spesso c’è un po’ di confusione tra i termini "saldi", "vendita di liquidazione" e "vendite promozionali". Quindi, quando si parla di vendita di liquidazione e di vendita promozionale, a cosa ci si riferisce? Le vendite promozionali – al contrario dei saldi – non sono in alcun modo vendite vincolate: possono essere realizzate in qualsiasi periodo dell’anno, nonostante debbano durare solo per un periodo limitato di tempo. Purtroppo, la legislazione in merito – molto specifica invece per i saldi – è un po’ lacunosa in campo di vendite di liquidazione. Per questo motivo, sono le regioni stesse – in accordo con le organizzazioni locali dei consumatori e delle imprese del commercio – a darsi delle regole più precise circa la disciplina delle vendite promozionali, le modalità di svolgimento, sul periodo e la durata delle vendite di liquidazione e dei saldi e, infine, sull’adeguata pubblicità di informazione dei consumatori. In questo modo, le vendite promozionali potranno essere così distinte nettamente dai saldi. Le vendite di liquidazione, invece, sono vendite che possono avvenire in qualunque periodo dell’anno al fine di vendere, in un lasso di tempo ridotto, i propri prodotti. Queste possono però essere organizzate soltanto in presenza di determinate condizioni, quali l’eventuale cessione dell’azienda, l’eventuale cessazione dell’attività commerciale, la trasformazione o rinnovo dei locali o il trasferimento dell’azienda in altro locale. Per svolgere una vendita di liquidazione in modo corretto, questa deve essere comunicata per tempo al Comune di competenza. Solo così si potrà verificare l’esistenza delle condizioni appena citate.

Vendite straordinarie e vendite promozionali in Friuli Venezia Giulia

La normativa di riferimento per la Regione Friuli Venezia Giulia è la Legge Regionale 5 dicembre 2005, n. 29, CAPO V (Pubblicità dei prezzi e vendite straordinarie). Nello specifico si fa riferimento agli Artt. 32, 33, 34, 35, 36, 37.
  • Art. 32 - Pubblicità dei prezzi;
  • Art. 33 - Disciplina delle vendite di liquidazione;
  • Art. 34 - Disciplina delle vendite di fine stagione;
  • Art. 35 - Disciplina delle vendite promozionali;
  • Art. 36 - Vendite sottocosto;
  • Art. 37 - Disposizioni comuni alle vendite straordinarie.
Pe altre info: Confcommercio

Iscriviti alla nostra
newsletter per rimanere
sempre informato!

Eventi in Friuli Venezia Giulia oggi

Tutti gli eventi giorno per giorno in Friuli Venezia Giulia, trova subito quello che fa più al caso tuo tra numerose mostre d’arte, sagre, festival e appuntamenti da non perdere!

Giro
Iscriviti alla nostra newsletter