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Aquileia, Domus di Tito Macro_ph Buldrin[/caption]
A partire dal 1° febbraio 2023 la domus di Tito Macro, una delle più vaste dimore di epoca romana tra quelle rinvenute nel Nord Italia, apre al pubblico tutti i giorni ad Aquileia.
L'apertura giornaliera era stata
anticipata nel corso della conferenza stampa del 19 gennaio in cui sono stati presentati i numero dei flussi turistici ad Aquileia nel 2022 e i progetti per il 2023.
Il progetto di valorizzazione e ricostruzione degli ambienti della Domus di Tito Macro, promosso dalla Fondazione Aquileia, è stato
inaugurato nel 2020 e ora si apre al grande pubblico, con
aperture giornaliere.
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Domus di Tito Macro - Porticato del giardino (I sec d.C.) 3D (©Fondazione Aquileia/Ikon/Nudesign)[/caption]
La domus di Tito Macro
La domus si trova nell’area archeologica dei fondi Cossar, nei pressi di piazza Capitolo.
Copre una superficie di
1.700 metri quadrati si estende per circa
77 metri in lunghezza e 25 in larghezza massima.
È situata tra due strade lastricate della città (cardini) all'interno di uno degli isolati meridionali della colonia, fondata nel 181 a.C.
Le prime, parziali, indagini sulla dimora risalgono agli anni ’50 del secolo scorso.
Tra il 2009 e il 2015 hanno preso il via gli scavi condotti da parte del Dipartimento dei Beni Culturali dell’Università degli Studi di Padova, in convenzione con la Fondazione Aquileia e su concessione del MiBACT.
L'attribuzione a Tito Macro
Gli scavi hanno permesso di riconoscere, in particolare, la
pianta della domus,
costruita nel I sec. a.C. e
vissuta ininterrottamente fino al VI sec. d.C.
Dall'esito degli scavi, è scaturita la proposta l’attribuzione a
Tito Macro, facoltoso abitante di Aquileia, in base al ritrovamento di un peso di
pietra con maniglia di ferro con l’iscrizione T.MACR.
La struttura dell'edificio
Alla casa si accedeva da ovest, attraverso un
atrio sorretto da quattro colonne e dotato di
vasca centrale per la raccolta dell’acqua e di un
pozzo.
Il pozzo si è parzialmente conservato e nella parte mancante si vede l'integrazione.
In asse con l’accesso si trovava il
tablino,
sala da ricevimento del padrone di casa,
con ricco pavimento musivo.
La parte retrostante della casa gravitava su uno spazio centrale scoperto, il
giardino,
circondato da un corridoio mosaicato e dotato di una
fontana.
Su di esso si apriva la
grande sala di rappresentanza e, a sud, il
triclinio, affiancato da ambienti di
soggiorno e da una
stanza da letto (cubicolo).
A nord si trovava invece la
cucina con bancone in muratura, mentre nella parte orientale sono state riconosciute
quattro botteghe, tra le quali anche il negozio di un
panettiere con il
forno per la panificazione, i cui resti sono rimasti in vista.
Il progetto di valorizzazione
L’innovativo progetto di valorizzazione e ricostruzione degli ambienti della Domus di Tito Macro, promosso dalla Fondazione Aquileia e il cui progetto di copertura è opera del Gruppo di progettazione diretto da Eugenio Vassallo, è stato realizzato attraverso l’utilizzo delle risorse erogate alla Fondazione dalla Regione Friuli Venezia Giulia e mediante il contributo di ALES S.p.A., società in house del MiBACT.
Gli orari di apertura
La Domus sarà
aperta
- in febbraio
- dalle 10 alle 16 durante la settimana
- e dalle 10 fino alle 17 sabato, domenica e festivi;
- a marzo e ottobre sarà aperta dalle 10 alle 18
- e durante il periodo estivo dalle 10 fino alle 19.
L’ingresso è scaglionato ogni 30 minuti e il numero massimo di partecipanti per gruppo è di 50 persone.
Il biglietto di ingresso
Il biglietto d’ingresso è di
- € 5 (intero),
- € 4 (ridotto per gruppi >15 persone),
- gratuito per minori di 18 anni, guide turistiche, giornalisti, visitatori disabili, residenti ad Aquileia, membri ICOMOS e ICOM.
Il biglietto individuale è acquistabile al bookshop della basilica di Aquileia in piazza Capitolo oppure on-line allo
Shop della Basilica di Aquileia,.
I
gruppi invece devono
prenotare la visita almeno cinque giorni prima della data d’ingresso al link
www.midaticket.it/prenotazione-tito-macro